È la commedia di Luca Miniero, con Gassman, la Finocchiaro e Bisio, il film che si propone con più forza nel weekend dell'Immacolata, che si trasformerà facilmente in ponte per molti. Una forza imponente: 730 schermi indicano una voglia di riscatto della commedia italiana che quest'autunno è stata particolarmente debole.
Tutti gli altri - e non sono molti, pur se alcuni interessanti - stanno molto dietro: l'affollamento è forte e nelle sale ci sono ancora film che hanno una discreta vita davanti.
Il tema natalizio naturalmente si insinua ormai con decisione, al pari di quello famigliare. Alla prima categoria vanno ascritte senz'altro le commedie demenziali La festa prima delle feste, con Jennifer Aniston, e Babbo Bastardo 2 (220). Alla seconda Una vita da gatto (300 schermi, è il secondo meglio distribuito), Captain Fantastic (125) e È solo la fine del mondo (85), di Dolan, elencate qui secondo una precisa gradazione che dalla commedia al dramma.
Vanno anche conteggiati l'anteprima del film di Tim Burton Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, che uscirà solo oggi in 270 schermi per poi tornare nelle sale giovedì prossimo, e l’uscita dell’edizione restaurata e a colori de Il mago di Oz, di Frank L. Baum, in sala da domenica 11 dicembre con Cineteca di Bologna
Non sono da cinepanettone Gassman, la Finocchiaro e Bisio e infatti questo film di Luca Miniero non lo è: ne è semmai un surrogato, perché il periodo è quello e il tema natalizio si infila, ma di soppiatto e per gioco. Niente volgarità, ragazzone in costume, luoghi comuni e vacanze da favola: emergono invece i nuovi temi diffusi nel sociale: l'immigrazione e la presenza dell'islam, in un confronto interreligioso buttato in burla.
Si iscrive nella lunga lista dei film con animali parlanti la commedia per famiglie di Barry Sonnenfeld, solo che il micione protagonista altri non è che Kevin Spacey, nei panni di un milonario imprigionato in un peloso quattrozampe per un incantesimo e con il compito di rimettere a posto le cose con la famiglia troppo trascurata. Con lui un cast che conta sulla presenza di Jennifer Garner e Christopher Walken.
Il primo - nato da un'idea dei fratelli Coen - è divenuto una sorta di cult. Ora ci si riprova e l'effetto deja-vu è forte. Comunque c'è Billy Bob Thornton, nuovamente bastardo, in una commedia programmaticamente irriverente e scomposta.
Matt Ross ha diretto con successo questo film vincitore di svariati di premi, a partire da quello per la migliore regia offerto dalla sezione Un certain regard di Cannes per arrivare a quello del pubblico del Festival di Roma. Il film è un "dramedy" e la storia è interessante (molto in linea con quella che da tempo potrebbe essere identificata con la tendenza "Sundance" del cinema indie americano). E Viggo Ross, qui nei panni di un capofamiglia sui generis costretto a fare i conti con la realtà, è come sempre un buon motivo per qualsiasi film.
Il party devastante quest'anno è quello che si tiene nella società Zenotek di Chicago, che conosce la crisi e programma tagli importanti, ma che non aveva previsto il delirio demenziale che si scatenerà alla festa natalizia dal tasso alcolico stellare. La commedia è senza filtri e nel cast spiccano Jennifer Aniston, T.J. MIller, Jason Bateman e Olivia Munn.
Incensato a Cannes - dove vincere un premio importante ormai per Dolan è un appuntamento ricorrente - il Grand Prix della Giuria 2016 - riadatta una rappresentazione teatrale di Jean-Luc Lagarce per raccontare la storia di Louis, uno scrittore che dopo 12 anni di assenza torna al villaggio natale per annunciare alla sua famiglia la sua morte oramai prossima.
Thriller psicologico diretto da Farren Blackburn e con Naomi Watts nei panni di una psicologa infantile che vive un'esistenza isolata nelle zone rurali del New England e che Mary si convince che il fantasma di un suo assistito, scomparso, perseguiti lei e il figliastro costretto a letto.
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