Non sono un grande estimatore della saga, anzi i primi due capitoli li ho trovati proprio bruttini. Lo so che tanti li osannano, e in effetti l'idea alla base è molto buona, con un'alta potenzialità, ma trovo che la critica sociale, che c'è, si perda dietro a scelte narrative banali o proprio stupide. Devo dire che invece questo terzo capitolo almeno la sufficienza, per quanto mi riguarda, la strappa.
Qui devo dire che le aspettative erano alte, non altissime, ma alte. Qual è il risultato? Un buon film con sprazzi di genialità, ma che a lungo andare diventa ripetitivo e che, se non ci fossero le continue parolacce a ricordarci che è un cartone "per adulti", si conformerebbe ad una classica narrativa per famiglie.
Ragazzi ora capisco il gran parlare che si è fatto di questo film. Questo horror-thriller per quanto mi riguarda è stata un'esperienza abbastanza inquietante, e in questi giorni guardo con sospetto chiunque cammini verso di me in modo pericolosamente diretto. La tensione è palpabile per tutta la durata della pellicola e non lascia tregua nel finale.
Di questo film ne avevo sentite di ogni. Avevo letto che fosse uno dei capolavori del ventunesimo secolo, uno dei migliori film d'amore e di fantascienza degli ultimi anni eccetera eccetera. A me il film è piaciuto, per carità, ma forse penso che sia un po' sopravvalutato. Il problema delle aspettative è che rischiano di farti recepire un film peggio di quanto non sia. Comunque l'ho trovato eccessivamente ripetitivo e con scene spesso inutili. In ogni caso è sicuramente un ottimo film e un'ottima riflessione sulla memoria, e sulla sua importanza nel definire quello che siamo.
Alla ricerca di Nemo è il primo film che ho visto al cinema, e mi è dispiaciuto non essere riuscito a recuperare anche questo in sala, ma tant'è, il film è bello al cinema come a casa. Sì, perchè questo è quello che si dice un bel film. Dopo quel capolavoro totale che è Inside Out, la Pixar, si prende una pausa un po' più tranquilla, ma le pause della Pixar sono comunque dei meravigliosi film d'animazione...Ok no, non è vero, Cars 2 e Brave sono lì pronti a smentirmi. In ogni caso è ricreata perfettamente l'atmosfera del primo film, e se nel complesso ci avviciniamo a quei livelli, per quanto riguarda la qualità dell'animazione invece i livelli li superiamo parecchio. Dory passa da spalla comica a protagonista efficace e drammatico.
Frank, ovvero il coraggio di avere a disposizione un attore del calibro di Michael Fassbender e farlo recitare con una testa di cartapesta per quasi tutto il film. Fantastica riflessione sul talento e sul successo.
Quando vedo un film contemporaneo in bianco e nero sono sempre contento, non perchè voglia fare il nostalgico, ma perchè il bianco e nero è capace di raccontare una storia diversa da quella del colore, una storia che, ovviamente, oggi è raro venga raccontata. Il bianco e nero di questo film è fantastico ed evocativo. La foresta amazzonica, uno luogo in cui, apparentemente, il colore avrebbe dato una vitalità e una spettacolarità incredibile al tutto, prende vita in questo magnifico gioco di contrasti. Il film è stupendo nel raccontare questo mondo nascosto, che sembra un altro pianeta, ignaro di tutto il resto del mondo
Il Texas, signore e signori. Qui si gioca ancora a cowboy e indiani, non si è mai smesso di giocarci, si gioca ancora alle rapine alle banche, agli inseguimenti in cui volano pallottole (si passa soltanto dai cavalli a vecchi e polverosi pick-up), allo sceriffo e ai banditi. Il Texas è l'america rimasta immutata da più di cento anni, in cui se cerchi da mangiare trovi solo bistecca, e se osi chiedere una trota sei uno stronzo. E' un mondo di persone povere, ma orgogliose di ciò che hanno, e pronte a difenderlo con i fucili se necessario (e lo è sempre, circa). Uno dei migliori film dell'anno. E' il western moderno.
Nel '75 questo film era uno dei primi a mostrare con sincerità l'ambiente ospedaliero psichiatrico, e le sue brutalità. Non si può non parlare subito di quel mostro sacro di Jack Nicholson, da qui parte e deriva tutta quanta la bellezza di questo film. Nicholson è l'eroe che porta la rivoluzione in questo mondo di matti, portandoli a comprendere che forse matti non sono, perchè sono persone, e possono fare tutto ciò che fanno gli altri. Possono divertirsi, possono fare festa, possono giocare a pallacanestro. Il mondo in cui vivono li costringe a una serie di abitudini che li porta a vivere una vita vuota, nel costante ripetersi dei giorni, tutti uguali. Questo perchè si ha paura di ciò che non si capisce, la follia, e quindi si cerca di tenerla a bada con un sistema controllato a puntino in ogni sua parte, ma non si può costringere un uomo a una non vita, e Nicholson, il delinquente, il poco di buono, lo insegna ai pazienti della clinica, lo insegna alle infermiere, ai medici, ai rispettabili, alle figure più in vista, e lo insegna a tutti noi.
Ovvero, il thriller anni '90 nella sua massima espressione. Anthony Hopkins è un mostro di recitazione, e Jodie Foster non è troppo da meno. Cult assoluto, che volete che vi dica?
Dodici giurati, dodici uomini arrabbiati attorno a un tavolo, a decidere della vita di un uomo. Come si può fare una scelta di tale portata con leggerezza? Inizialmente nessuno sempre preoccuparsene, perchè fa un caldo terribile, perchè da lì a poche ore c'è la partita di football, perchè in fondo è uno in meno di questi disgraziati delinquenti dei bassifondi, perchè per sei giorni di processo in tribunale non hanno fatto altro che ribadire quanto sia colpevole l'imputato. Henry Fonda, giurato numero 8 invece ha un dubbio, un dubbio che non può ignorare, perchè ormai si è infilato nel cervello. Cercherà di convincere gli altri a dubitare anch'essi. La discussione, il ragionamento, la pacata riflessione e il confronto con gli altri, l'importanza di tutto questo, ecco cosa racconta questo capolavoro assuluto di Sidney Lumet. Racconta che forse, prima di mandare a morte un uomo, ma prima di qualunque scelta nella vita, bisognerebbe pensarci due volte, chiedere a se stessi: ne sono certo?
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