Presentata questa mattina a Roma, la selezione di Torino 34 (il festival che avrà inizio il prossimo 18 novembre) presenta quindici film realizzati nel 2016, inediti in Italia. I paesi rappresentati sono: Argentina, Austria, Belgio, Cambogia, Canada, Cile, Cina, Francia, Germania, Italia, Messico, Serbia, UK, Stati Uniti. Questi i titoli:
Con Rykko Bellemare, Kwena Bellemare-Boivin, Jacques Newashish, Janis Ottawa
In un riserva di nativi in Québec, un ragazzo si trova coinvolto accidentalmente in un omicidio. Il senso di colpa lo getta in una crisi profonda alla quale reagisce fuggendo nelle foreste; qui, attraverso la riscoperta delle tradizioni del suo popolo, cerca una via per espiare le proprie colpe. Racconto di formazione con una originale inclinazione antropologica, un'opera prima accorata e musicale, con efficaci attori non professionisti.
Con Rebecca Hall, Michael C. Hall, Maria Dizzia, J. Smith-Cameron, Kim Shaw, Timothy Simons
La storia vera di Christine Chubbuck, conduttrice della tv americana anni ‘70, schiacciata dalla svolta sensazionalistica dei media e dal conflitto fra immagine pubblica e intima disperazione, che ispirò Quinto potere di Lumet. Ritratto di donna di intensa profondità psicologica, diretto da Antonio Campos, con Rebecca Hall in stato di grazia e un lavoro minuzioso su musiche e suoni d’epoca.
Con Iride Mockert, Ivanna Colona Olsen, Mariano Sayavedra, Pablo Seijo, Martín Shanly
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Una cameriera trova lavoro in una ricca zona residenziale alla periferia di Buenos Aires, ma scopre che al di là del filo spinato c’è un’altra comunità, che sfida i ‘decenti’ seguendo le leggi del corpo e della natura. Un’opera spiazzante, insieme comica e ‘scientifica’, che unisce rigore compositivo e pienezza sensoriale delle immagini, teorema politico e piacere del racconto. Ricordi distopici di J. G. Ballard e sensualità latina.
Con Reda Kateb, Slimane Dazi, Elisa Bachir Bey, Yassine Azzouz
Due fratelli di origini magrebine si contendono a Pigalle un bar e il loro diritto all’indipendenza. L’esordio dietro la macchina da presa di due membri del gruppo rap francese La Rumeur (attivo dal 1997), che in patria ha subìto perfino un processo per diffamazione della polizia, è vitalissimo, umano, commovente, con uno sguardo acuto sui luoghi.
Inerpicato sulle montagne, un collegio per i figli della classe dirigente. Una prigione di lusso dove si respira l’odore di una soffusa repressione. Una casa nel bosco in cui si nascondono piaceri proibiti. L'opera prima di Andrea De Sica è una favola nera che mescola suggestioni horror, ambizioni d’autore, analisi politica, cinefilia e postmoderno. Un esordio insolito, che spazia tra le fiabe dei Grimm e il cinema di Bellocchio e Lynch.
Il diciottenne Jesus passa la vita dividendosi tra contest di street-dance, ragazze e sballo con gli amici. Quando si mette nei guai, chiede aiuto al padre, con cui ha un pessimo rapporto. L’opera seconda di Fernando Guzzoni, premiato nel 2012 a San Sebastian con Carne de perro, analizza senza pregiudizi il conflitto tra i padri, cresciuti negli anni della dittatura di Pinochet, e i figli, costretti ad affrontare il presente senza una bussola morale.
Un uomo, la moglie, il figlio, un cugino ricco e la sorella di quest’ultimo, che ha bisogno di un nuovo rene per non morire: un dramma cinese dalle atmosfere via via sempre più noir, un’analisi lucida e intransigente dei rapporti di classe nella società contemporanea e dell’esigenza dolorosa di una morale.
La giovane Katherine vive reclusa in un gelido palazzo nella campagna del nord Inghilterra dell'Ottocento, inchiodata da un matrimonio di convenienza, evitata dal marito più vecchio e tormentata dal suocero che vuole un erede. Durante una loro assenza, Katherine si abbandona alla passione per un servo e decide freddamente di "liberarsi". Adattato da Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov, il ritratto di una gotica dark lady, ingenua e perversa
L’idea di bellezza raccontata in prima persona da un gruppo di ragazze, attraverso interviste che la regista fa alle “belle” e alle “brutte” della scuola. Un’indagine sui condizionamenti culturali che plasmano un’immagine preconfezionata del femminile. Condotto con ironia e mano leggera, un film che, con uno sguardo personale e acuto, traccia una geografia, pubblica e privata, dell’adolescenza, del corpo, delle convenzioni sociali basate sull’apparire.
Con Javier Zaragoza, Ramiro Orozco, Irene Ramirez, Edmundo Mosqueira, Cecibon Garcia
Una fabbrica di automobili: la vita di impiegati, operai, dirigenti scorre in un clima di informale affetto. Ma, quando il padrone muore, il panico si diffonde e i lavoratori decidono di chiudersi nell’azienda per diventare architetti del proprio destino, resistendo alla crisi attraverso una reclusione consapevole. Un'opera prima che alterna toni da grottesco comico a squarci di improvviso lirismo e che tratta argomenti serissimi con esemplare leggerezza.
A lungo disoccupato, un contabile ex alcolista accetta di lavorare per una misteriosa organizzazione che gli chiede di trascrivere delle intercettazioni telefoniche: rimarrà invischiato in un pericoloso intrigo politico. François Cluzet è il bravissimo protagonista di un'opera prima che guarda ai thriller paranoici degli anni ‘70 e non disdegna pennellate hitchcockiane. Nel cast, anche Alba Rohrwacher.
Con Lucie Lucas, Anton Yelchin, Chantal Akerman, Florie Auclerc-Vialens, Francoise Lebrun
Un ragazzo americano e una ragazza francese s'incrociano e si amano a Porto, per una notte che durerà nella loro memoria e segnerà la loro vita. Opera prima del documentarista Gabe Klinger, è l'ultimo film interpretato da Anton Yelchin, è prodotto da Jim Jarmusch e ha brani in voce off di Chantal Akerman. Sospeso, avvolto nella dolce e calda coperta della malinconia, tra Nouvelle Vague, rapsodie jazz e decostruzioni narrative quasi sperimentali e impressioniste.
Con Kanitha Tith, Thavy Pov, Vanthoeun Bo, Saveth Dy
Suddiviso in 12 capitoli-tracce, un “concept album” cambogiano che riflette sulla Storia e sulla memoria attraverso la vicenda privata di una figlia svagata che continua a perdere il lavoro e del padre morente. Commosso e commovente, è un UFO sorprendente nello stile aperto e musicale, pop e intimo, in grado di colpire nel segno di un’umanità sulla soglia fra passato e futuro. Il più bel film che Apichatpong Weerasethakul non ha mai girato.
Con Tamara Stajic, Eroll Bilibani, Darko Kastratovic, Tamara Pjevic
In vacanza col padre in una bellissima spiaggia del Montenegro, una ragazzina lotta con la noia ostentata della sua età, con l'attrazione per il surfista di turno, con la gelosia per la sua fidanzata. Primo film di finzione di Tamara Drakulic, che era in Onde del TFF 2014 con Okean, racconta in maniera completamente inedita il coming of age, attraverso spazi ovattati da attraversare e silenzi densi di languore da superare. Con sguardi e parole.
In un paese costiero la marea si è ritirata quindici anni fa, senza motivo. Quel giorno sono misteriosamente scomparsi tutti i bambini del villaggio, cancellando, come in Il dolce domani, il futuro dell’intera comunità. A studiare le maree e a risvegliare il passato arrivano due giovani scienziati. Un mystery metafisico dal fascino evocativo: un’opera prima che osa, nella narrazione e nello stile, e che sfrutta l’inquietante bellezza della costa baltica.
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