Se le uscite della settimana scorsa davano l'idea di una discesa in campo di titoli "competitivi" - complice il weekend esteso che prometteva una presenza più importante del pubblico nelle sale - quelle di questa settimana fanno pensare a un passo indietro. I titoli usciti settimana scorsa hanno ancora fiato per correre e, restando in sala, assottigliano lo spazio disponibile per le nuove entrate che - di conseguenza - non sono, dichiaratamente, titoli su cui si concentrano aspettative di successo.
La prova è nei numeri. I film più distribuiti tra i nuovi titoli di questa settimana sono il thriller La ragazza del treno, con 350 schermi circa, e a pari merito la commedia di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme Non si ruba a casa dei ladri: al di là di ogni valutazione, non due titoli da testa della classifica ai botteghini di lunedì (e se tanto ci dà tanto difficilmente faranno più di un milione di euro di incassi nel weekend).
Da lì in poi si scende: il film d'animazione per ragazzi Kubo e la spada magica avrà 270 schermi, il nuovo film di Michele Placido 200, il film d'animazione per adulti Sausage Party - uscito lunedì - na ha avute 200.
Al di sotto delle cinquante sale invece gli altri titoli listati.
L'adattamento del best seller omonimo scritto da Paula Hawkins (pubblicato in Italia da Piemme) passa per le mani del regista (e attore) Tate Taylor (The Help, Get on Up) e si fa forte della presenza di Emily Blunt - tra le più affermate attici britanniche - nei panni della protagonista, spettatrice interessata e in grave crisi, che grazie ai suoi quotidiani viaggi in treno diventa involontaria testimone di una scomparsa.
Carlo Vanzina torna con l'ennesima commedia provando - sull'onda di una voga recente, ma memore di tanta commedia che fu - a prendere in giro il malcostume italiano, gli affari sporchi e i legami tra finanza e politica. Nel cast tanti volti noti del cinema vanziniano e non: da Vincenzo Salemme a Manuela Arcuri, da Massimo Ghini a Stefania Rocca.
Travis Knight, rapper e animatore che ha messo a mani a progetti come Coraline e la porta magica e ParaNorman, firma ora il suo primo film da regista: un cartone (ma si chiamano ancora così?) che ha per protagonista un giovane ragazzino giapponese (il Giappone antico, quello della tradizione) e che si trova a fare un pasticcio, evocando uno spirito potente e malefico. Dovrà indossare i panni da samurai che furono del padre e appellarsi a forza e magia.
Sono passati un po' inosservati gli utlimi film di Michele Placido regista (il penultimo, Prima di andare via, è andato addirittura solo in tv, eppure il combattivo attore e regista oggi settantenne non si arrende e porta ora sullo schermo, allineato con quella parte del cinema non solo italiano che che ha puntato da tempo il suo sguardo sulla crisi, una storia legato al mondo del lavoro, alle sue trasformazioni e alle scelte dolorose di chi vive tutto questo sulla sua pelle.
Quasi interamente femminile il cast, con una gran parata di volti noti: da Ambra Angiolini a Cristiana Capotondi, da Fiorella Mannoia a Ottavia Piccolo a Maria Nazionale e a Violante Placido. Tutta impegnate a interpretare le operaie di una azienda tessile italiana che è da poco stata ceduta a una multinazionale.
È di nuovo il mondo del lavoro - quello che non c'è - al centro della commedia di produzione indipendente che vede sette giovani registi alternarsi alla guida di altrettanti episodi, per raccontare in chiave comica e grottesca le fatiche erculee della generazione che guarda all'occupazione incontrando se va bene il precariato e se va male...
Ancora un film d'animazione - questa volta distribuito da Warner - scende in una competizione che quest'anno si è fatta sin troppo affollata. Tuttavia si tratta di un film che si colloca in un segmento diverso, con un trattamento che strizza l'occhio alla commedia demenziale, scurrile, esplicita, scorretta: affatto infantile. Nelle sale già dal 31 ottobre scorso, le avventure della salsiccia Frank ci portano nel mondo della grande distribuzione dove il protagonista, insieme a un gruppo di sodali, inizia un'aventura fantasiosia ma invero per nulla adatta ai più piccini (e infatti è addirittura vietato ai minori di anni 14).
Marco Paolini, grande narratore e protagonista negli ultimi decenni del teatro civile italiano, si fa attore cinematografico per il film di Marco Segato. Non è la prima volta, certo, ma è la prima nei panni dell'interprete principale di un film di fiction, in questo caso tratto dal romanzo omonimo di Matteo Righetto: una storia di montagna - ambientata nell'Italia degli anni '50.
Con Jana Raluy, Daniel Gimenez Cacho, Emilio Echevarria, Marco Antonio Aguirre
Era a Venezia nel 2015 - nella sezione Orizzonti - il film di Rodrigo Plà, stimato autore messicano di cui qualcuno potrebbe ricordare La zona, del 2007, o Revolucion del 2010. Tratto da un romanzo della scrittrice e sceneggiatrice uruguayana Laura Santullo, compagna del regista, e già autrice dei soggeti dei suoi prcedenti lavori, racconta della drammatica battaglia di una donna per assicurare al marito le necessarie e costose cure per un tumore, cure che l'assicurazione ha deciso di non sostenere.
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