Finalmente riesco a portare a termine la lettura di questo “Rama Revealed” dopo un'incalcolabile, indeterminata quantità di tempo (s)oggettivo che avrei preferito passare in sonno criogenico, per svegliarmi solo in prossimità della fine, a metà abbondantemente superata, oltre il punto di non ritorno.
“Noi non abbiamo nessuna informazione su quanto è avvenuto prima che si formasse questo universo.” Una creatura di “Dio” (l'Aquila, un'I.A. aliena) ad una creatura del “Caso” (Nicole, un'Umana).
“Rama Revealed” di Gentry Lee e Arthur C. Clarke, ovvero : giunti a tre quinti (ma bisogna arrivarci) la storia ti prende : i dialoghi ( in pratica degli spiegoni in pieno stile Clarke, vale a dire : spiegoni, si, ma interessanti! ) tra quattro dei protagonisti [ cioè, di volta in volta, tra un umano (Nicole e Richard) e un octoragno (la Dottoressa Blu e Archie), più un altro alieno, l'Aquila, un'Intelligenza Artificiale primeva, creata direttamente da ''Dio'' assieme al Monitor Primario, la super-struttura che raccoglie le Informazioni dei Nodi che a loro volta le recuperano dagli oggetti-mondo di classe Rama viaggianti per la Via Lattea in cerca d'intelligenza da studiare, e coltivare, e...allevare ] valgono, loro soli, lo sforzo di andarli a pescare nel corpo del testo, nascosti da un mare di prolissa ''inutilità'' sentimentale.
“Non esistono risposte semplici”, dice (kubrickianamente) ad un certo punto (circa a 2/5 del romanzo) la protagonista, Nicole, a sua figlia Ellie. E quel che Lee e Clarke consegnano al lettore con le ultime 50 pagine del romanzo cos'è se non un estremo (reiterato, consueto, ennesimo) tentativo di porre in atto una sorta di superna ''riduzione finale'' (*) ? Il grande esperimento divino atto a stabilire quell'unico dato di partenza che possa consentire l'insorgere armonico e totale dell'intelligenza, della consapevolezza e della coscienza, scevro dagl'intoppi del male, del dolore, del caos e dell'entropia. Più che una risposta semplice, quindi, è una mezza risposta. Non poteva essere altrimenti, suvvia.
(*) “Qualunque principio generale della biologia è determinato dai principi fondamentali della fisica e insieme dagli accidenti storici, che per definizione non possono mai essere spiegati. […] Il punto di vista descritto qui viene chiamato (spesso con disapprovazione) ''riduzionismo''. […] Il riduzionismo […] non è un programma per la riforma della pratica scientifica; è un'idea del perché il mondo è fatto come è fatto. Non sappiamo per quanto tempo la scienza proseguirà su questo percorso di riduzione. Potremmo arrivare a un punto in cui sia impossibile un ulteriore progresso con le sole risorse della nostra specie. […] Potrebbero […] risultare insufficienti le nostre risorse intellettuali: gli esseri umani potrebbero non essere abbastanza intelligenti per comprendere le leggi veramente fondamentali della fisica. Oppure potremmo imbatterci in fenomeni che in linea di principio non possano essere ricondotti in una struttura unitaria di tutta la scienza. Per esempio, anche se è senz'altro possibile che arriviamo a capire i processi cerebrali responsabili della coscienza, è difficile immaginare come potremo mai descrivere in termini fisici le sensazioni coscienti stesse. Eppure abbiamo fatto molta strada in questa direzione, e non siamo ancora al traguardo. Questa è una vicenda grandiosa, di come la fisica celeste e quella terrestre furono unificate da Newton, di come fu sviluppata una teoria unitaria dell'elettricità e del magnetismo che risultò capace di spiegare la luce, di come la teoria quantistica dell'elettromagnetismo fu estesa in modo da includervi le forze nucleari deboli e forti, e di come la chimica e anche la biologia furono inquadrate in una concezione unitaria, anche se incompleta, della natura basata sulla fisica. È in vista di una teoria fisica più fondamentale che i principi scientifici generali che scopriamo sono stati, e sono, oggetto di riduzione.”
“Il Segreto di Rama” - “Rama Revealed” - è l’ultimo romanzo della serie di Rama accreditato anche ad Arthur C. Clarke. Negli anni successivi Gentry Lee – Capo Ingegnere al JPL del CalTech c/o la NASA – scriverà da solo altri due romanzi ambientati nello stesso universo narrativo ( “Bright Messengers” del 1995 e “Double Full Moon Night” del 1999 ), ed uno comunque contenente dei riferimenti ad esso (“Tranquillity Wars” del 2000), mai tradotti in italiano. Clarke e Lee avevano precedentemente collaborato ad un invece a mio avviso più che buon romanzo di Hard SF, “Cradle”, nel 1988, uscito sempre per i tipi di Rizzoli nella collana ''la Scala'' col titolo di “Culla” nel 1989.
Cronologia.
1. "Rendez-Vous with Rama" - 1972 - A.C.Clarke [ romanzo ''autonomo", più volte - anzi: continuamente - ripubblicato e ristampato (ma non ritradotto) in edizione italiana (più o meno integrale...) : Mondadori (1973) e Rizzoli (1991), traduzione di Beata Della Frattina ]
2. "Rama II" - 1989 - A.C.Clarke e G.Lee [Rizzoli, 1991: non più ristampato] 3. "the Garden of Rama" - 1991 - G.Lee e A.C.Clarke [Rizzoli, 1992: non più ristampato] 4. "Rama Revealed" - 1993 - G.Lee e A.C.Clarke [Mondadori, 2016: prima edizione italiana]
Nota: il 3° e il 4° volume possono considerarsi (più di tutti gli altri) come costituenti un unico romanzo : il 3° viene interrotto ''bruscamente'' mentre il 4° parte in medias res: se Rama II si potrebbe considerare ancora ''semi'' (ma molto semi) indipendente e da potersi leggere in semi (ma molto semi) autonomia, il 3° volume, da solo, risulta monco (cioè in pratica non finisce ), mentre il 4° (nonostante un prologo riassuntivo che concentra gli avvenimenti dei precedenti 3 romanzi), più di tutti, necessita della lettura perlomeno del precedente per potersi raccapezzare con un minimo di praticità.
Inizia – anzi: prosegue – in medias res, “Rama Revealed”, là dove ci eravamo lasciati 2 anni prima (per le edizioni inglesi e in altre lingue, perché per quanto riguarda la traduzione italiana il lasso di tempo intercorso sfida e supera qualsiasi Paradosso del Gemello : per noi sono passati 25 – venticinque – anni…) : grazie ad un prologo (una delle parti più poetiche e liriche del romanzo : 6 pagine di ''riassunto delle puntate precedenti” in prospettiva su scala cosmica) ''torniamo in pari'' con la narrazione interrotta : la maggior parte degli esseri umani su Rama continuano a comportarsi come degli stupidi idioti mossi da ignoranza ed indifferenza, mentre una piccola porzione della specie Homo s. sapiens fa di tutto per meritarsi un soggiorno fino al Ristorante al Termine dell'Universo per poter comprendere la vita, l'Universo e Tutto Quanto.
A 3/5 - come si diceva all'inizio (o, meglio, a 2/3, se non, forse, meglio ancora, a 5/7) - allenta la pressione dal pedale della frizione e parte in quarta, finalmente si ''rivela'', esplode, si manifesta. Il finale vero e proprio, poi (sempre che il lettore riesca ad arrivarci sano e salvo e sveglio, e, se ci riesce, per l'appunto, bisogna considerare quali siano le condizioni e lo stato in cui ci arriva) è potente (Hard SF 'filosofica') anche grazie a quelle 300 pagine precedenti (più le altre 500 del 3° volume...) nelle quali i due autori (sospendiamo per un momento la vexata quaestio: li ha scritti il solo Lee, con Clarke a supervisionare in qualche modo e a che livello il tutto?) descrivono (piattamente, senz'alcun guizzo lirico che possa giustificare la banalità delle contro-re-azioni psicologiche dei caratteri) lo svolgersi quotidiano delle relazioni interpersonali fra i personaggi principali e secondari (vi è solo un momento, o quasi, e comunque di poche pagine, all'incirca verso metà libro, in cui questa routine alla 'harmony' viene interrotta dall'attraversamento di una foresta ricca di xeno-biodiversità, periodo durante il quale l'Hard SF biologica fa un timidissimo cenno di capolino). E forse è quella una via - non certo l'unica - praticabile per giungere in fine alla catarsi terminale che ''racchiude'' e contempla un orizzonte più vasto dell'intero universo stesso, riuscendo a restituirci il PdV umano empaticamente condivisibile. Costruire personaggi topici utilizzando la tecnica dello sfinimento…''ok'', solo che...non li hanno costruiti bene.
Viene toccato - anzi : sfiorato - anche il tema del - detto in termini giornalistici (e si, purtroppo vuol essere un'offesa) - “gene dell'esistenza di dio”, il VMAT2 ( su cui controversie, fraintendimenti e speculazioni si sprecano : 1 – 2 – 3 – 4 – 5 ) o chi per esso - che, tra le altre cose, consentirebbe/produrrebbe/permetterebbe un vantaggio evolutivo per chi ha la tendenza a credere nel sovrannaturale, inteso tanto quanto magia quanto come religione -, utilizzato per esempio anche in opere successive da Robert J. Sawyer ed altri, e anche sotto forme differenti, vedi la prionica versione virale degenerativa di Daryl Gregory in “Damascus”.
Altro passaggio interessante affrontato : la vita (non solo così come la conosciamo, ma proprio : la vita) si è potuta sviluppare fino a raggiungere l'intelligenza grazie all'avvento delle stelle di Seconda Generazione (cioè di Popolazione I) come il Sole, venutesi a creare dai resti dalle immani esplosioni delle stelle di Prima Generazione (le stelle di Popolazione II e III) che, nate assieme all'Universo col Big Bang, si trasformarono in SuperNove e dalle cui nubi di gas in espansione e poi in condensazione si formarono le ''giovani'' stelle come Sol : le vecchie stelle di popolazione II e II, cioè di 1a generazione, erano costituite principalmente da Idrogeno ed Elio e presentavano una quantità molto bassa di elementi più complessi come il Carbonio e l'Ossigeno e metalli come il Ferro e il Magnesio : esplodendo in SuperNove quegli elementi più pesanti vennero così a crearsi consentendo uno sviluppo più complesso della vita (per esempio il ferro nel sangue che consente la fissazione ed il trasporto nell'emoglobina dell'ossigeno).
“Va bene. Così può bastare… Ho fatto il pieno di infinito.”
L'unica incongruenza di continuità logica del romanzo l'ho riscontrata verso la fine : tranne Nicole gli altri viaggiatori/ospiti spaziali di Rama vengono svegliati dal criosonno tutti assieme, mentre per la protagonista, causa problemi di salute, l'ibernazione è prolungata di molti mesi. Ora, durante questo lasso di tempo di diapausa forzata gli umani – per via del fatto che sono stati messi a dormire con una certa fretta dettata da contingenze sterne – hanno continuato ad invecchiare un poco, perciò i bambini si sono risvegliati in un corpo adulto - con utti i livelli ormonali ''sballati'' - ma con la mente immutata, rimasta tale e quale com'era al momento del black-out. Ebbene, Nicole, risvegliatasi – molto più invecchiata degli altri – tempo dopo, si ritrova ad interagire con dei ragazzi e dei sub-adulti quasi del tutto psicologicamente, comportamentalmente e didatticamente formati : com'è possibile che nel giro di qualche mese bambini di pochi anni e ragazzi e adolescenti più grandi siano riusciti a diventare – mentalmente – chi adolescenti e chi adulti? Il tentato stupro di Galileo verso Nikki (il primo è un ragazzino risvegliatosi nel corpo di un sub-adulto mentre la seconda una bambina ritrovatasi nel corpo di un'adolescente) sembra smentire questi miei dubbi, ma la descrizione dei personaggi mi appare davvero come incompleta e carente e per lo meno un po' confusa.
Unico refuso trovato, poco prima della fine, a pag. 553 : “...tutta ciò che forma…”.
Arthur C. Clarke e Gentry Lee - “Rama Revealed” - 1993 [ “il Segreto di Rama” - Mondadori (Urania Millemondi Jumbo n. 43) - 2016 – 560 pagg., € 9.90, trad. di M.Jatosti ]
* * * (¼) - 6 (½) Sarebbe stato un bel 7 pieno, magari pure un sette e mezzo, e perché no quasi 8, toh, con 2-250 pagine in meno…
Nota Bene. I brani estratti dal romanzo e i film scelti per creare la playlist non in tutte le occasioni sono combinati alla...perfezione : mi piacerebbe poter affermare che l'ambiguità - o, per contro, la spiccata antinomia… - risultante sia sempre voluta, ma in realtà è, a volte, solo un piacevole effetto collaterale, secondario, casuale…
Archie - octoragno - 1.1 : “Poiché la guerra, o qualunque conflitto che possa causare deliberatamente delle morti, è un modo assolutamente non ottimale di risolvere le dispute, la nostra colonia ha norme molto severe che governano le azioni ostili concertate. La nostra società è regolata in modo che il ricorso alla guerra sia la soluzione di ultima istanza. Per esempio, non abbiamo né un esercito permanente né un arsenale bellico. E ci sono anche altre restrizioni. Tutti gli octoragni che hanno contribuito alla decisione di dichiarare guerra, così come tutti quelli che hanno partecipato a un conflitto armato, vengono soppressi immediatamente dopo la guerra."
Archie - octoragno - 1.2 : "[…] Come potrete immaginare, questi fattori limitano considerevolmente nostra partecipazione ad ostilità che non siano di carattere puramente difensivo. La Capo Ottimizzatrice sa di avere firmato la propria condanna a morte, due settimane fa, quando ha autorizzato l'avvio dei preparativi per la guerra. Tutti e ottanta gli octoragni che attualmente vivono e lavorano nel Dominio di Guerra saranno soppressi non appena la guerra si sarà conclusa, o la minaccia di una guerra sarà ufficialmente scongiurata… Io stesso, avendo partecipato alle discussioni odierne, verrò iscritto nella lista delle soppressioni, se la guerra verrà dichiarata."
Archie - octoragno - 1.3 : "[…] L'unica cosa che possa giustificare una guerra per un octoragno è una minaccia inequivocabile per la sopravvivenza stessa della colonia. Quando viene individuata e riconosciuta una tale minaccia, la nostra specie subisce una mutazione e persegue la guerra, senza esclusione di colpi, finché la minaccia non sarà eliminata o la nostra colonia distrutta…".
Archie - octoragno - 1.4 : “Molte generazioni or sono, alcuni saggi ottimizzatori si sono resi conto che alcuni individui impegnati in combattimenti mortali, o nella loro pianificazione, uscivano talmente alterati a livello psicologico da quelle esperienze da costituire un grave ostacolo per il funzionamento di una colonia pacifica. Per questo furono promulgate le clausole di soppressione.”
Archie - octoragno - 2.1 : “Quindi, in pratica, fu la guerra ad accelerare lo sviluppo dell'aeronautica e della fisica nucleare nella vostra specie. Questo è davvero sbalorditivo! Tu non hai idea di quanto sia sconcertante per me condividere, seppure indirettamente, il vostro processo graduale di apprendimento e di scoperta della natura… La nostra storia è completamente diversa. Al principio, eravamo una specie del tutto ignorante. Poco tempo dopo, venne creato un nuovo tipo di octoragno, capace non solo di pensare, ma anche di osservare il mondo e comprendere ciò che vedeva. I nostri mentori e creatori, i Precursori, avevano già una spiegazione per tutto. Il nostro compito, come specie, era molto semplice: apprendere più cose possibili dai nostri insegnati. Naturalmente, non sapevamo nemmeno cosa fosse il metodo per tentativi ed errori che utilizza la scienza. Anzi, non avevamo neppure idea di come si evolvessero gli elementi di una cultura. La geniale ingegneria dei precursori ci ha permesso di saltare a piè pari milioni di anni di evoluzione.”
Archie - octoragno - 2.2 : “Inutile dire che dopo la Grande Calamità ci trovammo miseramente impreparati alla necessità di provvedere a noi stessi. Stando a quelle leggende che hanno maggior fondamento storico, la nostra attività intellettuale principale, per molti secoli da allora, fu accumulare e comprendere il maggior numero possibile di informazioni ereditate dai Precursori che riuscivamo a reperire e/o a ricordare. Nel frattempo, trovandoci privi di quelle linee guida etiche che ci avevano dettato i nostri benefattori, entrammo in una fase sociologicamente regressiva. Attraversammo un lunghissimo periodo in cui non vi fu più alcuna certezza sulla sopravvivenza stessa della nuova specie intelligente creata dai Precursori…”.
Richard - umano - 2.1 : “Non mi ero mai immaginato che potesse esistere una specie di viaggiatori spaziali che non abbia mai scoperto da sé le leggi della gravitazione, e che non ne abbia mai ricavato, attraverso una lunga serie di esperimenti, i principi essenziali della fisica, come le caratteristiche dello spettro elettromagnetico. È un'idea per noi inconcepibile… Eppure, adesso che capisco quanto mi vai dicendo, mi sembra perfettamente naturale. Se una specie A di viaggiatori spaziali evoluti incontra una specie B, intelligente ma qualche gradino più in basso nello sviluppo tecnologico, è del tutto logico supporre che, dopo il contatto, la specie B possa saltare i gradini che la separano...”.
Archie - octoragno - 2.3 : “Il nostro caso, però, era ancora più strano. In effetti, il paradigma che hai appena descritto è del tutto naturale, e si è verificato molto di frequente, a quanto sappiamo sia dalla storia che dalle leggende. Tra i viaggiatori spaziali, ci sono più specie ''derivative'', per usare il tuo termine, di quelle evolute naturalmente. Prendiamo, per esempio, gli aviani e i sessili. La loro simbiosi, sviluppatasi senza interferenze esterne, esisteva già da migliaia di anni in un sistema stellare non distante dal nostro pianeta d'origine, quando vennero visitati per la prima volta da una missione esplorativa dei Precursori. Quasi sicuramente, aviani e sessili non avrebbero mai sviluppato da soli la capacità di viaggiare nello spazio. Ma quando incontrarono i Precursori e videro la loro prima astronave , essi chiesero ed ottennero la tecnologia necessaria per viaggiare nello spazio…”.
Archie - octoragno - 2.4 : “La nostra situazione è diversa per molti aspetti, ma soprattutto perché le nostre conoscenze sono di ordine molto più derivativo. Se dobbiamo dar credito alle leggende, i Precursori erano già in grado di viaggiare nello spazio quando noi octoragni eravamo ancora del tutto insenzienti. A quell'epoca, non eravamo neppure capaci di concepire l'idea di un pianeta, né tantomeno dello spazio che lo circondava. Il nostro destino venne deciso dagli esseri evoluti con cui dividevamo il mondo. I Precursori riconobbero le potenzialità della nostra struttura genetica. Grazie alla nostra maestria ingegneristica, ci migliorarono, ci dotarono di una mente. Condivisero con noi le loro informazioni e crearono una cultura evoluta là dove probabilmente non ne sarebbe mai esistita una.”
Con Donatas Banionis, Natalia Bondarciuk, Jüri Järvet, Anatolij Solonicyn
Nicole : “Alla fine, noi dobbiamo morire, perché nelle nostre menti non resta più spazio per altri ricordi. […] Nulla, in questa scena, verrà mutato dalla mia morte. Ci sarà semplicemente un paio di occhi in meno a contemplare lo splendore. E un insieme in meno di sostanze chimiche elevatesi fino alla coscienza a interrogarsi sul senso di tutto questo.”
Con Martin Aleksa, Nima Arkani-Hamed, Savas Dimopoulos, Monica Dunford, Fabiola Gianotti
Ellie : “È nella natura di noi umani, quando non sappiamo rispondere a una domanda di portata così vasta, lasciarla da parte finché non abbiamo nuove informazioni.”
Nicole : “Che fine hanno fatto, loro?” Aquila : “Si sono autodistrutti attraverso le manipolazioni genetiche” Nicole : “Avevano quasi raggiunto la Terra. Quanto sarebbe stata diversa la storia, se ci fossero arrivati… Avrebbero riconosciuto immediatamente il potenziale intellettivo dei proto-umani in Africa, e senza dubbio avrebbero fatto con loro quello che i Precursori fecero con gli octoragni… E così, noi...”.
Nicole : “...mi ero immaginata che ci sarebbero state anche delle voci umane, in quell'armonia che Dio va ricercando… Ora mi rendo conto che è solo sul pianeta Terra, in questo particolare universo, che i nostri canti… […] Mi hai parlato di…un posto personale...dove potrò vedere famigliari e amici...”.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta