Aneddoto, in forma di sproloquio, lungo quasi come un racconto (anche perché in fondo, in parte, lo è); sarà insolito, lo è, ma prima di tutto, in qualche modo forse a me stesso sconosciuto, lo sono io e poi si parla pur sempre di qualcosa di realmente accaduto. Questa playlist, come si può facilmente intuire fin dal titolo, è lontana dall’emanare allegria da tutti i pori ma, allo stesso tempo, è un modo molto particolare e personale per ricordare i tredici anni trascorsi dalla mia iscrizione su questo sito che, inutile negarlo, mi ha regalato tante gioie; dapprima, la semplice condivisione di una passione quando con la rete ero alle prime armi (ammetto di aver assorbito tanto da queste pagine, una specie di scuola gratuita), recentemente sono arrivati i Festival vissuti da protagonista - quando intorno si chiedono chi cazzo sei per stare qui in prima fila fregandomi regolarmente il posto migliore (sì, l’anno scorso a Torino, una ragazza me l’ha chiesto e pareva pure un po’ scocciata) – e in mezzo delle Amicizie, rigorosamente con la a maiuscola, perché qualche utente di FilmTv.it mi permetto di considerarlo a tutti gli effetti, un amico in carne ed ossa, con cui è possibile organizzare anche occasioni che vanno tranquillamente al di là del cinema.

Ok, ho già sviato fin troppo, quindi cosa diavolo c’entra la ricorrenza con l’oggetto di questa playlist?

Dunque, riavvolgiamo il nastro del tempo per bene; ho cominciato a comprare la rivista a fine anni novanta, quando la passione per il cinema ha sopravanzato gli istinti da adolescente - prima bastava Teletutto, soprannominato amichevolmente Teletette, per la guida televisiva, poi sono fortunatamente riuscito a passare all’esperienza sul campo per certe cose - di lì a qualche anno arrivò internet e la rivista si aggiornò con una pagina dedicata al sito. Il desiderio di iscriversi e scrivere di mio pugno non fu proprio istantaneo - per poi farlo bene, almeno con un minimo d’impegno, son passati tanti altri anni - ma una notte malefica cambiò tutto; una sera come tante altre, eccomi in giro a far bisbocce, tutto procede da consuetudine, poi decidiamo di andare a trovare un amico che verso le 23 era sempre a casa (usciva sempre tardi). Fatto sta che quella sera suoniamo al campanello, ma non c’era nessuno, lo chiamiamo al cellulare e dice di aspettarci al solito bar da seconda serata. Intanto, fuori pioveva a dirotto, la visibilità era ridotta ai minimi termini, quando, fermo al primo semaforo, parto stringendo troppo la curva e schiantandomi contro il semaforo perpendicolare, con diretta esplosione di tutti gli airbag; si ferma tutto e ricostruisco al volo di aver combinato un autentico disastro. In qualche modo molto fortunato, risolvo tutto, nessuno si è fatto male, mentre dalla polizia - probabilmente anche perché letteralmente sconvolto da quanto appena successo - trovo un’inattesa clemenza; ritrovai gli stessi poliziotti alla fiera sotto casa e li ringraziai per la pietà e la risposta fu «hai distrutto la macchina, nessuno si è fatto nulla ed eri sconvolto, confidiamo che tu abbia imparato la lezione». Lezione imparata, macchina praticamente nuova da rottamare – di primo acchito, sembrava anche a posto ma il semiasse era completamente distrutto - reprimende a casa che durarono per mesi e mesi, che portarono comunque alla conquista di un mezzo nuovo di zecca, ma anche a un periodo negativo da affrontare. A parte i lividi sparsi un po’ ovunque, a mente lucida ho pensato, e ripensato (e a volte, ci ripenso ancora oggi), che avrei potuto farmi male sul serio o peggio ancora, far seriamente male a qualcuno e che in fondo ero stato un idiota, cui la sorte aveva detto semplicemente un gran bene. Tempo da trascorrere con me stesso, inaugurato - in casi come questo i ricordi rimangono particolarmente vivi anche su lungo termine - con la visione fiume de La meglio gioventù, ma utile anche per far altro, per esempio iscriversi su FilmTv.it e cominciare a lasciare un voto e un’impressione - a braccio, di pancia, insomma alla veloce - ai film che mi capitavano sotto mano. Insomma, a mente fredda la lezione è servita, non ho più combinato mezzo guaio o infrazione sulla strada da allora e ne ho approfittato per iscrivermi a questo sito, diventato nel corso del tempo un appuntamento quotidiano cui difficilmente rinuncio; ammetto che senza questo disastro da emerito imbecille non sono sicuro mi sarei ritrovato su queste pagine oggi.

Purtroppo, e rientriamo (finalmente!) nell’oggetto vero e proprio della playlist, al cinema non funziona proprio così, soprattutto quando l’incidente è un punto di svolta, spesso iniziatico a volte contiguo ad altro qualora non proprio continuo. Più che di lezione di vita, si parla spesso di sensi di colpa indelebili, le conseguenze sono spesso terribili, possono fiaccare il fisico e il morale, l’incidente diventa motore di una storia, una macchia che non si cancella, a volte, quando c’è un autore come David Cronenberg, prende corpo la massima ossessione. E anche noi che guardiamo, non possiamo che rimanere incollati a seguire con il cuore in gola i comportamenti delle parti in causa.

P.S. Sono banditi quei titoli che presentano incidenti in chiave principalmente spettacolare, come i vari Fast and furious o Jason Bourne, giusto per citare un esempio recente.