Non mi piacciono gli aerei. Non che in volo mi sia mai capitato qualcosa di particolarmente eclatante – a parte il giramento di scatole per bagagli smarriti o ritardi sesquipedali con coincidenze saltate e ore di vacanza gettate alle ortiche (forse non basta?) – eppure, già solo il fatto di essere in balia degli eventi e di dipendere da qualcun altro in una situazione dove in caso di emergenza non potrei far altro che urlare e rivolgermi al cielo (sì, ancora più in alto, imprecando), non rientra tra le mie esperienze di vita preferite.
Al cinema, ne abbiamo viste di cotte e di crude; storie vere di sopravvivenza (Alive), progenie destinate a invadere il pianeta (The strain), la (ormai) classica minaccia terrorista - estrapolata dalla realtà (United 73) o di pura finzione - addirittura, qualcuno può sparire nel nulla (Flightplan. Mistero in volo) e c’è pure chi ha provato a eliminare il Presidente degli Stati Uniti d’America, ma purtroppo per loro si trattava di Harrison Ford (Air force one).
Fortunatamente, non sono mai andato oltre l’imprecare per dei vicini chiassosi; in quel caso, fu un viaggio impossibile, litigarono dall’inizio alla fine per un’inezia; di rientro da una cinque giorni a Barcellona, lui voleva abbuffarsi appena rientrato a casa (sì, non placare la sensazione di fame, proprio mangiare fino ad arrivare al punto di svenire), mentre la sua compagna pretendeva che cominciasse subito una ferrea dieta con lei.Che gente che c’è in giro… ah già dimenticavo, erano in viaggio con me e nel frattempo si sono pure lasciati (ma questa cosa ormai l’ho raccontata a mezzo mondo, è la mia unica possibilità di vendetta per due ore interminabili).
La vita lavorativa di un addetto alla sicurezza sui voli è generalmente tranquilla. Quando però arriva il momento d’intervenire bisogna essere celeri (possibilmente, si potrebbe farneticare di meno).
C’è chi per lavoro passa più tempo in quota che a terra. Zero invidia per l’occupazione, tanto meno visto l’effetto collaterale di dover passare continuamente da un volo all’altro
Episodio "Nightmare at 20.000 feet", diretto da George Miller, remake di un ep. della serie originale, scritto da Richard Matheson. ----- Purtroppo com'è noto durante le riprese dell'ep. diretto da John Landis avvenne realmente un incidente aereo (elicottero) che causò la morte dell'attore Vic Morrow e di due giovanissime comparse.
Un criminale tanto geniale quanto spietato s'impossessa di un aereo semi-vuoto. Cose che capitano (gli aerei che volano semi-vuoti, non i dirottamenti) solo negli USA.
Quasi dimenticavo...se ti va bene, ma quando ti va proprio bene, stai nelle hall private (di solito delle varie compagnie, con la tessera). In Europa sono scadenti, ma negli Stati Uniti superattrezzate. Bisogna solo stare attente agli incontri :-) Per fortuna, non le frequento più da anni .... Chissà se ci sono film solo su quelle....
Ci sono due canzoni che canticchio sempre fra me, quando sono via e sono sola: " Another aeroplane, another sunny place / I'm lucky, I know... / but I wanna go home / ... / And I feel just like I'm living / someone else's life / ... / And I'm surrounded by / A million people I / still feel alone / Let me go home...." E "All my bags are packed I'm ready to go. / ... / But the dawn is breaking it early morn / The taxi's waitin he's blownin his horn / Already I'm so lonesome I could die / ... / Cause I'm leavin on a jet plane / Don't know when I'll be back again...." Chi abbia mai preso un piccolo jet (un pullman con le ali insomma) sa cosa è la paura!
Grande contributo personale Paola, da quanto mi avevi accennato sul tuo lavoro, immaginavo che avessi a che fare con gli aerei un po' più di me. Sulla questione "hall private", potrebbe essere un bello spunto per ambientarci e costruirci un film!
:)
Bè, se litigarono per due ore per un'inezia del genere ci sta che i tuoi due amici hanno fatto bene a separarsi :-)
Io volo spesso ma devo dire che a parte qualche attimo di paura su un paio di voli sui 'minibus dell'aria' che menzionava Lehava, nanch'io ho vissuto esperienze davvero drammatiche. E parlando di mini-aerei, dopo l'ultima esperienza la mia compagna mi ha fatto promettere che non ne prenderemo più. Ciò che lei ancora ignora è che una nave in mare aperto durante una tempesta è infinitamente peggio! :-)
Tra lui e lei non so chi sia la più grande testa di .... tornando a noi, sono in sintonia con la tua compagna, i mini aerei sono terrificanti!
:O
E giusto, bella idea quella "del mare aperto in tempesta", me la segno... per una playlist, non per viverla (spero...).
;-)
io personalmente di viaggi aerei ne ho fatti pochi, però il viaggio di ritorno dalla Cina-Italia me lo ricordo particolarmente bene quando dopo due ore di viaggio, si fece dietrofront per riatterrare dopo ulteriori quattro ore a Shangai aereoporto di partenza. Perchè quello che noi vedevamo dal monitor seguendo la rotta dell'aereo sorvolò la città al ritorno per versare il carburante nell'oceano e girare ulteriormente per poi atterrare. Si dice per un portellone guasto, neppure cosa da niente. Fummo scortati da guardie in aereoporto dove pernottammo in albergo e ripartire il giorno successivo sempre scortati dalle guardie, un po come da noi in Italia!. E naturalmente c'è sempre un titolo che il sistema non riconosce, in questo caso è "world war z". un saluto Mike:-)
Angosciante il tuo ricordo!
:O
Per il titolo non riconosciuto, ci ho pensato io andando direttamente sulla scheda del titolo, aggiungendolo in maniera coatta!
:-P
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