1) Sentieri selvaggi di John Ford (The Searchers - 1956). 2) Ombre rosse di John Ford (Stagecoach - 1939). 3) Sfidainfernale di John Ford (My Darling Clementine - 1956). 4) Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann (High Noon - 1952). 5) Un dollaro d'onore di Howard Hawks (Rio Bravo - 1959). 6) L'uomo di Laramie di Anthony Mann (The Man from Laramie - 1955). 7) Il fiume rosso di Howard Hawks (Red River - 1948). 8) Terra lontana di Anthony Mann (The Far Country - 1954). 9) Johnny Guitar di Nicholas Ray (1954). 10) Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah (The Wild Bunch - 1969). 11) Alba fatale di William A. Wellman (The Ox-Bow Incident - 1943). 12) Dove la terra scotta di Anthony Mann (Man of the West - 1958). 13) L'uomo che uccise Liberty Valance di John Ford (The Man Who Shot Liberty Valance - 1962). 14) L'albero degli impiccati di Delmer Daves (The Hanging Tree - 1959). 15) Il piccolo grandeuomo di Arthur Penn (Little Big Man - 1970). 16) Lo sperone nudo di Anthony Mann (The Naked Spur - 1953). 17) La carovana dei mormoni di John Ford (Wagon Master - 1950). 18) Winchester '73 di Anthony Mann (1950). 19) Rancho Notorious di Fritz Lang (1952). 20) L'albero della vendetta di Budd Boetticher (Ride Lonesome - 1959). 21) Gli spietati di Clint Eastwood (Unforgiven - 1992). 22) La valle dei mohicani di Budd Boetticher (Comanche Station - 1960). 23) Pat Garrett e Billy Kid di Sam Peckinpah (Pat Garrett and Billy the Kid - 1973). 24) Balla coi lupi di Kevin Costener (Dances with Wolves - 1990). 25) I professionisti di Richard Brooks (The Professionals - 1966). 26) C'era una volta il West di Sergio Leone (1968). 27) I cancelli del cielo di Michael Cimino (Heaven's Gate - 1980). 28) Nessuna pietà per Ulzana di Robert Aldrich (Ulzana's Raid - 1972). 29) La tortura dellafreccia di Samuel Fuller (Run of the Arrow - 1957). 30) La sparatoria di Monte Hellman (The Shooting - 1966).
Questi sono i film che mi hanno fatto diventare un appassionato del genere, genere che ha ormai superato abbondantemente il secolo di vita, è diventando mito, epopea, e ancora non sappiamo bene dove finisce la storia e dove inizia la leggenda. Questi sono quelli che mi sorprendono e mi emozionano di più anche all’ ennesima visione, vuoi per le storie appassionanti sceneggiate da scrittori di gran classe come Borden Chase o Philip Yordan, per le tecniche di ripresa delle scene statiche o d’azione a lungo studiate e risolte con sapienti panoramiche, carrellate, dolly, con la cinepresa immersa - a volte anche letteralmente - in bellissimi scenari naturali che vanno dal deserto alle montagne, con un realismo che rende tutto straordinariamente vero grazie alle capacità e all’abnegazione di eccelsi registi e dei migliori attori. Film illuminati da bravissimi direttori della fotografia e musicati da egregi compositori tra i quali forse il più famoso è stato Dimitri Tiomkin candidato all'Oscar 23 volte (vinti 3). Come?... mancano tanti film western belli e famosi come: Il grande cielo, Tamburi lontani, Il cavaliere della valle solitaria, Corvo Rosso non avrai il mio scalpo, Sfida all’ok Corral, Duello al sole, I magnifici sette, La più grande avventura, Il mio corpo ti scalderà, Butch Cassidy, L'ultimo dei Mohicani, I compari, I cavalieri del Nord Ovest, Per un pugno di dollari ecc... io ad un certo punto dovevo pur fermarmi e poi non li ho certo visti tutti, perciò se volete aggiungete pure i vostri MIGLIORI FILM WESTERN!
La maggior parte dei film western è ambientata tra il 1860 e il 1890, ed è in questi 30 anni travolgenti che, dal Mississippi al Pacifico dall’ Alaska al Messico, succede tutto: assalti ai treni, alle diligenze, alle carovane, rapine alle banche, la febbre dell’oro, il trasporto delle mandrie di bestiame, la conquiste di nuove terre, le guerre ai pellirossa (chiamati così per l’usanza di cospargere il corpo con ocra rossa per tenere lontani gli insetti) e quella civile di Secessione. Il western è stato il genere più importante del cinema americano dalla fine degli anni 30 (ma anche nel periodo del cinema muto ne furono prodotti molti) fino agli anni 70 quando scomparve quasi del tutto perché non realizzava più gli incassi di una volta per colpa della bassa qualità delle pellicole prodotte, pur essendo iniziato un processo di rivisitazione con un’ accurata e più obiettiva lettura della storia che riabilitò la figura degli indiani (vedi i film Soldatoblu di Ralph Nelson e Piccolo grande uomo di Arthur Penn entrambi del 1970). Ma il genere western si è sempre evoluto. Da classico (o tradizionale) a maturo (o moderno) regalandoci i tanti capolavori di John Ford e di Anthony Mann ad esempio. Diventò poi meno epico, più crepuscolare, grazie a Sam Peckinpah fino a Michael Cimino con I cancelli del cielo (1980). Nel 1990 Kevin Costner riaprì la stagione del grande cinema western e in tre anni ben due film (Balla coi lupi e Gli spietati) riuscirono ad aggiudicarsi l’Oscar come miglior film. E ancora oggi, dopo più di cento anni dai primi, ogni tanto qualche bel film western approda sui nostri schermi (Django Unchained e The Hateful Eight ma anche altri). Da non scordare il fenomeno degli "spaghetti western" originale deriva del genere che ci ha donato gli irreali, tecnicamente rigorosi ma anche piacevolissimi film di Sergio Leone tra i quali ricordo Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) Il buono, il brutto, il cattivo (1966) e, forse il migliore di tutti, C’era una volta il West (1968).
Per me il migliore regista di film western è il prolifico pluripremiato John Martin "Jack" Feeney (1894-1973)... tranquilli non sono impazzito... in arte John Ford presente in questa mia lista con 5 film (come Antony Mann ma in posizioni più alte). "Mi chiamo John Ford e faccio western" così si presentava il più famoso regista di questo genere, il più politico e storico ma anche uno dei meno audaci per i suoi personaggi solenni, ponderati, ottimisti, che celebrò la cavalleria con una famosa trilogia, la cui location preferita - di grande impatto visivo - fu la Monument Valley dove con sapienti pennellate dipinse i suoi capolavori western. Secondo è Antony Mann - rinominato Super Mann da Godard - ‘il più trascurato tra i principali registi americani del sonoro’ che qui spicca con 5 film di non meno eccellente caratura, per il prezioso unico stile ricercato, per i suoi protagonisti di grande complessità, collerici tormentati e dannati ma appassionanti che, immersi in paesaggi simbolo del proprio stato d’animo, hanno sempre enormi ostacoli da superare in una continua ricerca di un’impossibile pace interiore. Film preziosi grazie anche allo sceneggiatore Borden Chase amante della Bibbia e delle tragedie greche ed all' attore preferito di Mann, James Stewart magnifico protagonista di 5 dei 10 western da lui diretti dal 1950 al 1958. Anche le donne manniane tenaci e indipendenti si distinguono dalle donne fordiane che di solito sono madri e mogli. Tre registi hanno ognuno 2 film in questa lista: Budd Boetticher, prolifico ed essenziale regista quasi di soli film western personali e violenti (purtroppo finì in manicomio), girati con pochi mezzi ma con risultati tutt’altro che disprezzabili, dai personaggi granitici spesso interpretati con faccia contratta da Randolph Scott che studia con acume il comportamento umano; Howard Hawks, regista di gran classe, ironico, leggero, impeccabile, riconoscibile anche quando si cimenta nel western; Sam Peckinpah, smitizzante, barocco e visionario, con Il mucchio selvaggio inaugura la stagione del western crepuscolare. Con un solo film: Delmer Daves, Fred Zinnemann, Robert Aldrich,Nicholas Ray, Richard Brooks, Samuel Fuller, Fritz Lang, Arthur Penn, Monte Hellman, William A. Wellman,Kevin Costener, Clint Eastwood, Michael Cimino,Sergio Leone. Ricordo, per il loro contributo al cinema western anche se non hanno film in questo elenco: Cecil B. De Mille, Raoul Walsh, King Vidor, John Sturges, John Huston, Robert Altman, Abraham Polonski, Don Siegel.
Tra gli attori dei film western James Stewart per me è stato il più bravo di tutti, carismatico, di grande presenza scenica, incarna patriottismo e senso del dovere. Perfetto per i personaggi manniani ma anche nei panni di quelli fordiani assolve egregiamente il suo compito. John Wayne è il più famoso e leggendario, icona del senso del dovere, eroe malinconico coraggioso e rude, interprete di grande fisicità. Henry Fonda - mitico sceriffo - le sue caratteristiche principali sono la moralità, la calma, il controllo, ma anche il coraggio e la lealtà. Gary Cooper magnifico attore dallo sguardo magnetico, Oscar per Mezzogiorno di fuoco. Spesso onesto eroe con o senza macchia Randalph Scott, pacato bravo attore di film di serie B, è stato il prediletto di Budd Boetticher in sette suoi film. Burt Lancaster attore sensibile e generoso, di grande forza visiva e impatto emotivo, il più trasformista di tutti per aver recitato in tanti ruoli diversi. Paul Newman bravo nei ruoli di sensibile intenso sbruffone. Clint Eastwood diventò famoso grazie alle sue interpretazioni dell’eroe senza nome in tre spaghetti western di Sergio Leone - unico attore diventato più bravo con la regia nella quale da il meglio di se -. Ricordo anche due grandi ‘cattivi’ del western Lee Marvin e Robert Ryan, due donne molto toste come Marlene Dietrich e Joan Crawford e il più simpatico caratterista del genere Walter Brennan presente in 4 film di questa lista.
Western indimenticabile, dalla morale ambigua (fu accusato di razzismo) ma dai tanti momenti emozionanti che lo rendono un capolavoro, il mio preferito. Con la trama complessa e misteriosa, con il protagonista che con tutti i suoi difetti è l'opposto dell'eroe classico, e tante immagini bellissime dall’inizio, dove si passa dal buio della casa al sole della Monument Valley, alla fine dove grazie ad una scena praticamente inversa si torna al buio iniziale.
Film mitico, forse il più famoso di tutti, la quintessenza del genere che da il via ad una stagione straordinaria per il western. Tanta avventura e tanta tecnica (ad esempio l’attacco degli indiani girato a 60 Km all’ora è da manuale). Ford mette in una diligenza un microcosmo (di ottimi attori) che rappresenta la società americana con i suoi pregiudizi. Due persone apparentemente meno rispettabili degli altri (il bandito e la prostituta) saranno quelle che si dimostreranno migliori. John Wayne divenne un divo grazie alla parte di Ringo Kid.
Con Henry Fonda, Victor Mature, Linda Darnell, Walter Brennan
Altro classico insuperato del genere e gran bel titolo italiano, è la versione fordiana della mitica sparatoria all'Ok Corral ripresa anche in altri film - ma questa è la versione più bella! Anche perché si racconta che John Ford mentre era aiuto attrezzista all’ epoca del cinema muto conobbe il vero Wyatt Earp e si fece raccontare come andò veramente quella sparatoria. Tutto è eccellente in questo film: la storia con dramma e ironia perfettamente bilanciati, la tecnica registica (girato in 29 sequenze divise da dissolvenze), la musica, gli attori con Henry Fonda e Victor Mature nei panni di Wyatt Earp e Doc Holliday e tanti bravi caratteristi.
Nel 2008 l’American Film Institute l’ha inserito al ventisettesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi. Il film è ambientato in una cittadina del Nuovo Messico e narra la vicenda di uno sceriffo tradito e abbandonato da tutti i cittadini ma moralmente obbligato ad affrontare un manipolo di fuorilegge che sta per giungere in città. Un’ora e mazza di pura tensione ed emozione che sfocia nel perfetto duello finale con la musica di Dimitri Zinovievich Tiomkin. Magnifici Gary Cooper e Grace Kelly.
Raramente succede ma in questo caso il titolo in italiano è meglio dell’ originale Rio bravo. Singolare l’inizio: quattro minuti senza che nessuno dica niente! Pietra miliare del cinema western, divertente come pochi, 2° incasso del 1959 dopo ‘A qualcuno piace caldo’.
Western shakespeariano (sceneggiatura di Frank Burt e Philip Yordan) per gli insoliti complessi rapporti fra gli uomini protagonisti, molte le riprese scenografiche che mostrano bei paesaggi ma anche tante vigliacche scene di violenza come lo sparo, per punizione, ad una mano non armata ... è una scena che non si dimentica!
Con John Wayne, Montgomery Clift, Joanne Dru, Walter Brennan
Tra i film sul trasporto di mandrie è senz’altro il più bello. Ottomila capi in un lungo viaggio pieno d’insidie dal Texas al Missouri. Emozionante l’intenso rapporto tra il duro padre John Wayne e il figlioccio ventottenne Montgomery Clift nel suo primo (e unico ?) western.
Con James Stewart, Ruth Roman, Corinne Calvet, John McIntire
Splendido western ‘nordico’. Si svolge nelle montagne innevatedurante la ‘corsa all'oro’ in Canada e in Alaska. Anche i personaggi buoni sono cinici ed egoisti (ma sapranno riscattarsi)... immaginate i cattivi!
Con Joan Crawford, Sterling Hayden, Mercedes McCambridge, Scott Brady, Ward Bond, Ben Cooper
Straordinario, coloratissimo, con la carismatica Joan Crawford nel ruolo di Vienna proprietaria di un saloon capace di amare oltre che di sparare, da non perdere il duello finale ... tra due donne!
Forsennato e malinconico, tra i miglior film western di sempre secondo la critica americana, grazie anche ai magnifici attori William Holden, Robert Ryan, Ernest Borgnine. Ottenne due nomination agli Oscar e detiene il record del numero di proiettili (a salve) sparati - 90000 - e di inquadrature realizzate - 3643 - .
Con Henry Fonda, Dana Andrews, Anthony Quinn, Henry Morgan
Il film, contro l’intolleranza, ha per tema il linciaggio (d’innocenti)... non tutti i cowboy agivano virilmente! Girato in studio dal rigoroso William A. Wellman per risparmiare ma così il senso di claustrofobia è reso maggiormente.
Gary Cooper leggendario disincantato protagonista (ma anche Lee J. Coob non è da meno) non riesce a scrollarsi di dosso il passato che inevitabilmente si ripresenta per fare i conti. ‘Larum è una città di fantasmi! E anche tu sei un fantasma Dock’.
Chi uccise realmente il temibile bandito Liberty Valance? Il Senatore Ransom Stoddard tornato nel paese del West dove iniziò la sua carriera prova a raccontare la storia ma gli fanno notare: "No Senatore, qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà vince la leggenda". Uno degli ultimi western di Ford è anche uno dei più geniali perché riflette sulla mitologia stessa del genere. Ottimi John Wayne e James Stewart ma colpisce anche lo splendido cattivo Lee Marvin.
Con Gary Cooper, Maria Schell, Karl Malden, George C. Scott, Karl Swenson, Virginia Gregg
Anche Delmer Daves diresse molti western ma per me da non mancare è solo questo melo-western (ma magari anche Quel treno per Yuma?), ultimo film per Gary Cooper (che si vede già sofferente), dove il tema dominante è l’avidità per l’oro che trasforma gli uomini. Splendidi gli attori.
Film simbolo della revisione del genere western, ne sovverte le regole dando una più realistica rilettura della storia degli indiani. Al centro della storia la battaglia di Little Big Horn raccontata in prima persona dal vecchio Jack Crabb (Dustin Hoffman magnificamente truccato) ad un giornalista... alzi la mano chi non si sarebbe fatto fare il bagno da Faye Dunaway.
Con James Stewart, Janet Leigh, Robert Ryan, Ralph Meeker
Opera da tutelare per il suo valore artistico... non sono io a dirlo ma concordo! Cinque splendidi avidi personaggi in conflitto fisico e psicologico (chi più chi meno), uno sperone usato come ultima arma e le rapide di un fiume che accrescono la drammaticità del momento.
Un altro bel film del sensibile Ford dove quasi non ci sono superuomini (anche lo sceriffo è molto tollerante) ma uomini giusti anche verso gli indiani, dai sani valori... per loro il grano è più prezioso dell’oro. Ma non manca una banda di cattivi composta da padre e figli.
Con James Stewart, Shelley Winters, Dan Duryea, Stephen McNally
In uno scarno B&N, scarno come la storia, il vero motivo dell’accanimento per il possesso del fucile che passa di mano in mano è tutto da capire. Inaugura l’irripetibile stagione della collaborazione tra il regista Antony Mann, Borden Chase (lo sceneggiatore) e James Stewart.
Con Marlene Dietrich, Mel Ferrer, Arthur Kennedy, Gloria Henry, William Frawley
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‘Sorta di ballata perfettamente in equilibrio fra lirismo e violenza’, fascinoso, originale, onirico e visionario film western uguale a nessuno altro (è tipico di Lang), con la magnifica Dietrich (strapazzata dal regista) che comanda un ranch di criminali predatori. La sceneggiatura è tratta da un racconto di Silvia Richards, già sceneggiatrice di Lang per Dietro la porta chiusa, che apporta alla storia una sorta di complicità femminile.
Con Randolph Scott, Karen Steele, Lee Van Cleef, James Coburn
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Un ex sceriffo si vuole vendicare per l’uccisione di sua moglie, cattura il fratello dell’assassino... ma alla fine ne valeva la pena? Western di Boetticher equilibrato ed essenziale. Il regista muove i suoi personaggi come le pedine di una scacchiera. Indimenticabile il finale con l’albero a forma umana!
Clint Eastwood, Richard Harris, Morgan Freeman, Gene Hackman… che bel gruppo! Qualcuno ha scritto che qui "si racconta il West (era ora) come fu". Anche dietro la macchina da presa c’è il maturo Clint Eastwood che reinterpreta egregiamente il genere demitizzandolo... non è più tempo di eroi. Ha conquistato ben quattro premi Oscar.
Con Randolph Scott, Nancy Gates, Claude Akins, Skip Homeier
In realtà non sono Mohicani ma Comanche... bel film intenso, toccante, sconsolato, pur essendo stato girato con pochi mezzi. Si ricorda l' accanimento del protagonista che in realtà nasconde la rabbia per il tradimento della moglie. Classico schema western dello sconosciuto cavaliere solitario che arriva in una città sconvolgendola e che poi riprende il suo cammino. Uno schema che Leone, Eastwood e Tarantino, hanno ripreso a loro volta.
Questa è la storia, raccontata in diversi film, delle imprese del piú famoso bandito del West Billy the Kid, condita col "pessimismo virile" di Peckinpah. Nonostante i pasticci del montaggio voluti dai produttori e Pat Garrett che spara alla sua ombra, rimane la versione più interessante. Indimenticabile la ballata romantica di Bob Dylan "Knockin' on Heaven's Door".
‘Conosciamoci prima di combatterci’. Kostner al suo debutto come regista (anche produttore e attore), apporta una nuova sensibilità sociale al western essendo il film decisamente dalla parte degli indiani (li sentiamo sempre nella loro lingua) ritenuti depositari di alti valori umani (al contrario dei bianchi) ma ci mette anche passione e realismo che permettono al film di dare una visione amara e cruda della storia americana e del mito della frontiera. Grande successo di critica e pubblico. Sette premi Oscar.
Quattro esperti professionisti dopo aver superato tante insidie rinunceranno a portare a termine un incarico, molto ben ricompensato, per il loro codice morale? Film esemplare per l'eccellente cast, la storia trascinante e la perfetta regia.
Un epico nostalgico affresco ricco di significati sull’epopea del West al tramonto, girato con magistrale abilità tecnica e narrativa dal meticoloso maestro Sergio Leone, ricorda - ma non è da meno - il western crepuscolare statunitense.
Con Rod Steiger, Sara Montiel, Brian Keith, Ralph Meeker, Charles Bronson
Credo sia il più riuscito dei 4 western di Fuller, per l’efficace tormentato protagonista Rod Steiger e per l’anomala spettacolare storia. Non esiste la tortura della freccia bensì la corsa della freccia!
Con Burt Lancaster, Bruce Davison, Jorge Luke, Richard Jaeckel
Tra le tante belle frasi a proposito delle lotte tra bianchi e indiani trovo molto significativa questa "la ragione non è mai da una parte sola". Film lento e scarno, impietoso, odora di morte. " Uno dei western più belli di tutto il decennio".
Con Kris Kristofferson, Christopher Walken, Isabelle Huppert, Jeff Bridges, John Hurt
Visivamente sontuoso, ma sfortunato, racconta la fine di un’epopea ormai senza più linfa vitale e tentando di rovesciare gli schemi canonici diventa un clamoroso insuccesso commerciale ma torna ancora oggi al cinema nella versione supervisionata da Cimino di 216’. Storia vera accaduta nel Wyoming dove ricchi proprietari di bestiame fecero uccidere contadini immigrati.
Con Will Hutchins, Millie Perkins, Jack Nicholson, Warren Oates, Charles Eastman
In streaming su Plex
Una giovane donna misteriosa che non dice come si chiama, chiede a due uomini di scortarla attraverso il deserto... Piccolo grande film anomalo e cattivo, misterioso e assurdo, dai molteplici significati. Non cercate di capirlo del tutto. Hellman proviene dal teatro (e si vede) ma non è un demerito.
Quando il West comincia a diventare "vetusto stereotipo, mitica terra di uomini veri, insensibili al dolore, alla sofferenza, alle ingiustizie" Mi cito e invio una mia recensione di qualche anno fa. Ultimo film per Clark Gable e per Marylin.
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