Quarto capitolo, questa volta su un regista non orientale, ed era anche ora.
Si va negli USA.
Di tutti i cineasti d'animazione statunistense, ho voluto scegliere uno dei pezzi grossi della Disney per questa playlist. Ma perché proprio Wolfgang "Woolie" Reitherman?
♦Essendo uno dei "Nine Old Men", gli animatori più fidati di Walt Disney, rappresenta un simbolo molto importante per la storia generale dell'animazione.
♦Anche se non è stato uno dei migliori registi della Disney, tecnicamente parlando (Wilfred Jackson, David Hand, Ben Sharpsteen, Bill Roberts, Samuel Armstrong), è l'unico autore che la casa di produzione californiana abbia mai avuto. Nei suoi lavori, infatti, sia il design semplificato sia le tematiche sociali sono espresse secondo modalità coerenti, sviluppate di opera in opera seguendo processi estetici e concettuali simili su molti punti di vista. Questo dal 1958 al 1977.
Non ho inserito La bella addormentata nel bosco in quanto Reitherman ha "solamente" diretto la sequenza di combattimento tra Malefica drago e il principe Filippo (praticamente ha salvato il film).
La Carica dei 101 è l'opera che più di tutte fa trasparire ciò che intende reimpostare Reitherman all'interno della Disney, anche perché Walt Disney riuscirà a supervisionarla ancora per pochi anni. Successivamente al tracollo economico avuto per colpa di "Balla coi gufi" nel 1959, la super azienda è praticamente prossima alla bancarotta. Reitherman, dunque, assieme ad altri due registi della vecchia guardia, Clyde Geronimi ed Hamilton Luske, decide di cambiare molte delle caratteristiche principali della Disney di allora: basta principesse (che poi torneranno e più forti di prima), personaggi dinamici, stravaganti, ironici, comici ma più sfaccettati, animazioni semplificate per risparmiare sull'estetica, colonne sonore non più riconducibili solo alla musica classica ma anche ad altri generi, jazz in primis.
La carica dei 101 rappresenta , quindi, il cambiamento in casa Disney, attraverso una narrazione che scavalca il comico per raggiungere dei toni pienamente avventurosi, in pochi punti anche di tensione, personaggi favolosi, dai protagonisti ai personaggi secondari fino ad arrivare a lei, l'antagonista per eccellenza Crudelia De Mon e una regia ed un montaggio che generano un ritmo pazzesco per tutta la durata del film, creando scene memorabili come la fuga dei cuccioli da Orazio e Gaspare o come l'inseguimento finale con Crudelia che impazzisce. Buone le musiche.
La storia di Re Artù raccontata con una semplicità disarmante, eppure godibile e spensierata. Animazioni discrete data la limitatissima disponibilità economica della Disney negli anni Sessanta/primi Settanta (tranne il duello di Merlino e Magò, di ottimo livello), buona colonna sonora di George Bruns ed indimenticabili canzoni composte dai fratelli Sherman (Marry Poppins, Pomi d'ottone e manici di scopa). Il vero punto di forza del lungomentraggio sono tuttavia i personaggi: Merlino fantastico, Magò semplice ma decisamente efficace nella sua descrizione ambigua di "cattiva" e poi lui, uno dei migliori personaggi che la Disney abbia mai dato alla luce, ovvero Anacleto.
Ultimo film supervisionato dal Walt Disney, con ottimi personaggi (in primis Bagheera, Baloo, Re Luigi e gli avvoltoi), discrete animazioni ed una buona colonna sonora. E' interessante il finale, la scena che vede Bagheera, il "mammo" adottivo, commuoversi quando Mowgli, ormai adolescente, egoisticamente decide di andarsene tranquillo e sereno dai suoi simili senza dimostrare un briciolo di gratitudine alla fauna della guingla che lo ha allevato.
Il lungometraggio comincia con l'avvocato George che scende dall'automobile : "Non sono più agile come quando avevo ottant'anni!". Si annusa già Wylder nell'aria, pur ponendo i giusti e sacrosanti paletti tra i due registi, certo non dello stesso calibro.
Titolo leggendario. Un cult. Uno di quei film che al posto di recensirli ne scriveresti a furia di citazioni. Ne Gli Aristogatti il jazz si sente che è una bellezza, George Bruns riesce a comporre una colonna sonora che plasma un'atmosfera dopo l'altra, sempre sincopata come il ritmo stesso dell'opera. La narrazione segue una storia che è avvincente e meno meccanica di quella di Lilli e il vagabondo, ad esempio, dove le tematiche che si affrontano sono fondamentalmente identiche: società alta che finisce in "basso" per poi risalire con una nuova mentalità.
Robin Hood è il film Disney con i migliori personaggi in assoluto: Robin, Little John, Lady Marian, Lady Cocca, Il principe Giovanni, Biss, Fra Tuck, Il Cantagallo, Lo sceriffo di Nottingham, Tonto, Crucco, Saetta.
Con questo lungometraggio lo Studio torna dopo anni a discutere su temi sociali importanti. Si parla di tirannia, di ingiustizia sociale o, al contrario, di solidarietà e di amor cortese. Le musiche aiutano molto ad interiorizzare gli stati d'animo dei personaggi lungo l'arco narrativo dell'opera, con annesse alcune delle migliori canzoni dei Classici.
Peccato per le animazioni, le peggiori tra quelle dei lavori di Reitherman che già, nell'insieme, risultano complessivamente di livello medio-basso.
Non mi capacito del fatto che sia un Classico Disney. Trama che, per quanto mi sforzi a riguardare il film, non mi entra in testa, personaggi che risutano a tratti fastidiosi, animazioni buone per gli standard del tempo e unica sequenza di buon livello emulata dal capolavoro Gli elefanti rosa di Dumbo. Non riesco ad apprezzarlo pur sapendomi benissimo adattare a prodotti indirizzati ad un pubblico prettamente infantile.
Alla fine dell'era Reitherman la qualità dei suoi punti forti, personaggi e musiche, viene un po' a mancare. In questo film si percepisce uno strano senso di spiacevole malinconia. Tutto è scuro, spento. Difficile farsi coinvolgere troppo benché i topolini e l'albatros siano ottimamente caratterizzati e la questione del "telefono azzurro" a grandezza roditore sia originale. Senza il minimo senso, però originale, godibile.
E' tuttavia anche il 1977, l'inizio di una delle età più oscure e freak se si vuole dell'intera animazione occidentale. Negli anni a seguire, infatti, usciranno titoli come "La collina dei conigli", "The plague dogs", "Il signore degli anelli", "Red e Toby", "Taron e la pentola magica", "Brisby e il segreto di Nihm", opere che andranno a definire il complesso "periodo medioevale dell'animazione cinematografica occidentale".
Voto : ***
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Si conclude qui questa classifica delle opere del grande Wolfgang Reitherman, mio artista "disneyano" preferito.
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