L'elenco delle nuove uscite settimanali che pubblichiamo regolarmente il giovedì - giorno in cui si concentra in genere la maggior parte delle uscite - segue un ordine abbastanza preciso: si va infatti dal titolo che ha più schermi a quelli che ne hanno meno.
L'elenco di questa settimana in questo ci dice pertanto che il film più distributo diquesta settimana sarà a partire da oggi Bridget Jone's Baby, che Universal porta su quasi 500 schermi (naturalmente occorre anche tenere conto dei titoli già in sala e in questa settimana in particolar modo ancora un gran numero di schermi è occupato da Alla ricerca di Dory).
Non ci dice però che due titoli che troviamo decisamente in basso sono due dei film selezionati per il concorso di Venezia 2016, da poco terminato con la vittoria del film del filippino Lav Diaz. Si tratta di Frantz, di Ozon, che sarà visibile su circa 70 schermi in tutta Italia, e di Spira Mirabilis, il film della coppia Parenti-D'Anolfi, uno dei tre italiani in concorso quest'anno a Venezia, che di sale ne avrà proprio poche: giusto una decina.
Va meglio ad altri film presenti: il western di Fuqua I magnifici sette se la cava bene con 360 schermi, mentre la commedia italiana Prima di lunedì ne avrà 200 e l'altra commedia, questa volta americana, Elvis & Nixon ne avrà 100. Circa 70 sale, infine per il nuovo film di Ivano de Matteo, con la Buy e la Golino.
Bridget, ormai quarantenne, è di nuovo single, dopo aver rotto con Mark. Trova un nuovo corteggiatore e resta incinta: ma non è affatto sicura su chi sia il padre.
Torna pertanto Renèe Zellweger, chiamata a indossare i panni di Bridget Jones per la terza volta. E nonostante il personaggio abbia ormai superato i 40, per la prima volta - coerentemente con i tempi dilatati della modernità - si pone la questione maternità per la single più famosa del pianeta.
Una moderna visione della storia classica I sette samurai di Akira Kurosawa, qui rigirato in chiave western da Fuqua - specializzato in action-thriller. Nel cast molti nomi noti, a partire da quello di Denzel Washington.
Sono trascorsi 20 anni da quando Heather con due amici è scomparsa tra le foreste di Black Hills nel Maryland mentre era alla ricerca di verità sulla leggenda della strega di Blair. Tornano lì James - fratello di Heather - e tre amici e ovviamente entreranno di nuovo contatto con quanto di misterioso aleggia in quei boschi.
Anche The Blair Wicth Project, il celbre film del 1999 che inaugurò la moda del found footage nell'horror, ha così ora il suo seguito.
Un incidente scatena gli eventi al cuore della commedia di Massimo Cappelli con Vincenzo Salemme nei panni di un boss entrato in collisione con le vite di tre ragazzi interpretati da Martina Stella, Fabio Troiano e Andrea di Maria.
Il leggendario incontro, veramente accaduto in una mattina del dicembre del 1970, tra Elvis Presley, il re del rock 'n roll, e l'uomo più potente del mondo, il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, nello Studio Ovale della Casa Bianca. Con Michael Shannon nei luccicanti panni di Elvis e Kevin Spacey in quelli più formali del Presidente Nixon.
Ivano de Matteo - già attore - si è guadagnato da tempo il rispetto come regista con film drammatici che guardano alla società italiana partendo dalla famiglia. Rientra in questa categoria La vita possibile, che parla di una donna (Margherita Buy) in fuga con il figlio dal marito violento che approda a Torino a casa dell'amica Carla (Valeria Golino), dove proverà a ricostruire un'esistenza per sé e per il figlio..
Liberamente ispirato a L'uomo che ho ucciso di Ernst Lubitsch, l'ultimo lavoro di Ozon - che arriva dal concorso veneziano dove Paula Beer ha meritato il premio al miglior interprete emergente, - ambienta nel periodo successivo alla Prima guerra mondiale una vicenda drammatica basata su una sorta di triangolo composto da una giovane donna, dal suo fidanzato morto in guerra e da un soldato francese, coetaneo, che si reca a rendere omaggio alla tomba dell'amico tedesco, scatenando reazioni imrevidibili e melodrammatiche.
A metà strada tra documentario e sperimentazione, il lavoro di Parenti e D'Anolfi da sempre cerca una sua strada originale. Qui la ricerca si articola su una partizione in 5 sezioni, in ciascuna delle quali compaiono vicende molto diverse: da quella di uno scienziato giapponese che studia una piccola medusa a quella di una coppia di musicisti inventori sino alle statue del Duono di Milano.
Erik Gandini, regista italo-svedese che ha conquistato notorietà con Videocracy, che raccontava dei cambiamenti nella società e nei media ai tempi di Berlusconi, torna ad analizzare modelli sociali e relazioni interpersonali, questa volta guardando in Svezia e puntando l'obiettivo sull'anomia e l'eccessiva attenzione all'individuo che si sono prodotte in seguito a determinate scelte collettive e al benessere, mostrandone effetti e reazioni.
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