Anche questa settimana, come già la scorsa, alcuni dei titoli hanno anticipato l'uscita, cercando di massimizzare l'incasso dell'esordio. È il caso dei tre titoli meglio distributi: il sequel di Now You See Me, che con 450 schermi punta ad assicurarsi il primato, del nuovo film di Winding Refn (192 schermi) e del horror-thriller tedesco Friend Request (170).
Nelle sale da oggi invece il biopic con Jeremy Irons sulla singolare storia del matematico autodidatta indiano Srinivasa Ramanujan (160 schermi) e gli altri titoli della lista, tutti sotto ai 100 schermi.
Si segnala anche la presenza da oggi dell'edizione restaurata e in versione originale del grande classico di Vincente Minnelli Un americano a Parigi.
Tornano le illusioni - sontuose, globali e spettacolari - dei prestidigitatori-ladroni già visti nel primo omonimo film del 2013. Il format resta quello, cambiano la regia che passa da Leterrier a Jon M. Chu e il cast dei maghi, di nuovo forte delle presenze di Mark Ruffalo, Dave Franco, Woody Harrelson e Jesse Eisenberg, si aggiungono Daniel Radcliffe (qual miglior mago?) e Lizzy Caplan.
Niente premi a Cannes per questo nuovo film di Winding Refn, che dopo aver a lungo combattuto nella clanestinità - ignorato dal grande pubblico - è adesso almeno riconosciuto e distribuito. La pellicola - un patinatissimo, raffinatissimo thriller che vuole essere una riflessone per immagini sul tema della bellezza e della pura forma - ha diviso critica e pubblico.
Sono ancora i social network e il loro possibile utilizzo malevolo a far da sfondo al film tedesco diretto da Simon Verhoeven (figlio di Michael e Senta Berger): un horror-thriller dove una ragazza "dipendente" da FB che accetta l'amicizia di una sconosciuta finirà per pentirsene.
Biopic di Srinivasa Ramanujan,genio indiano della matematica, completamente autodidatta, basato sul libro omonimo di Robert Kanigel. Nel cast Dev Patel (The Millionaire) e Jeremy Irons.
I due comici romani Pedro e Paolo, lanciati dalla trasmissione televisiva Zelig, tentano come molti altri loro colleghi la strada del cinema, diventando protagonisti del film di Nicola Barnaba (Una cella in due) che li vede volare a Los Angeles per una classica commedia di equivoci e gag.
Basato su una storia vera accaduta nel luglio 1982 in Germania che vide la morte di una ragazza quattrodicenne, il film racconta la disperata e accanita lotta del padre (interpretato da Daniel Auteil) , durata oltre trent'anni, per assicurare alla giustizia il colpevole.
Antonio Manzini (sin qui attore, ma soprattutto autore di romanzi polizieschi) esordisce alla regia con una commedia grottesca e rocambolesca che fuoriesce dai canoni "italiani".
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