Di nuovo un film corale di supereroi, di nuovo un'inondazione delle sale italiane: ben 800 schermi ospitano infatti da oggi il nuovo capitolo della saga X-Men diretto da Bryan Singer, non diversamente da quanto accaduto due settimane fa con Civil War, che non ha ancora esaurito la sua corsa. Viene da chiedersi quasi se le due uscite così a ridosso l'una dell'altra non finiranno per pestarsi i piedi a vicenda.
Segna un buon numero di schermi a suo favore anche il film di Virzì, La pazza gioia, nelle sale da ieri e partito bene, grazie alla popolarità del regsista e delle interpreti. ma anche grazie al lancio non indifferente offerto dal fatto che il film è in contemporanea in proiezione a Cannes.
Numeri inferiori al centinaio (e in molti casi anche molto inferiori) per le altre pellicole, per un totale di 7 film, vistosamente quasi la metà del numero di uscite cui eravamo abituati nelle settimane passate
Mutanti buoni contro mutanti cattivi (guidati da Apocalissa, il più potente di tutti i cattivi): ormai un supereroe non basta più, ce ne vogliono tanti e tutti insieme per fare spettacolo. Dopo Civil War ecco una nuova invasione di eroi in maschera e con superpoteri, sempre targati Marvel. Di nuovo con la regia di Bryan Singer tornano nel cast Michael Fassbender, James McAvoy, Jennifer Lawrence e Nicholas Hoult. Tra i nuovi arrivi ecco invece Oscar Isaac, Tye Sheridan, Sophie Turner, Olivia Munn, Kodi Smit-McPhee e Alexandra Shipp.
Virzì, senza tradire le sue origini, continua il percorso iniziato con Il capitale umano, alla ricerca di maggior spessore. Tant'è che il suo film, giunto ieri nelle sale italiane, esce in contemporanea con la presentazione a Cannes, dove è stato selezionato per Quinzaine. La storia è quella di due donne, interpretate da Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti: due pazienti di un istituto per malati psichiatrici che mettono in atto la loro fuga, novelle Thelma e Louise in un mondo "di fuori" che sembra proprio *fuori*.
La commedia che non vi aspettatavate è ambientata a Kabul e vira le situazioni che molti altri film raccontano con ben altri toni - la guerra, il terrorismo, il giornalismo "embedded" - in comicità leggera. La regia è Ficarra e Requa e il cast piacerà a molti visto che, oltre a quello della protagonista Tine Fey, compaiono nomi e volti di Martin Freeman, Billy Bob Thornton e Margot Robbie.
Impegnato da lungo tempo a frequentare cinematograficamente e antropologicamente i bassifondi romani, Calvagna racconta qui la storia di un killer al servizio di un boss che incontra sulla strada una donna cinese, la cui conoscenza innescherà cambiamenti. L'ambientazione e in qualche modo la trama ricordano vagamente Lo chiamavano Jeeg Robot, non può non essere notato. Ma in fondo la storia della redenzione attraverso il femminile è davvero archetipica.
Una commedia piena di equivoci e colpi di scena che finisce per trasformarsi in un action movie tra i monti del Trentino (che fa più che rima con Tarantino). Cast misto: da Pannofino alla Gregoraci passando per Eleonora Giorgi.
Non è nuova, Antonietta De Lillo, all'idea di film partecipato: un'opera collettiva realizzata legando filmati amatoriali e non, prodotti su commissione. Lo fece nel 2011 presentando Il pranzo di Natale, primo del suo genere in Italia, lo rifà oggi con questo lavoro sulla vita sentimentale di coppie, singoli, comunità. Numerosi i contributi arrivati (della durata massima di 3 minuti) per un’inchiesta sull'amore ai tempi della crisi: video, corti, filmini di famiglia, foto che propongono riti collettivi e personali come matrimoni, cerimonie, anniversari, ma anche separazioni e traumi.
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