Morte a Venezia
- Drammatico
- Italia
- durata 130'
Regia di Luchino Visconti
Con Dirk Bogarde, Silvana Mangano, Björn Andresen, Romolo Valli, Marisa Berenson
(doveroso avviso ai naviganti: questa play è il clone di un'altra postata ieri e ingoiata dalle fiamme di non so quale Inferno. Non è escluso che quella prima o poi riappaia come Leviathan, o che sparisca anche questa. Nel caso la posterò ancora e diventeranno tre, come le gole di Cerbero che caninamente latra. E tutto sommato l’argomento trattato ben si addice a tali infauste evenienze. Buona lettura e, altro avviso, non è tutta farina del mio sacco, benchè io condivida finanche le virgole del capitolo unico proposto.
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INCIPIT
Difficile che io mantenga una promessa, dunque la serie continua, tristemente reale, no fiction, e senza lieto fine (come altro, v. Praga).
Ancora una città ombelico del mondo, Venezia.
Ancora una storia tradita, quella di una grande Signora che si ostina ad esibire gioielli inestimabili a mangiatori di hamburger e patatine.
Ultimo gioiello, in ordine di tempo, il magnifico ricordo curato presso le Gallerie dell’Accademia da Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Giulio Manieri Elia di Aldo Manuzio, l’inventore del libro moderno e del concetto stesso di editoria, colui che fece di Venezia la capitale internazionale della stampa.
Altri tempi, secoli fa.
Fra le calli circolava Erasmo, e del suo amico Aldo diceva “Aldo ha intenzione di costruire una biblioteca la quale non abbia altro confine che il mondo stesso”.
Giorgione e Carpaccio, Giovanni Bellini e Cima da Conegliano, Tiziano e Lorenzo Lotto erano della compagnia e capitava di sfogliare con Pietro Bembo i grandi classici della cultura greca, da Omero ad Aristotele, da Sofocle a Euripide a Tucidide, e ancora testi latini da Virgilio a Cicerone, da Orazio a Ovidio, a Catullo, a Properzio, Lucrezio, Giovenale, Marziale, e poi testi ebraici e italiani della nuova letteratura in volgare.
E il cinema, cosa dire del cinema che ha fatto di Venezia il suo set?
Tanto cinema, dal 1909, Marin Faliero, doge di Venezia di De Liguoro a Sole a catinelle di Nunziante, campione d’incassi 1913 in gloria di Checco Zalone, la storia è esemplare e Visconti ha smesso perfino di agitarsi nella tomba.
Ma il cinema è solo una delle tante voci di un cahier de doléance che lascerà il tempo che trova (come si dice al mio paese).
Ancora una volta il Lido celebrerà quest’anno il suo stanco Festival che ogni anno perde più colpi, ancora una volta sarà campione d’incassi (quello delle case in affitto, degli alberghi e bed&breackfast pagati a peso d’oro, dei servizi pessimi, dei trasporti lentissimi, dei ridicoli red carpet ecc. ecc. ecc.).
Venezia è “…CON L’ACQUA ALLA GOLA” , e non parliamo di Mose, Galan e quant’altro.
Parliamo di un povero cristo che, dopo anni ,decide di tornare a rivederla, scende a S. Lucia, arriva al Ponte degli Scalzi, e comincia a salire i 40 scalini per poi scendere gli altri 40… e cosa vede? Un imbroglio.
CAPITOLO UNICO
“Venezia è un imbroglio”cantava Guccini, e cominciavano gli anni Ottanta.
Ma “l’acqua alla gola e un dolore al livello del mare” li senti oggi molto più di allora: malapolitica, affari, incultura, inciviltà, spietato turismo stritolatutto passano su questa antica signora di stupefacente, incredibile bellezza, lasciandola ogni giorno più lacera, spogliata, dileggiata, punita, offesa, rassegnata.
Il merletto dei suoi palazzi oscurato dai bidoni rigurgitanti rifiuti, gli avanzi di cibo e di merci lasciati a cielo aperto in barricate, le piazze e le strade ingolfate da pulcinelleschi chioschi da festa di Piedigrotta, l’infilata di brutti negozi con la puzza al naso e di vetrine farcite di ciarpame acchiappaturisti, l’obbrobrio dei muri sconciati dagli sgorbi e corrosi dall’incuria, i cartelli degradati e inutili che uccidono dignità e decoro, i rari servizi e le tariffe da rapina, il rumore. Poi le grandi navi SOPRA Palazzo Ducale!
Ti chiedi come possa accadere che le grasse entrate di un turismo automatico, di certo tra i più fiorenti al mondo, degli eventi irripetibili, dei palazzi venduti perfino all’industria dei matrimoni, delle tariffe da emirati arabi, non generino – almeno! – politiche amministrative attente ad ogni pietra, ad ogni goccia di laguna, ad ogni prezioso respiro di questa città, e risorse che facciano di Venezia una cattedrale di bellezza dove entrare rispettosi, in punta di piedi e in silenzio.
Fiumi di denaro, in quale mare finiscono? Purtroppo conosci ogni singola risposta.
Ti stupiscono di più il qualunquismo complice e diffuso, l’inciampare nell’anestetico mantra del sì-ma-Venezia-ha-sempre-il-suo-fascino, l’inconsapevolezza del disastro, la sovrana indifferenza di un turismo-cartavetro che tutto raspa e ingoia, gli affacciati dagli infiniti balconi e appartamenti della ciclopica “Costa Deliziosa” (sic) a fotografare San Marco e i turisti-che-fotografano…
Venezia e la meraviglia delle architetture, dell’arte, dei tesori, dei musei, degli eventi, della storia che custodisce: unici al mondo in una città unica al mondo. Ti dicono che deve bastare, ci vai per quello; il resto, pazienza. Come se l’arte e la memoria, la bellezza e la dignità, immerse nel degrado non ne uscissero contaminate e distrutte, come se tutto questo fosse inevitabile. Come se le gallerie, i musei, le architetture, i tesori, l’unicità di Venezia, fossero l’attenuante che mitiga la colpa, e non invece l’aggravante che condanna senza appello il nostro deficit di civiltà e chi questa città l’ha allegramente amministrata e devastata, i responsabili politici di una cultura lottizzata, spettacolarizzata, sfruttata, degradata.
Ma, contenti e gabbati, si continua.
Venezia masticata e sputata, Venezia imbrogliata, Venezia con l’acqua alla gola e un dolore al livello del mare.Venezia non respira già più.”
30 aprile 2016
S. D. G.
Regia di Luchino Visconti
Con Dirk Bogarde, Silvana Mangano, Björn Andresen, Romolo Valli, Marisa Berenson
Titolo originale The Merchant of Venice
Regia di Michael Radford
Con Al Pacino, Joseph Fiennes, Jeremy Irons, Lynn Collins, Charlie Cox
Regia di Giuliano Montaldo
Con Gian Maria Volonté, Hans Christian Blech, Charlotte Rampling, Mathieu Carrière
Titolo originale Eva
Regia di Joseph Losey
Con Jeanne Moreau, Stanley Baker, Virna Lisi, Giorgio Albertazzi, James Villiers
"La cornice di Eva è biblica e circolare. Venezia, con la scultura angolare di Adamo ed Eva a Palazzo Ducale, apre il film, mentre una voce fuori campo legge dal secondo capitolo della Genesi: “L’uomo e la donna vivevano nudi. Essi ignoravano la vergogna”. La sequenza finale si salda a quella iniziale, dilata lo spazio in una panoramica grandangolare da San Marco all’isola di San Giorgio, le gondole ondeggiano ritmiche in primo piano, un vaporetto suona la sirena, tutto è immobile nel silenzio metafisico della piazza vuota, ripresa dall’alto. Nella cornice si inscrive la storia di un’ossessione amorosa e di uno svuotamento progressivo delle ragioni per vivere, un disastro esistenziale che si consuma lento in coordinate spazio-temporali meticolosamente studiate e straordinariamente sfuggenti...
Leggi l'articolo completo: testo copiato da http://www.indie-eye.it/cinema/strana-illusione/30-torino-film-festival-retrospettiva-joseph-losey-36-dagli-anni-sessanta-a-caccia-sadica.html
Titolo originale Heimat - Eine Chronik in elf Teilen
Regia di Edgar Reitz
Con Marita Breuer, Gertrud Bredel, Michael Lesch, Dieter Schaad
//www.filmtv.it/post/1543/heimat-2-10-la-fine-del-futuro-das-ende-der-zukunft-1966-rei/#rfr:none Heimat 2 cap.10 Reihnard "...Venezia é l’ultima carta di Reinhard, una lunga sequenza che Reitz gira in bianco e nero, qualche sprazzo di colore notturno, fra callette solitarie e sotoportheghi dove scappa un topo, canali maleodoranti e interni di decadente splendore patrizio..."
Regia di Paolo Sorrentino
Con Michael Caine, Rachel Weisz, Paul Dano, Harvey Keitel, Jane Fonda, Madalina Ghenea
Titolo originale Casino Royale
Regia di Martin Campbell
Con Daniel Craig, Eva Green, Mads Mikkelsen, Judi Dench, Jeffrey Wright, Giancarlo Giannini
Titolo originale The League of Extraordinary Gentlemen
Regia di Stephen Norrington
Con Sean Connery, Naseeruddin Shah, Peta Wilson, Tony Curran, Stuart Townsend, Shane West
Titolo originale Dangerous Beauty
Regia di Marshall Herskovitz
Con Catherine McCormack, Rufus Sewell, Oliver Platt, Moira Kelly
Regia di Aldo Lado
Con George Lazenby, Adolfo Celi, Anita Strindberg
Regia di Gianfranco De Bosio
Con Gian Maria Volonté, Philippe Leroy, Giulio Bosetti
Calli e canali ritratti a pennellate di bianco e nero per fare da sfondo a una storia ricca di sfumature di grigio. Gian Maria Volonté cane sciolto della lotta partigiana compie attentati contro gli occupanti tedeschi e i fascisti, mentre il CLN discute e litiga sulla opportunità di azioni che portano a feroci rappresaglie su innocenti. Film anti-reetorico sulla Resistenza, asciutto e lineare. Nelle discussioni tra i rappresentanti delle forze politiche del futuro arco costituzionale si intravedono già le debolezze della democrazia che verrà
Regia di Enrico Maria Salerno
Con Florinda Bolkan, Tony Musante, Toti Dal Monte, Alessandro Grinfan
Regia di Federico Fellini
Con Donald Sutherland, Tina Aumont, Cicely Browne, Leda Lojodice, Carmen Scarpitta
Titolo originale Mambo
Regia di Robert Rossen
Con Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Michael Rennie, Shelley Winters, Katherine Dunham
Regia di Tinto Brass
Con Sady Rebbot, Pascale Audret, Tino Buazzelli, Franco Arcalli
Titolo originale Don't Look Now
Regia di Nicolas Roeg
Con Julie Christie, Donald Sutherland, Hilary Manson, Clelia Matania
Abigail lo ha inserito due volte in commento ma è passato inosservato. Probabilmente non è noto il titolo originale "Don't Look Now"; eppure la Venezia notturna, spettrale che Roeg rappresenta nel finale è indimenticabile. Altro che la costante oleografica di molti pessimi film!
Titolo originale The Comfort of Strangers
Regia di Paul Schrader
Con Natasha Richardson, Rupert Everett, Christopher Walken, Helen Mirren
Come Roeg in "Venezia... un dicembre rosso shocking" (Don't Look Now), Paul Schrader smarca la città lagunare da facili sentimentalismi, inserendola in un brutale scenario di 'delitto come una delle belle arti'.
Regia di Adriano Celentano
Con Adriano Celentano, Charlotte Rampling, Claudia Mori, Gino Santercole, Lino Toffolo
Titolo originale Othello
Regia di Orson Welles
Con Micheal MacLiammóir, Orson Welles, Suzanne Cloutier, Robert Coote, Hilton Edwards
Titolo originale Filming Othello
Regia di Orson Welles
Con Orson Welles, Hilton Edwards, Micheál MacLiammóir
Titolo originale Die Zweite Heimat - Chronik einer Jugend
Regia di Edgar Reitz
Con Henry Arnold, Salome Kammer, Anke Sevenich, Noemi Steuer
Titolo originale Die Zweite Heimat - Chronik einer Jugend - Das Ende der Zukunft
Regia di Edgar Reitz
Con László I. Kish, Peter Weiss, Susanne Lothar, Henry Arnold, Salome Kammer
Regia di Luchino Visconti
Con Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Heinz Moog
Titolo originale Everyone Says I Love You
Regia di Woody Allen
Con Woody Allen, Goldie Hawn, Alan Alda, Julia Roberts, Drew Barrymore, Tim Roth
Regia di Silvio Soldini
Con Licia Maglietta, Bruno Ganz, Marina Massironi, Giuseppe Battiston
Titolo originale Italiensk for begyndere
Regia di Lone Scherfig
Con Anders W. Berthelsen, Anette Støvelbæk, Peter Gantzler, Ann Eleonora Jørgensen
Titolo originale Lundi matin
Regia di Otar Ioseliani
Con Jacques Bidou, Anne Kravz-Tarnavsky, Narda Blanchet, Radslav Kinski
Titolo originale The Tourist
Regia di Florian Henckel von Donnersmarck
Con Johnny Depp, Angelina Jolie, Paul Bettany, Timothy Dalton, Rufus Sewell, Raoul Bova
Il film che forse rappresenta meglio, nella sua patinata superficialità, la situazione attuale che hai brillantemente descritto nel testo.
Regia di Dino Risi
Con Vittorio Gassman, Catherine Deneuve, Danilo Mattei
Regia di Dino Risi
Con Nino Manfredi, Alberto Sordi, Marisa Allasio, Inge Schoener, Niki Dantine
Regia di Piero Pierotti
Con Brett Halsey, Gianna Maria Canale, Vira Silenti, Corrado Son
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