Mille lire al mese
- Commedia
- Italia
- durata 83'
Regia di Max Neufeld
Con Alida Valli, Umberto Melnati, Osvaldo Valente, Renato Cialente
«Franz, non siamo più a Venezia» e noi invece siamo ancora qua, a ricordare colei che più d’ognuna fu la bellezza, quando «la bellezza convulsiva sarà erotico-velata, esplosivo-fissa, magico-circostanziale o non sarà». Alida Valli ovvero la bellezza, ovvero la nobile, l’esule, la diva, la signora, la dimenticata. Lunga vita ad una vita lunghissima che vogliamo spingere oltre il naturale decesso, ottantaquattro anni attraversati senza rinunciare all’ipotesi della rivelazione che s’annida ovunque, un decennio, quest’ultimo, invaso dal fantasma della sua assenza.
Un fantasma: la diva più divina rimossa dalla memoria collettiva, abbandonata in un appartamento, una gattara con gli acciacchi dell’anzianità e un vitalizio che il governo elargisce agli italiani illustri. Ci si chiede spesso perché il destino conceda loro questo scomodo epilogo e non basta la legge del contrappasso per dare un significato perlomeno accettabile. Si possono fare mille congetture e trovare molte notizie sui beneficiari della cosiddetta legge Bacchelli, si sa che la regina del birignao Tina Lattanzi perse la vista (e più di qualche spiccio al tavolo verde) e il mostro sacro Salvo Randone doveva curare la moglie malata. Di Alida, modesta e dimessa, poco o nulla.
Eppure qualcosa c’è. All’apice del percorso, dopo aver chiesto mille lire al mese durante le lezioni di chimica a chi covava per lei, ninfetta di regime, qualcosa di simile ad un represso sottotesto pedofilo, e salita agli onori degli altari cinefili come mater dolorosa di piccoli mondi antichi, Alida finisce ad Hollywood. Alla corte di Selznick, che intuisce l’algida malinconia di questa Bergman esodata senza patria d’origine, non sono accordati sgarri: devi essere cortigiana, controllata completamente dal padrone, un ingranaggio dell’industria in cui ognuno ha un proprio rigido ruolo nella macchina produttiva.
E allora diventa uxoricidia per amore del fattore e volere di Hitchcock e quasi vedova inconsolabile di un criminale della tacca di Orson Welles. Quindi s’incammina verso l’indefinito, mentre Joseph Cotten, innamorato anche lui, vede scomparire la possibilità di un amore impossibile – e l’amore, per essere tale, si sa, ha bisogno d’un potenziale di fallimento – come quello tra lei e Hollywood: un grande amore in potenza che non sa, non può, non deve nascere.
Perché Alida è il destino e nel suo destino c’è lei, la Contessa Serpieri, la coscienza della fine e l’incoscienza dei sentimenti, il melodramma e la storia alle spalle, l’amore per qualcuno che non esiste se non nella prospettiva della paura di non essere amati, il dolore che fa deflagrare il cuore fino a vagare nel buio per sfidare la certezza della morte. Poi, gridi alle pompe di benzina o al cospetto di bambini uccisi, cancellate che trafiggono il corpo e disordini emotivi e un’infinita permanenza nel ricordo, strategie di donne ragno che tessono tele attorno a mitologie alimentate da inganni.
Alain Delon se la trova di fronte, all’ingresso dell’appartamento di Vanina, questa madre ferita, superba, violenta da troppe notti senza quiete – una frezza di inquietudine che Argento saprà sviluppare. Sorgeranno lune e cadranno angeli ribelli, resteranno i segreti delle vecchie tate e i vuoti di compagni scomparsi, ruggiranno leoni. Mai l’oblio dovrà carezzare chi vuole dormire senza sogni; e noi vorremmo vivere addormentati nel dolce rumore della vita.
Regia di Max Neufeld
Con Alida Valli, Umberto Melnati, Osvaldo Valente, Renato Cialente
Regia di Mario Soldati
Con Alida Valli, Massimo Serato, Ada Dondini, Annibale Betrone
Regia di Goffredo Alessandrini
Con Alida Valli, Fosco Giachetti, Rossano Brazzi, Annibale Betrone, Elvira Betrone
Regia di Mario Mattòli
Con Alida Valli, Fosco Giachetti, Eduardo De Filippo, Nando Bruno
Regia di Mario Soldati
Con Alida Valli, Gualtiero Tumiati, Giorgio De Lullo, Giuditta Rissone, Maria Bodi
Titolo originale The Paradine Case
Regia di Alfred Hitchcock
Con Gregory Peck, Alida Valli, Charles Laughton, Ann Todd
Titolo originale The Third Man
Regia di Carol Reed
Con Orson Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard, Paul Hörbiger, Ernst Deutsch
Regia di Luchino Visconti
Con Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Heinz Moog
Titolo originale Les yeux sans visage
Regia di Georges Franju
Con Pierre Brasseur, Alida Valli, Edith Scob, Juliette Mayniel, Beatrice Altariba
Regia di Bernardo Bertolucci
Con Gérard Depardieu, Robert De Niro, Donald Sutherland, Dominique Sanda, Romolo Valli
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