In vista della vacanze di Pasqua si rinnova completamente l'offerta nelle sale, nella speranza di fare il pieno grazie al weekend lungo. Certo il cattivo tempo, previsto un po' su tutta Italia tra domenica e lunedì, potrebbe questa volta dare una mano agli incassi. Chi se ne avvantaggierà sicuramente è il film con i supereroi della DC Comics, che esce in 750 sale (ma con un'accoglienza da parte della critica, in Italia come all'estero, meno che tiepida).
La proposta di casa nostra più sponsorizzata dagli esercenti è invece la garbata commedia con Fabio Volo e Silvio Orlando, Un paese quasi perfetto (350 schermi per lui), anche se con numeri simili troviamo anche il sequel di Il mio grosso grasso matrimonio greco e il film per bambini e famiglie Heidi, entrambi con più di 300 schermi.
Al di sotto c'è poi un'altra commedia, questa volta francese: Un momento di follia (200 schermi) con i due celebri volti del cinema francese, Cluzet e Cassel, mentre il film di David Grieco su Pasolini, il drammatico film danese Land of Mine e un'altra commedia francese, Il condominio dei cuori infranti, questa volta più autoriale, si collocano nella forbice tra i 100 e i 50 schermi.
Batman e Superman si incontrano, per la prima volta sul grande schermo (ma in serie animate dei precedenti c'erano già): e per di più sono uno contro l'altro. Alla regia c'è l'altalenante Zack Snyder e il film è infatti presengtato come sequel del suo L'uomo del acciao, del 2013. Confermati Ben Affleck e Henry Cavill: attenzione però, se siete fan di Nolan, qui siamo lontani dalle atmosfere cupe. E vicini a quelle più fracassone: imponenti certamente, ma appassionanti?
"La gente cambia, I greci no". Chissà cosa ne pensano in pizza Syntagma del claim del sequel del successo del 2002 con Nia Vardalos e John Corbett. Fatto sta che i greci qui (ri)dipinti - in questo caso da Kirk Jones - rispondono agli stereotipi del greco-americano, qualcosa che conosciamo poco. O forse troppo bene
Diretta da Massimo Gaudioso, la commedia italiana della settimana vede all'opera Fabio Volo, Silvio Orlando, Miriam Leone e Carlo Buccirosso in una storia garbata che ha per oggetto un paesino dimenticato della Lucania che non riesce a trovare un medico disponibile a presidiare la zona, necessario a consentire l'apertura di una fabbrica che potrebbe salvare l'economia derelitta della zona. Gli abitanti si adopereranno per sedurre in ogni modo un rampante medico chirurgo milanese capitato lì per caso.
È proprio lei, quella delle caprette che fanno ciao. Solo che al posto dei disgeni di Miyazaki ci sono persone in carne e ossa (la giovane Anuk Steffen nei panni della protagonista, Katharina Schüttler in quelli della signorina Rottenmeier e - udite, udite - Bruno Ganz in quelli del nonno.
"C'est pas ma faute..." cantava Alizee, una delle tante adorabili lolite canterine per le quali i francesi vanno matti. Eppure Louna, la giovane diciassettenne in vacanza con il padre (Cluzet) e con il di lui amico Laurent (Cassel) e la figlia sua coetanea, ce la mette proprio tutta per sedurre il bel cinquantenne. Con tutte le conseguenze del caso. Certo che i francesi...
Con Massimo Ranieri, Libero De Rienzo, Roberto Citran, Milena Vukotic, Matteo Taranto
David Grieco - attore e sceneggiatore e regista, ora al suo secondo lungometraggio - è uno che Pasolini lo ha conosciuto bene, sin da quando era bambino: ha recitato in Teorema, poi è stato suo assistente alle regia. Questo legame forte gli ha fatto desiderare di girare ora un film (tratto dal suo libro omonimo uscito l'anno scorso), spinto dall'insoddisfazione per quanto fatto sinora sul regista e intellettuale italiano, che qui viene interpretato - a sorpresa - da Massimo Ranieri.
Un capitolo minore della fine della seconda guerra mondiale - quello sui soldati tedeschi del Volkssturm (ultime reclute e quindi per lo più giovanissimi) fatti prigionieri in Danimarca e costretti a lavori forzati e pericolosissimi - diventa oggetto di questo film sulla vendetta e sul perdono.
È una commedia "francesissima" e grottesca quella diretta da Samel Benchetrit e presentata fuori concorso a Cannes 2015. Ha per teatro d’azione un caseggiato popolare vecchio e fatiscente, i cui inquilini un giorno riescono a convincersi di dotarlo di ascensore. Da questo particolare si dipanano tre storie esilaranti e tenere che hanno come protagonisti, tra gli altri, la Huppert, Kervern, Bruni Tedeschi, Michael Pitt.
Miglior film al festival di Sarajevo del 2104, il lavoro del curdo Erol Mintas - lontano dai fragori delle bombe che dilaniano l'Anatolia - getta uno sguardo sulla condizione della minoranza curda della Turchia, raccontata attraverso la vicenda diuna coppia di curdi, madre e figlio, deportati come molti altri dal loro villaggio d'origine e combattuti tra la loro vita a Istanbul e il desiderio colmo di nostalgia di tornare alla terra dei loro padri.
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