Una lista di film Magnifici, una cosa impegnativa da fare…ma io adoro le liste, adoro le classifiche, le ho sempre fatte perche mi piace cercare un ordine dove forse un ordine è impossibile da trovare, l’arte si puo catalogare? Si puo inserire in contesti di gradimento stabiliti?
Boh, forse si…forse no.
Cmq la cosa mi diverte per cui faccio la mia lista di Magnifici, evitando pero tutte quelle opere imprenscindibili e unanimamente (o quasi) considerate capolavori, proverò ad evitarle almeno, ma non sono sicuro di riuscirci LOL
Sara una lista di film piccoli e grandi che amo particolarmente e che per un motivo o un altro mi hanno lasciato qualcosa.
La sceneggiatura di Mamet è a prova di bomba, fotografia impietosa di un mondo cinico e spietato, la morale del venditore non esiste, l’unica cosa che conta è la firma dell’acquirente sulla linea tratteggiata, l’obbiettivo primario è il successo, da raggiungere con qualsiasi mezzo.
Cast stellare, sceneggiatura a prova di bomba…grandissimo film.
Con Antonio Dechent, Eusebio Poncela, Leonardo Sbaraglia, Max Von Sydow, Mónica López
La fortuna è un’essenza miracolosa che decide il destino delle persone, ma solo pochi eletti possono veramente vantarsi di possedere questo “dono”, di avere il privilegio di sfidare la sorte e di sognare ricchezza e potere.
Tra le tanto strombazzate produzioni spagnole degli ultimi anni, molte delle quali decisamente sopravvalutate, Intacto è uno dei film più riusciti, amalgama perfetta di più generi (noir, thriller, fantastico) e opera prima fra le più convincenti.
Il sofferto viaggio di Paulina Lorca (una “tirata” Sigouney Weaver) verso il suo passato di vittima, la sua vita spezzata da un nemico invisibile ma crudele, un aguzzino dal volto ambiguo (quello di Ben Kingsley) che improvvisamente ricompare dopo ben quindici anni…per ricevere quello che gli spetta, per confessare e pagare il dovuto.
Polanski in versione “da camera”, opera quasi teatrale ma dalla tensione quasi insostenibile.
Quello di Jerry Black è un giuramento sincero, fatto ad una madre distrutta che piange la morte della figlia di 10 anni, stuprata e uccisa da un mostro invisibile nel mezzo di una foresta innevata, Jerry promette di prendere il responsabile, lo giura sulla sua anima davanti ad una piccola croce fatta dalla stessa bambina, è un atto dovuto, necessario, inevitabile.
Thriller anomalo e di rara potenza…Nicholson in una delle sue prove migliori.
Il mondo è una vastità senza confini e nel silenzio assordante della natura l’uomo primitivo si ciba del suo simile, One Eye è un guerriero senza nome, muto per sempre e crudele come pochi, schiavo di animali come lui che lo sfruttano in combattimenti corpo a corpo di rara violenza. One Eye vince sempre, perche a spingerlo è un odio ancestrale, forse incontrollato ma per lui vitale, sempre in catene si muove nella desolazione piu assoluta, aspettando il momento giusto per riconquistare la libertà.
Opera difficile, criptica, ma di di suggestiva bellezza.
L’arte vale piu dell’oro, per questo i nazisti in fuga da Parigi svuotano i musei e cercano di trafugare opere di inestimabile valore, le trasporteranno su un treno fino a Berlino, ma non hanno fatto i conti con un manipolo di proletari e caraggiosi macchinisti che a forza di sabotaggi impediranno l’impresa.
Frankenheimer gira un action rigoroso e dirompente (forse il suo miglior film), il treno diventa protagonista al pari di un grandioso Burt Lancaster, che presta il volto, la fisicità e le emozioni al ribelle Labiche.
Targets è un film che lascia un segno profondo nello spettatore, un opera che nasce come b-movie composito, una specie di mostro di Frankenstein assemblato con pezzi di girato al quale Bogdanovich dona “la vita” trasformando materiale “inanimato” in un film solido e tesissimo, esaltato da tematiche scomode e ancora attuali, una pellicola profondamente legata al suo tempo ma che si specchia nel nostro contemporaneo mantenendo immutata tutta la sua carica disturbante.
Esordio col botto per il regista de L'ultimo spettacolo che ripesca dall’oltretomba la maschera di Boris Karloff per farne un tramite tra gli orrori di celluloide passati (e innocui) e quelli reali e folli dell’America post Vietnam, film piccolo nelle intenzioni ma grandioso nella resa finale.
Quando parliamo di Noir parliamo di stilemi, di topoi, di elementi portanti che fanno il film e che lo delineano nella sua essenza, quando parliamo di noir parliamo di brutti ceffi che non hanno via di scampo, di buoni che sono anche cattivi, di donne dalla bellezza smisurata...paragonabile solo alla loro malvagità.
Tourner tocca una delle vette piu alte del noir, Mitchum nel suo primo ruolo da protagonista e Jane Green bella e dannata come tutte le dark lady…se non è un capolavoro poco ci manca.
Con il grande Hitch avevo l’imbarazzo della scelta, vado invece su Family Plot perche è la sua ultima prova da regista e perche è un film magnifico, scritto divinamente , brillante, divertente e frizzante come un opera d’esordio.
Ottimo il cast con quattro animali da scena in continuo movimento, un po commedia, un po thrilling…l’ultima perla di un Maestro del cinema.
De Palma, come Hitchcock del resto, è uno dei miei registi preferiti, scegliere un solo film è impresa ardua ma vado convinto su Blow Out, che certamente non è tra i suoi capolavori riconosciuti ma che meglio di altri film rappresenta la stupefacente visione filmica del regista.
Almeno due sequenze sono tra le migliori nell’intera sua filmografia, quella dell’incidente con Travolta tecnico del suono (per messa in scena e montaggio semplicemente da orgasmo) e il finale cattivo e beffardo, volutamente costruito per spiazzare lo spettatore.
L’urlo di Nancy Allen mi è rimasto dentro per molto…molto tempo.
L’opera piu criptica e surreale di Tornatore, ma per quanto mi riguarda anche il suo miglior film, si viaggia tra sogno e realtà in una dimensione “altra”, un luogo isolato dove il duello tra un eccezionale Polanski e un bravissimo Depardieu vivra picchi di inaspettata tensione, finale spiazzante ma che valorizza ancor di piu un opera di assoluto livello.
Non me ne vogliano i fan di Star Wars (lo sono anchio) ma per quanto mi riguarda il vero capolavoro di Lucas, film girato low badget ma dalla resa finale semplicemente grandiosa.
A distanza di tanti anni (come succede solo ai grandi film) THX 1138 mantiene intatta tutta la sua potenza visiva, la sua straordinaria capacita di trasportarci in un universo opprimente e claustrofobico, che pur se estremizzato non nasconde le molte similitudine con la realtà sociale che viviamo nel quotidiano, elementi come la tv, le droghe e la religione sono fattori portanti di un sistema che mira al controllo totale dell’individuo e alla privazione della sua libertà.
In the mouth of Madness è forse l’ultimo grande film di John Carpenter, ricco di sottotesti sociali e di riflessioni sull’uomo, un acuta analisi sul potere dell’immaginazione e sulla percezione del reale, la pazzia non esiste sembra dirci il regista, è solo una questione di punti di vista.
Omaggi presenti un po ovunque a diversi grandi della letteratura, da Lovecraft (i mostri) a King (quella carta sulla bici è un tocco di classe) fino a Matheson (citato apertamente il suo Io sono leggenda), notevole poi il lavoro svolto sulle ambientazioni, la cittadina deserta, la cattedrale sconsacrata, effetti speciali datati ma non invasivi, musiche rockeggianti come al solito firmate dallo stesso Carpenter.
Uno degli horror piu riusciti di questi ultimi anni, Watkins rivelazione sia in veste di regista che di scrittore, Fassbender e la Reilly prestano anima e corpo ai loro personaggi (la Reilly vera protagonista), molto bravi anche i ragazzi e in particolare Jack O’Connell nel ruolo di Brett.
Di questo film mi resteranno impresse due sequenze fra le tante vincenti, l’arrivo di Jenny stravolta nella casa bardata a festa e lo sguardo del ragazzo davanti allo specchio mentre si sistema gli occhiali. Film rivelazione, gradimento assoluto.
Quattro figure nel labirinto del fato che come topi impazziti corrono disperati, cercano l’insegna con scritto exit ma nessuno la trova, non esiste uscita nel gioco al massacro messo in piedi dai Coen, una volta che la partita inizia va portata a termine, non importa a che prezzo.
Opera prima di straordinaria bellezza, omaggio e rilettura sentita di un genere, Blood Simple presenta in forma compiuta le grandi potenzialità dei Coen (tutte mantenute), perche un film del genere all’esordio lo girano in pochi...stupendo.
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