Amori tra individui di generazioni diverse e amori omosessuali, raccontati sia dalle commedia sia dal cinema cinefilo più militante: la mirabile armonia occulta delle sfere distributive trova un bel esempio questa settimana, con temi simili che riecheggiano in film diversissimi. Naturalmente - in ogni caso - la parte opo è quella che ha la supremazia quantitativa: il primato va a Forever Young, la nuova commedia di Fausto Brizzi, che avrà 500 schermi, seguito dal terzo capitolo di The Divergent series (350 schermi) e dalla commedia dei Coen Ave, Cesare (350 schermi). Numeri bassissimi invece per il cinema autoriale: per Weekend, distribuito da Teodora, contiamo a malapena dieci sale, per Educazione sentimentale arriviamo a due.
Va segnalato anche che nel weekend alcune sale ospiteranno l'anterpima di Kung Fu Panda 3, la cui uscita ufficiale è prevista per giovedì prossimo 17 marzo e che, in occasione dei 40 anni dalla morte di Luchino Visconti, si proietta in alcune sale la versione restaurata di Rocco e i suoi fratelli.
L'ultima commedia con Fausto Brizzi alla regia era Pazze di Me (con Mandelli) che non andò benissimo (eufemismo). Ora l'attore-regista-sceneggiatore ci riprova spostando l'obiettivo sulla generazione dei cinquantenni di oggi, i baby boomers, e la loro ossessione giovanilista: fitness, ansie prestazionali, botulino, educazioni sentimentali incompiute. Con Bentivoglio, Ferrilli, Tecoli, Ranieri, Zanella.
Arriva nelle sale il terzo lungometraggio (ma non l'ultimo) dedicato alla saga distopica che si basa sulle avventure dei Divergenti, tratte dal romanzo per young urban adults di Veronica Roth. Il film, nel quale per la prima volta i personaggi della serie si avventurano al di fuori di Chicago, in un mondo a loro sconosciuto, porta sullo schermo la prima parte del terzo e finale romanzo, mentre la conclusione dell'opera, Ascendant, è prevista per l'anno prossimo.
Il "capriccio autoriale" dei fratelli Coen - che puntualmente alternano commedie ea film più spessi - è questa volta ambientato negli anni '50, in un momento magico del cinema americano quando si producevano kolossal e "sandaloni", come quello girato con la la star Baird Whitlock, interpretato da Goergo Clooney, che viene sequestrato nella speranza di ottenere un lauto riscatto. Cast stellare con - oltre a Clooney - Josh Brolin, Frances McDormand, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Ralph Fiennes...
"Sconsigliato/non utilizzabile/scabroso": basterebbe questa bocciatura della Commisione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana a invogliarci alla visione del film di Heig, che narra di un incontro tra due giovani omosessuali. Una relazione occasionale che si riempe di contenuti umani che - evidentemente - non piacciono alla Chiesa più bigotta.
Stefano Calvagna, regista "a muso duro" di molti film discussi (e discutibili) echeggia temi attuali, al cinema (vedi alla voce The Danish Girl) e nella società, tratteggiando a modo suo la vicenda di un giovane che si sente pronto ad aderire alla vera immagine che ha sempre avuto di sé e intraprendere il percorso per diventare donna.
Con Josi Antello, Bernardo Marinho, Débora Olivieri
Arriva dal Brasile questo film di Julio Bressane, passato a Locarno nel 2013: un piccolo film di quelli molti amati dai cinefili più estremi e dai festival, che ha l'opportunità per una volta di arrivare nelle sale (pochissime, inutile a dirsi), testimoniando l'opera di un autore che ha sempre inseguito la sua visione di cinema anarchico e autarchico.
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