Fine settimana con titoli - rispettosamente parlando - minori (eccezion fatta per Room, fresco dell'Oscar per la miglior protagonista conquistato da Brie Larson e proiettato in 200 sale circa).
Il titolo meglio distribuito è l'action-thriller politico Attacco al potere 2, che guadagna 330 sale, mentre ne avrà una cinquantina in meno il film di animazione messicano Pedro - Galletto coraggioso.
La prova d'attore di Tom Hardy, impegnato in doppio ruolo in Legend, sarà disponibile in circa 230 sale, mentre Regali da uno sconosciuto e Suffragette ne avranno rispettivamente 150 e 100.
Da segnalare anche la rinnovata vitalità del miglior film ai premi Oscar 2016, Il caso Spotlight, che godrà di una distribuzione più massiccia aggiungendo altri 120 schermi ai 210 su cui era stato proiettato lo scorso weekend
Il primo Attacco al potere lo sferrò Antoine Fuqua nel 2013 - quando Gerard Butler, nei panni dell'ex-agente Mike Banning ce la mise tutta per salvare il Presidente USA e riscattare il suo onore. Ci riprova ora che, riabilitato e a capo dei Servizi segreti, il suo compito non cambia: anzi si fa ancora più impegnativo, visto che l'attacco è globale. Dirige Babak Najafi, iraniano-svedese cooptato da Hollywood, mentre il casi, consistente, mantiene i suoi pilastri: Butler, Eckhart, Freeman, Bassett.
È messicano e combattivo il film di animazione che dovrebbe sfidare la concorrenza, attualmente rappresentata da Zootropolis. Protagonista è Pedro, galletto pugile, che però ha un avversario non da poco, Sylvester Pollone. Come a dire Davide contro Golia, in versione pennuta.
Londra anni '60. I criminali più temuti erano i gemelli Kray, violenti, potenti e presto leggendari. Dà corpo e voce a entrambi Tom Hardy - fresco della bella prova data in Revenant (che va ad aggiungersi alle molte altre "acrobatiche" esibizioni delle sue capacità attoriali - sotto la direzione di Brian Helgeland, in un thriller storico che rispende della atmosfere della capitale britannica in uno dei suoi momenti più epici.
Tra i film premiati nella notte degli Oscar mancava all'appello nelle sale italiane questo lavoro drammatico dell'irlandese Lenny Abrahamson, che ha fruttato a Brie Larson la statuette per la miglior attrice per la sua interpretazione di una giovane madre che ha dato alle luce e cresciuto per 5 anni suo figlio in una condizione estrema: la prigionia impostale da un maniaco.
Una giovane coppia di sposi felice, un compagno di classe di lui rimanticato che torna a bussare alla loro porta e si trasforma in un'assillante e inquietante presenza, un segreto che riaffiora. È il thriller psicologico di Joel Edgerton - che firma anche la sceneggiatura - che arriva così alla sua prima regia, dirigendo se stesso insieme a Rebecca Hall e Jason Bateman.
La storia della battaglia per ottenere il diritto di voto esteso alla donne, iniziata in Inghilterra nella seconda metà dell'800 e culminata nei primi decenni del secolo scorso, per concludersi vittoriosamente in due fasi: nel 1918, quando fu concesso solo alle donne con certe requisiti, e poi finalmente nel 1928. Dirige Sarah Gavron, con un cast di grandi nomi: Carey Mulligan, Meryl Streep, Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Brendan Gleeson.
Premiato a Locarno nel 2014 con il Variety Piazza Grande Award, il film di Jeanne-Pierre Ameris racconta la storia (vera) di una giovane nata sorda e cieca alla fine dell'800 e affidata alle cure di una suora che crede nella possibilità di farsi carico dell'immane compito di insegnarle a relazionarsi con un mondo silenzioso e buio.
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