Continua il viaggio senza ritorno nel gorgo dei processi mentali dei titolisti italiani. Detto che per godervi sesso, vergini e donne tutte nude basta cliccare qui sotto sulla riga del primo capitolo, in questo secondo affonderemo invece le mani nel bidone dei film in saldo, tanto per esser sicuri che nessuno sforzo poetico resti privo del giusto riconoscimento.
N. B. - Ho appositamente evitato i titoli troppo noti e troppo recenti, quindi non troverete i vari FATTI, STRAFATTI E STRAFIGHE e SUPERBAD, TRE METRI SOPRA IL PELO (che tra l'altro mi sembrano titoli azzeccati parlando essi la lingua del pubblico a cui sono destinati).
Con Elizabeth Taylor, Richard Burton, Peter Ustinov, Beau Bridges
HAMMERSMITH IS OUT (Hammersmith è fuori) = Una faccia di c...
Ma che modi!… L'unica spiegazione per questo titolo è che il titolista fosse irritato dalla bruttezza del film. Si tratta di una commedia grottesca su un genio psicopatico che convince un secondino a farlo fuggire dal manicomio promettendogli fama e ricchezza. Pare sia liberamente ispirato al "Faust". La regia è di Peter Ustinov e gli interpreti sono Liz Taylor, Richard Burton, Beau Bridges e lo stesso Ustinov. Nonostante i nomi di grido fu un gran flop al botteghino ed è oggi sconsigliato con acredine un po' da tutti (Leonard Maltin: "...prova una volta di più che Liz e Dick farebbero di tutto per denaro"). Una curiosità degna di nota: IMDb riporta molte strane similitudini (cercando l'insinuazione laterale) tra lo psicopatico ritratto qui da Burton e l'Hannibal Lecter di Hopkins, le più evidenti sono l'essere geniali assassini seriali evasi, lo sguardo in tralice con testa piegata in avanti e il fatto che entrambi non sbattono mai le palpebre (caratteristica suggerita a Burton da Ustinov e invece nel caso di Hopkins presa in prestito da un conoscente inquietante...a suo dire).
Con Robert Taylor, Eleanor Parker, Victor McLaglen
MANY RIVERS TO CROSS (Molti fiumi da attraversare) = Un napoletano nel Far West
Starring: Nino D'Angelo. Questa era l'unica spiegazione plausibile nella mia testa. Ma il cinema è meglio della vita proprio per sorprese come questa...Qui per la verità i titolisti sono l'ultimo anello di un'associazione a delinquere piuttosto estesa che ha creduto bene di trasformare i Cherne, famiglia di origine irlandese, nei napoletani Cacace e di doppiarli conseguentemente.
"Placida, vien'accà nu mument'! Sient'ammè tu mi a ricer' na cos', tu mi a ricer' pecchè tratti Luca tanto malamente... " (su YouTube potete trovare il frammento in questione)
Commedia rosa d'ambiente western con Robert Taylor nella parte di Pelledura (Bushrod in originale), bel cacciatore di pelli refrattario alla civiltà ma infine sposato e domato da Placida Cacace (Eleanor Parker). Nell'impresa sono stati coinvolti grandi doppiatori dell'epoca (ad esempio Placida ha la voce di Rosetta Calavetta, doppiatrice di Marilyn Monroe, Doris Day, Ava Gardner, Lana Turner, Veronica Lake, etc.). Non so se questo lo renda più o meno kitsch. Sono confuso.
Con Edmond O'Brien, Michael Redgrave, Jan Sterling, David Kossoff, Mervyn Johns
In streaming su Plex
1984 = Nel 2000 non sorge il sole
Del resto al cinema è un po' come dal salumiere: "Un biglietto per 1984, grazie.", "Dottò, m'è venuto 2000. Che faccio, lascio?"
Geniale l'idea di rinunciare alla pubblicità data dal titolo di un romanzo noto solo in ogni angolo del pianeta. È forse a causa di questo titolo che il film in questione, che pure ha i suoi estimatori, è ampiamente il meno conosciuto tra gli adattamenti di 1984.
Per ciò che riguarda il cattivo rapporto tra i titolisti e la letteratura (e sospetto anche l'alfabetizzazione) è parecchio indicativa la sorte toccata a un romanzo anche più noto e letto dell'opera di Orwell ossia "Delitto e Castigo". Tra le sue molte versioni cinematografiche figurano anche titoli come: HO UCCISO! ('35), I PECCATORI GUARDANO IL CIELO ('56) e LA FEBBRE DEL DELITTO ('58). Per non dire di Dickens e del suo "Grandi Speranze", tradotto con IL FORZATO ('34), TUTTO MI PORTA A TE ('74) e addirittura PARADISO PERDUTO ('98) (in quest'ultimo la confusione è massima trattandosi anche del titolo di un poema epico di Milton).
TU FOSA SERÁ LA EXACTA...AMIGO (La tua fossa sarà quella giusta...amico) = Domani passo a salutare la tua vedova...parola di Epidemia
Deciso. Mio figlio si chiamerà Epidemia (è un peccato che abbia già 8 anni...pazienza, si abituerà). È anche un nome unisex, va bene per maschietti e femminucce. Dietro il bellissimo e lapidario titolo italiano si cela una commedia western ispano-italiana per la regia di Ignacio Iquino, che però ha ceduto il nome in cartellone al regista Juan Bosch, che però si è firmato con lo pseudonimo John Wood (a giudicare dalla smania di prendersene il merito dev'essere un gran film…). Il plot verte su due rapinatori di banche a cui viene fregato l'oro appena rubato da un bandito messicano. L'oro passa di mano in mano tra inseguimenti, alleanze, tradimenti e così via. Per altro non c'è alcun personaggio di nome Epidemia. Chi l'ha visto consiglia di non soffermarsi oltre il titolo. Lo scandalo in questo caso è che un titolo di questo calibro sia stato sprecato per un filmetto (qualcuno dovrebbe avvertire Tarantino) . Tra le coproduzioni italo-spagnole segnalo anche LOS CUATRO DE FORT APACHE ('73) che in Italia è noto come CAMPA CAROGNA...LA TAGLIA CRESCE.
Con Victoria Vetri, Patrick Allen, Robin Hawdon, Drewe Henley
In streaming su Amazon Prime Video
WHEN DINOSAURS RULED THE EARTH (Quando i dinosauri dominavano la Terra) = Quando i dinosauri si mordevano la coda
Sarà colpa del fatto che non ho una coda, ma non capisco cosa cerchi di comunicarmi questa frase. E poi soprattutto: si mordevano la coda a vicenda? Oppure come i cani giravano su se stessi inseguendo la propria?
Una biondoplatinata donna delle caverne sfugge al destino riservato a tutte le bionde della sua tribù di essere sacrificate al dio Sole (una legge forse accantonata troppo in fretta). Viene accolta da un giovane della tribù dei pescatori ma il loro rapporto sarà osteggiato dalla comunità. A proteggerla ci penserà una femmina di dinosauro che la adotta e fa strame dei suoi inseguitori. Alla regia l'impavido Val Guest (L'ASTRONAVE ATOMICA DEL DOTTOR QUATERMASS) su un soggetto nientemeno che di J. G. Ballard, che in seguito si defilò bollandolo come "il peggiore film che sia mai stato fatto". La protagonista Victoria Vetri, americana figlia di italiani, era stata "playmate" dell'anno nel '68 e aveva pure avuto una particina in ROSEMARY'S BABY di Polanski. Attualmente è in carcere a scontare una condanna di 9 anni per aver tentato di ammazzare il marito.
Con Richard Harris, Karen Black, Martin Landau, Christopher Guest
THE NUMBER (Il numero) / THE LAST WORD (l'ultima parola) = Un uomo chiamato uomo
Non ha forse detto Shakespeare: "Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo uomo, anche se lo chiamassimo Epidemia, non profumerebbe certo di pestilenza."
Adoro questo titolo. Mi piace credere che uno spirito goliardico-surrealista si sia impossessato del suo creatore inducendolo a coglionarci tutti con il dubbio di significati ontologicamente più profondi... Ma è anche divertente l'idiozia della spiegazione più probabile e cioè che, vista la presenza di Richard Harris, si sia voluto a tutti i costi sfruttare la scia di UN UOMO CHIAMATO CAVALLO producendo questa memorabile implosione linguistica. L'Uomo che chiamano uomo è uno strambo inventore vedovo con figli che si oppone alla demolizione del palazzo in cui vive ad opera di spietati speculatori, nell'impresa è affiancato da una donna chiamata giornalista (Karen Black). È una commedia inglese targata Ealing che non rinuncia a tematiche socio-politiche. Il Morandini non ne è entusiasta: ".. gli autori non si decidono a scegliere tra realismo e macchiettismo da favola".
Con Robbie Coltrane, Beverly D'Angelo, Herbert Lom
THE POPE MUST DIE (Il Papa deve morire) = Mio papà è il Papa
Ho l'impressione che questo film sia stato concepito primariamente per vedere le città tappezzate di cartelloni e poster con su scritto "IL PAPA DEVE MORIRE"...che, per carità, è una gran bella burla, ma non poteva reggere. Fuori dall'Inghilterra, luogo di nascita di questa produzione, sono in molti a non essersi dimostrati sportivi. Oltre al titolo italiano la mannaia censoria ha prodotto tra gli altri anche il tedesco "Ein Papst zum kussen" (Un Papa da baciare), lo spagnolo "Curas a la carrera" (Preti in fuga) e soprattutto l'americano "The Pope must diet" (Il Papa deve stare a dieta), brillantemente realizzato aggiungendo al titolo originale una T a forma di croce. In Inghilterra solo l'azienda dei trasporti di Londra si rifiutò di pubblicizzare il film mentre negli USA, anche dopo il "cambio" di titolo, i 3 canali televisivi maggiori (CBS, NBC, ABC) e molti giornali negarono i loro spazi pubblicitari. Risultato: gran flop al botteghino. Riguardo agli esiti comici non sono in molti a giudicarlo sufficientemente riuscito. Il più benevolo è il Maltin: "Occasionalmente arguto, ma eccede una volta di troppo piombando nella sciocchezza ".
In questa satira anticlericale Robbie Coltrane è un umile prete di provincia che per errore viene eletto Papa al posto del candidato comodo alla mafia. Questa tenta di ricattarlo rintracciandone il figlio avuto da una fugace esperienza di gioventù, ma l'affare si complica quando salta fuori che il ragazzo e la figlia di un boss sono innamorati.
Con Edward G. Robinson, Margaret O'Brien, James Craig
OUR VINES HAVE TENDER GRAPES (Le nostre viti hanno teneri grappoli) = Il sole spunta domani
Ah, era per domani? E io che l'aspettavo qui per oggi a Samarcanda.
Pare che fosse l'originale frase di chiusura di Miss Rossella in VIA COL VENTO. "...Dopotutto, il sole spunta domani". Ma non convinceva del tutto.
Il film è un caloroso affresco di una cittadina rurale del Wisconsin (USA). Edward G. Robinson e Agnes Moorehead sono marito e moglie, vivono la vita semplice e gioiosa dei fattori, crescono una figlia gioiosa e scorrazzante e aiutano i vicini in difficoltà. Intanto una maestrina appena arrivata ha modo di apprezzare i valori dei concittadini e smettere di rimpiangere la grande città. Sceneggiatura di Dalton Trumbo. Negli Stati Uniti è un commovente classico (Maltin gli dà 3 stelle e ½, per IMDb vale 7,6), qui in Italia è sembrata più un'irrealistica spremuta di buoni sentimenti. "Our vines have tender grapes" tanto per cambiare è preso da un passo della Bibbia (cestinato proprio in Italia. Anche questa è una strategia commerciale da approfondire).
Con Roger Moore, Anton Rodgers, Hildegard Neil, Alastair Mackenzie
THE MAN WHO HAUNTED HIMSELF (L'uomo che perseguitò se stesso) = L'uomo che uccise se stesso
Qui viaggiamo a livelli di cialtroneria molto alti. Non solo è un titolo sbagliato e deprimente, che parla di suicidio (anche commerciale) invece che di mistero e "doppelgänger", ma riesce addirittura ad essere un caso più unico che raro di titolo-spoiler.
Basil Dearden (INCUBI NOTTURNI, KHARTOUM) dirige un giallo soprannaturale con un baffuto Roger Moore nella parte di un industriale che si risveglia dopo un grave incidente stradale (causato da un'apparente "possessione" al volante) e trova la sua vita occupata e messa a soqquadro da un suo sosia. Moore l'ha giudicata la prova migliore della sua carriera. Il film si è guadagnato una sufficienza all'unanimità dalla critica e l'appellativo di falotico dal Morandini. Che, se ci pensate, come appellativo è un po' falotico.
Con Lars Lind, Leif Nymark, Stig Törnblom, Lars Hansson, Sven Algotsson
491 = 490+1=491
Bravo!! Ora che hai fatto la tua prima addizione puoi aspirare al lavoro di titolista. È tutto chiaro no? Soprattutto dopo l'apporto decisivo del titolista italiano. Uno sguardo alla trama ci darà di sicuro degli indizi. Svezia anni '60. Per un esperimento socio-pedagogico sei criminali minorenni vengono spostati dal riformatorio a un appartamento in cui dovranno attuare una specie di autogestione sotto la supervisione di due comprensivi assistenti sociali. Ovviamente accadranno efferatezze e spiacevolezze varie. Film di provocazione, avanguardia e critica sociale ("in altalena tra naturalismo e rappresentazione simbolica, l'uno e l'altra sotto il segno di Strindberg" dice il Morandini) per la regia di Vilgot Sjöman, autore svedese avvezzo alle provocazioni (si veda ad esempio il sessualrivoluzionario IO SONO CURIOSA del '67). Quanto alla soluzione della suddetta equazione la si trova in un passo del Vangelo di Matteo in cui Gesù dice a Pietro che si deve perdonare il peccatore fino a 70 volte sette, cioè 490 volte. Quindi la quattrocentonovantunesima volta è tutto lecito. Buono a sapersi. E intitolarlo invece 70 volte 7 pareva brutto?
Con Jerry Lewis, Joan O'Brien, Zachary Scott, Jack Weston, Jesse White, Barbara Pepper
IT'S ONLY MONEY (Sono solo soldi) = Sherlocko investigatore sciocco
Un appassionato di gialli che per mestiere ripara televisori (Lewis) aiuta un investigatore privato suo amico a ritrovare l'erede di una facoltosa famiglia e scopre di essere l'oggetto della ricerca. Commedia tra le più apprezzate delle otto firmate Tashlin-Lewis in cui Jerry NON interpreta un personaggio di nome Sherlocko perché nessuno sano di mente scriverebbe una sceneggiatura su un personaggio di nome Sherlocko.
L'irresistibile impulso versificatorio che ha prodotto lo sciocco Sherlocko e la bella Serafina (vedi LOST & FOUND IN TRANSLATION 1) e che ha fatto di Beetlejuice uno spiritello porcello, negli anni ci ha regalato anche altre assurdità degne di nota, ad esempio:
- NO, NO, NO, CON TUA MADRE NON CI STO, che in originale era "Le grand amour" (Il grande amore)
- GIANNI E PINOTTO BANDITI COL BOTTO, titolo originale "Dance with me Henry" (Balla con me Henry)
- CHE CARRIERA CHE SI FA CON L'AIUTO DI MAMMÀ, titolo originale "Le distrait" (Il distratto)
- IL MAGGIOLINO DUDÙ CONTRO LEONI, PANTERE E ZEBÙ, titolo originale "Ein käfer geht aufs ganze" (Un maggiolino va fino in fondo)......(che sia il Dudù di Berlusconi?)
Con David Carradine, Barbara Hershey, Michael Greene
PER IL CICLO "IL DONO DELLE LINGUE"
AMERICANA (Americana) = L'americana
" Toh…ne ho trovato uno già tradotto." Se suona italiano sarà italiano. Anche se non si capisce chi dovrebbe essere "l'americana" dal momento che il protagonista è un lui e non ci sono personaggi femminili di grande rilievo. Per "Americana" si intende tutto ciò che è tipico della cultura e delle tradizioni degli Stati Uniti. Nella fattispecie lo stesso David Carradine racconta che mentre faceva ricerche sul design per il titolo del film incrociò uno stile detto "Americana" e decise di prendere tutto in blocco eliminando il titolo fin lì adottato, "Around" (intorno/in giro).
Carradine interpreta un ramingo reduce del Vietnam che trova una vecchia giostra malandata in una piccola città del Kansas e si ficca in testa di rimetterla in funzione. Tra l'ostilità e il sospetto dei locali dovrà procurarsi un lavoro e passare attraverso prove severe per portare a termine il suo progetto. Oltre a recitare Carradine è anche regista, produttore montatore e canta una canzone della colonna sonora. E si circonda di un sacco di amici e parenti (due fratelli). Fu iniziato nel 1973 e terminato dieci anni più tardi per problemi di budget (con scene girate a distanza di dieci anni). All'uscita fu accolto con favore dai festival ma stroncato dalla critica per eccesso di simbolismo e "insensatezza". Oggi c'è chi ne apprezza l'originalità e lo sguardo sincero.
Con Mickey Rourke, Bob Hoskins, Alan Bates, Sammi Davis
PER IL CICLO "IL DONO DELLE LINGUE"
A PRAYER FOR THE DYING (Una preghiera per chi muore) = Una preghiera per morire
"Padre Nostro, quando hai un attimo, se potessi per cortesia sciogliermi nell'acido. Amen."
L'errore di traduzione carica quasi di dramma trascendentale questo thriller non proprio di prima fascia che spreca un buon libro e un cast di prim'ordine composto da Mickey Rourke, Bob Hoskins, Alan Bates e Liam Neeson.
Rourke veste i panni di un appartenente all'IRA che per errore fa saltare in aria uno scuolabus (pieno) al posto di un convoglio di truppe inglesi. Straziato dai sensi di colpa decide non di chiedere a Dio di farlo fuori ma di lasciare il movimento per cercare di rifarsi una vita. Con l'IRA non disposta a lasciarlo andare a cuor leggero, l'ex combattente si vede costretto a fare un "lavoretto" per un boss del crimine (Bates) che potrà finanziarlo e aiutarlo a lasciare il Regno Unito.
Sia il regista Mike Hodges (CARTER, FLESH GORDON) che Mickey Rourke sconfessarono la versione finale rimontata secondo il volere del produttore S. Goldwyn junior. Hodges cercò anche, senza riuscirci, di far togliere il suo nome dai credits.
Con Kate Winslet, Saïd Taghmaoui, Bela Rizza, Carrie Mullan
PER IL CICLO "IL DONO DELLE LINGUE"
HIDEOUS KINKY (Orribile strano) = Ideus kinky
E questa che lingua è? Latino? Englatin? Dall'inventarsi le traduzioni all'inventarsi una lingua il passo evidentemente è breve.
"Schifose stranezze" è il titolo italiano del romanzo di Esther Freud "Hideous kinky" da cui è stato sviluppato il film. Un'approssimazione lievemente più consona di ciò che alla lettera suonerebbe come "orribile strano". Queste due parole nella storia rappresentano una sorta di gioco/ritornello che la piccola narratrice di 6 anni e la sorella di 9 mutuano dalle uniche parole proferite da un misterioso amico della madre durante uno strano viaggio in Marocco negli anni '70. Kate Winslet fresca fresca di iceberg Titanici è la giovane madre in crisi che fugge dal compagno fedifrago e dall'opprimente vita londinese alla ricerca di verità e significati da strappare forse ai segreti della filosofia Sufi.
La versione filmica ha collezionato pareri discordi gravitanti attorno alla sufficienza (IMDb = 6,1 ; Morandini = 2/5 ; Maltin 3/4). Il racconto è in gran parte basato su fatti realmente vissuti dall'autrice Esther Freud, figlia di tal pittore Lucien Freud e pronipote, guardaunpo', proprio del celebre Sigmund.
Con Eddie Mayehoff, Jack Lemmon, Elaine May, Peter Falk, Nina Wayne
PER IL CICLO "IL DONO DELLE LINGUE"
LUV (Amore) = Luv vuol dire amore?
È un progresso. Prima di buttarsi in una traduzione avventata è comunque meglio chiedere l'aiuto del pubblico. "Luv" è ovviamente un'abbreviazione gergale di "love" ma lasciamo pure che ognuno ci veda quel che vuole.
All'origine c'era una commedia di successo a Broadway di M. Schisgal (autore anche di TOOTSIE). La versione filmata è generalmente ritenuta un gran pasticcio dalla critica, nonostante il bel trio di protagonisti (Lemmon, Falk e May). La vicenda trova Lemmon convinto all'ultimo a non buttarsi da un ponte da un vecchio amico casualmente di passaggio (Falk) che gli propone un accordo reciprocamente vantaggioso: Lemmon si prenderà la moglie di Falk permettendogli così di divorziare e risposarsi con l'amante. Non tutto andrà secondo i piani.
Con Judy Holliday, Jack Lemmon, Jack Carson, Kim Novak, Luella Gear, Donald Randolph
PER IL CICLO "CONTROSENSO"
PHFFFT! = Phffft...e l'amore si sgonfia
Chiudiamo controsenso, ossia con alcuni casi curiosi in cui sorprendentemente i titolisti italiani hanno migliorato o normalizzato le ridicolaggini venute da lontano.
Si dà il caso che negli Stati Uniti non sembrino avvertire l'idiozia e il cripticismo dei titoli esclusivamente onomatopeici (qui da noi senza estimatori) e quindi ecco "PHFFFT!", discreta commedia con Jack Lemmon e Judy Holliday su una coppia fresca di divorzio e a caccia di rimpiazzi che trova invece rutilanti malintesi e la strada della riappacificazione. Scritta e sceneggiata dall'ottimo George Axelrod (QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA, COLAZIONE DA TIFFANY), il quale per il singolare titolo fu ispirato da un giornalista molto noto e seguito negli anni '50 che usava tale espressione per indicare lo scioglimento di una coppia VIP. Si noti il sottotitolo giocoso (o pentito) sulla locandina americana: "don't say it, see it" = non dirlo, guardalo (ovvero: lo sappiamo che è una stronzata di titolo, passa oltre).
Con Strother Martin, Dirk Benedict, Heather Menzies
PER IL CICLO "CONTROSENSO"
SSSSSS = Kobra
Tutto vero. Il film negli Stati Uniti uscì in sala col titolo "SSSSSS" e alla luce dei pessimi incassi fu poi rititolato "SSSSnake" per le successive apparizioni. Mi raccomando le esse sono sei, sennò sembra un'altra specie di rettile. Plot: scienziato pazzo vuole trasformare tutti in cobra reali iniziando dal giovane assistente innamorato di sua figlia. C'è chi lo ritiene un cult-horror ben fatto, tra questi lo stesso L. Maltin (voto 3/4), ma non sono in molti. Pare però che si fregi di un ottimo make-up. Fuori dagli USA sono stati adottati OVUNQUE titoli alternativi (ma guarda...), in molti paesi europei è uscito come "Ssssnake". Il giovane protagonista è Dirk Benedict (a.k.a. "Sberla", per chi conosce l'A-TEAM).
Con Jim Brown, George Kennedy, Fredric March, Lynn Carlin
PER IL CICLO "CONTROSENSO"
...TICK...TICK…TICK... = Tick...tick…tick…esplode la violenza
Per me più che un timer è il rumore di un rubinetto che perde, poi fate voi... Film modesto che sfrutta la scia de LA CALDA NOTTE DELL'ISPETTORE TIBBS con un afroamericano eletto sceriffo per la prima volta nel sud degli Stati Uniti. Odio e violenza esplodono da copione, ma i buoni sentimenti sono dietro l'angolo. Poco da dire, tranne che gli esseri umani non son fatti per capirsi se anche una roba facile come "tick…tick...tick" in Finlandia viene tradotta con "tic, tic, tic", in Romania con "tic...tac…tic…tac…" e in Ungheria "tik-tak-tik-tak". E in Germania con "Black cop" (che un po' sa di praticità e un po' di avverimento per il bravo cittadino tedesco la cui sensibilità potrebbe essere urtata dal tema).
E se per caso ve lo stavate chiedendo: sì, esistono anche diversi film intitolati "Shhhh" e "Aaaah", perlopiù horror low budget, ma nessuno di questi ha raggiunto il "main-stream" quindi ne lascio l'approfondimento agli appassionati e ai maniaci. Infine è da segnalare anche il contributo a questa tendenza della solitamente serissima Francia con il paleolitico "RRRrrr!!!" di Alain Chabat con lo stesso Chabat e Gerard Depardieu. La storia, calata nel 35000 a.C., vede la tribù dei "capelli lerci" e quella dei "capelli lindi" affrontarsi per il controllo delle scorte di shampoo. E ho veramente detto tutto.
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