Coincidenze, maledizioni, leggende metropolitane? Esoteriche date di morte che lasciano presupporre possibili rituali satanici, patti col diavolo ...qualcuno magari non è mai morto... mistero!
Vite stroncate da profondi problemi esistenziali che hanno portano ad atteggiamenti autodistruttivi come abusare ripetutamente di alcool o di droghe o di entrambi in un mix letale.
Per entrare nel triste “Club dei 27”, termine coniato in seguito alla morte di Jim Morrison, bisogna essere cantanti, musicisti, meglio se rock, deceduti all'età di 27 anni (ma Il criterio è ancora oggetto di dibattito alcuni includono anche pittori, attori ecc.). Qualcuno specifica che deve esserci la lettera J come iniziale del nome o del cognome ma quello sarebbe un gruppo troppo ristretto (anche se è l’originale) con i più famosi ‘adepti’ che sono: Jim Morrison, Jimi Hendrix, Brian Jones e Janis Joplin (John Lennon e Mick Jagger all’epoca si preoccuparono non poco!). Vista la giovane età, chi ne fa parte è morto o violentemente (per omicidio, suicidio, incidente stradale, ecc.) o per abusi (di alcool, droghe, medicinali ecc.). Alcune di queste morti non sono mai state chiarite del tutto e se la morte è avvolta dal mistero - arrivando anche a negare tale morte - si ha più diritto a stare nel club! E chi prova ad indagare rischia di subire nuove maledizioni. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal affronta la questione - tornata alla ribalta con la tragica morte della cantante inglese Amy Winehouse - e ammette che i 27 anni sono un’età in cui muore un numero insolitamente alto di musicisti famosi. Il risultato della ricerca, pur smentendo l'esistenza di una maledizione, ha evidenziato un collegamento tra il successo musicale e l'aumentato rischio di morte prematura e questo dato è probabilmente spiegabile con lo stile di vita estremo tipico delle rock star. La storia del "club dei 27" sarebbe quindi dovuta a una combinazione di casualità.
La cosa è tutt’altro che recente, abbiamo il primo possibile candidato ‘membro’ del club già nel 1892 quando morì a 27 anni il pianista compositore e direttore d’orchestra brasiliano Alexandre Levy, studioso di una forma di fusione tra musica classica e folk popolare brasiliano. Per la morte di Robert Johnson (8 maggio 1911 - 16 agosto 1938), famoso bluesman, si parlò di magia nera. Jesse Belvin (15 dicembre 1932 - 6 febbraio 1960), grande cantante e compositore rhythm and blues, muore in un presunto incidente stradale. Per Malcom Hale (17 maggio 1941 - 31 ottobre 1968) fondatore degli "Spanky & Our Gang", ufficialmente la causa della morte fu asfissia da monossido di carbonio. Alan Wilson (4 luglio 1943 - 3 settembre 1970) (Gufo Cieco per la forte miopia), cantante leader e compositore dei Canned Heat, sembra sia morto per abuso di barbiturici. Linda Jones (14 dicembre 1944 - 14 marzo 1972) cantante soul morta a causa di un coma diabetico. Ronald Charles McKernan (8 settembre 1945 - 8 marzo 1973) alias Pigpen, membro fondatore e tastierista dei Grateful Dead morto per presunta emorragia gastrointestinale, sarebbe bello che qualcuno facesse un film su di lui... si potrebbe intitolare “morto riconoscente”! Dave Alexander detto Zander (3 giugno 1947 - 10 febbraio 1975) bassista degli "Stooges" muore a causa di una polmonite, dopo essere stato ricoverato in ospedale per un'infiammazione al pancreas. Peter Ham (27 aprile 1947 - 24 aprile 1975), tastierista chitarrista e leader dei "Badfinger", forse si è impiccato. Gary Thain (15 maggio 1948 - 8 dicembre 1975) bassista degli "Uriah Heep" morto per un'overdose di eroina. Jacob Miller (4 maggio 1952 - 23 marzo 1980) cantante reggae degli Inner Circle, morto in uno strano incidente stradale. Dennes Boon (1 aprile 1958 - 22 dicembre 1985) considerato tra i migliori 100 chitarristi della storia, perito in un altro strano incidente stradale. Pete de Freitas (2 agosto 1961 - 14 giugno 1989) batterista degli "Echo & The Bunnymen" ...altro morto per un misterioso incidente motociclistico. Infine cito (ma tanti ne ho saltati fino al 2011 anno di morte di Amy Winehouse) Richard James Edwards (22 dicembre 1967 - 1 febbraio 1995) autore e chitarrista dei Manic Street Preahers, anche la sua scomparsa è un giallo rimasto irrisolto, venne dichiarato presunto morto!
Scopo di questa playlist è mettere insieme, in una lista aperta a tutti, i film realizzati su questi artisti ‘maledetti’ morti a 27 anni. Ora che ci penso... io avrei 27+27 anni... mi devo doppiamente preoccupare? No, non suono!
Con Leo Gregory, Paddy Considine, David Morrissey, Ben Whishaw, Tuva Novotny, Amelia Warner
Stoned è un film sugli ultimi tre mesi di vita dello “psicotico sessualmente promiscuo con un carattere terribile, dandy fragile e arrogante distrutto dall'eccesso e dal successo” Brian Jones (28 febbraio 1942 - 3 luglio 1969). Tra i migliori chitarristi e musicisti della storia, polistrumentista ideatore e fondatore dei ‘The Rolling Stones’ con i quali condivideva anche la “Sympathy for the Devil” ma dai quali era stato appena liquidato perché gli eccessi gli impedivano di comporre. Morì annegato in piscina per un attacco d'asma? perché strafatto? eppure era un bravo nuotatore! Nel film si ipotizza che Jones sia stato assassinato da Frank Thorogood, amico e guardaspalle incaricato di rinnovargli la villa ma poi licenziato, che sul letto di morte - dicono - confessò di aver ucciso Brian Jones. Stoned vuol dire «fatto» di droga ma gioca anche sull'assonanza con Stones. Il regista Stephen Woolley ci ha lavorato per dieci anni.
“27 anni schiavo… della chitarra”. Più il personaggio è stato - ed è tutt’oggi - ‘grande’ più è difficile fare un buon film sulla sua vita, Il regista John Ridley sceneggiatore premio Oscar 2014 per ‘12 anni schiavo’ grazie anche all’interpretazione di André Benjamin (rapper degli Outkast), non sbaglia il suo primo film raccontandoci, con fascino, le vicende dell'ascesa al successo di Jimi Hendrix (27 novembre 1942 - 18 settembre 1970), tralasciando le varie tesi fantasiose sulla morte del cantautore “dio mancino” della chitarra elettrica (soffocato, in seguito all’assunzione di alcool e tranquillanti, durante il trasporto in ospedale dal proprio vomito in mancanza di un cuscino posto sotto la sua testa?).
‘Janis’ Commovente, emozionante e divertente (i compagni la elessero come l’ uomo più brutto del college), corretta (i famigliari hanno aiutato ed approvato) cinebiografia di Amy Berg sulla vita di Janis Joplin (19 gennaio 1943 - 4 ottobre 1970) mitica cantautrice rock dall’eccellente straziante disperata voce, morta per overdose. Ebbe molti amanti, uomini e donne, ma si sentiva tanto sola. Regia un po’ anonima ma per fare un bel film su Janis Joplin basta Janis Joplin e la sua musica! Cry Baby.
‘The Doors’ "This is the end, my only friend, the end...". Film sulla vita di Jim Morrison (8 dicembre 1943 - 3 luglio 1971) cantante (ma anche attore e poeta visionario) dei Doors deceduto per arresto cardiaco ma non si sa dovuto a cosa non essendo mai stata eseguita un'autopsia (perché? ... qualcuno tira in ballo anche la CIA dato che Jim invitava i fan a rifiutare la guerra del Vietnam). Diretto da Oliver Stone, è lungo, poco riuscito e giustamente sollevò molte polemiche anche perché non rende giustizia al protagonista descritto solo come personaggio negativo. Jim Morrison neanche riposa in pace visto che il suo busto marmoreo è stato trafugato dalla tomba.
Con Michael Pitt, Asia Argento, Lukas Haas, Harmony Korine, Ari Tomais
‘Last Days’ Ispirato agli ultimi giorni della consumata vita di Kurt Cobain (20 febbraio 1967 - 5 aprile 1994) autore, cantante e chitarrista dei Nirvana già salvato da un’overdose mentre era a Roma. Morto, forse suicida, con un colpo di fucile nella serra del garage di casa sua. Lo stile coraggioso, doloroso, suggestivo ma monotono del regista Gus Van Sant (ritmo lento e pochissimi dialoghi) pesa più della storia e la musica di Cobain è del tutto assente.
Era «una delle più belle voci jazz che abbia mai sentito, al livello di Ella Fitzgerald o di Billie Holliday» dice Tony Bennett in questo film su una cantautrice tra le più talentuose della sua generazione, Amy Winehouse (14 settembre 1983 - 23 luglio 2011) piccola grande donna deceduta per arresto cardiaco “al di là di ogni possibile aiuto" da presunto abuso d'alcool e droga, che piaceva al mondo intero. Attraverso le parole della stessa Amy, con immagini inedite, il regista Asif Kapadia ci fa conoscere questa straordinaria cantante con un timbro di voce unico, la cui morte sembrava già stabilita dato il dimagrimento eccessivo e la perdita di sé che era sotto gli occhi di tutti. La vediamo, attraverso materiale di repertorio, ragazzina in carne che fa le boccacce, quando canta per la prima volta in pubblico, procedendo in ordine cronologico fino al mistero della sua morte. Anche lei persona fragile, insicura con una incolmabile mancanza d’affetto.
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