Lolita
- Drammatico
- USA, Gran Bretagna
- durata 152'
Titolo originale Lolita
Regia di Stanley Kubrick
Con James Mason, Peter Sellers, Sue Lyon, Shelley Winters, Gary Cockrell, Jerry Stovin
Tra il Prologo e l'Epilogo, tra la prolusione del proemio e il coronamento della conclusione, sta : il Proscenio.
E sulla ribalta del proscenio m'appresto a un tuffo nel golfo mistico.
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Ecco che inizia a urlare.
Non tutti lo fanno.
Infatti alcuni più semplicemente rimangono silenti e impietriti dalla disarmante, annichilente rivelazione di ciò che hanno compreso solo in quell'attimo già postumo e irreversibile : la loro paralizzante incredulità è la manifestazione più consona all'epifania che li ha colti impreparati in quel fatidico momento. Altri invece continuano a non volerci credere, sino alla fine, appena un istante prima… Altri ancora ''ridono'', mentre taluni sprofondano in una sana apatia autoindotta.
Lui ancora oggi non ha deciso quale di queste opzioni sia preferibile, né quali - tra i pazienti appartenenti alle diverse categorie - si ritrovino ad essere i più ''fortunati''.
Non che gli urlanti urlino ''realmente'' ( e non che i silenti non abbiano reazioni rilevabili, e non che i ridenti ridano ) : non urlano spalancando la bocca, svuotando i polmoni e facendo vibrare le corde vocali su scale, frequenze e note insospettabili, come fanno tutti gli esseri umani di fronte al dolore fisico e qualche volta pure a quello mentale. Ma è come se.
E' un urlo tradotto : scorporato in collaterali impulsi elettrici di ritorno, utili sottoprodotti della trasformazione, del ''trasferimento'', e riassemblato dall'immensa caterva degli algoritmi di gestione dell'operazione sugli schermi di controllo in schemi comprensibili alla parte conscia del cervello degli addetti al processo. In tutto ciò, lui fa fatica a vedersi - dopo anni e anni passati a fare quello che fa, oramai lontani i tempi dell'università e della pura ricerca - come un ''dottore'', mentre nella realtà la sua figura è molto più vicina a quella di un Semi-Dio e di un Boia : ''addetto'' è un buon compromesso : aiuta a ristabilire certe giuste, utili proporzioni contro la spropositatezza del suo lavoro, e pensa - assieme ad una grande porzione della biochimica moderna : in questo è rimasto al passo coi tempi - che il cervello umano sia bipartito come l'hard disc di un computer : l'inconscio è la sezione “D”, il back-up che svolge all'oscuro di tutti - a incominciare dal sé - sia le funzioni automatiche ed involontarie ( il respirare, il battere del cuore, il sognare ) quanto tutte le decisioni ''consce'', mentre l'Io invece risiede nella sezione “C”, ed è semplicemente una maschera che si guarda allo specchio, una risultanza, una finzione, un'imago, uno scherzo : è un inganno atto a deresponsabilizzare “D” dalla Morte : “C” è la Carota, il Senso della Vita è il Bastone. Anche questo è un buon compromesso, pensa lui.
“ Pensate ad una clepsamia ” - ( a volte qui viene interrotto, quasi sempre dalle persone più curiose, e gli viene posta l'ovvia domanda : un piccolo trucchetto : serve come tante cose a distrarre il soggetto. Chi non reagisce lo fa per un sentimento d'inferiorità : il risultato è lo stesso : distrazione all'opera ) - “ o ad una clessidra dotate di una valvola all'altezza del restringimento centrale ”, dice lui ai clienti durante uno degli incontri preliminari, in un dato momento ancora lontano dall'operazione vera e propria, ed è come mettere loro in mano la penna, e stringer loro la mano a pugno, e guidare il loro pugno a formare le prime lettere della firma, e continua : “ La mente del paziente che andiamo a trasferire sul supporto immortale di silicio auto-replicante è contenuta nel bulbo superiore, pieno di sabbia od acqua. Noi non facciamo altro che aprire quella valvola e lasciare che la mente scorra dal supporto biologico - mortale, delicato, imperfetto - verso la sua ottimale ed eterna destinazione : sicura, indistruttibile, immortale ”.
I soggetti, i pazienti, i clienti iniziano a capire che qualcosa non sta funzionando per il verso giusto circa a ¾ del processo di trasferimento ( la mente umana è una brutta bestia e vuole una cosa sola : sopravvivere. E per farlo è dotata di tutti gli elementi necessari : un corpo sano che distribuisce ossigeno e zuccheri, e un'immane mole di materia grigia inutilizzata da azionare all'occasione in caso di malfunzionamenti a livello di neuroni e sinapsi in uso : non che questa sia una spiegazione esatta del procedimento in atto, ma la metafora è sostenibile ) : quello che lui ha spiegato loro decine di volte prima, durante e dopo l'apposizione delle varie firme e sigle negli appositi spazi, molto semplicemente, non sta avvenendo. Loro non stanno rinascendo, trascendendo, risorgendo in una altro posto, migliore : a loro sembra proprio - dato che così : è - di stare svanendo. La loro mente pian piano muore, e loro con essa. Non stanno sbucando dall'altra parte : perdono pezzi per strada e non li recuperano.
Il loro corpo è immobile : sedato e paralizzato sul lettino.
La mente, invece, per forza di cose, ben vigile.
Lo schermo che riporta le reazioni elettriche, oh, lui invece si che si muove : una miriade di dati lo affollano, e tutti insieme vanno a costituire il più puro, cristallino, diamantato urlo che la mente umana abbia mai prodotto.
Quando capiscono che qualcosa non va, è troppo tardi. In realtà è sempre stato troppo tardi : sin dal momento della firma.
Ma questa è l'unica via : dir loro la verità ( dirla al mondo ) equivarrebbe ad un suicidio commerciale. L'inganno è la gemma da cui la corporazione è nata. La menzogna è il seme da cui la multinazionale è sbocciata.
Ad oggi, solo il Napalm potrebbe disboscare il groviglio verminoso che gli paga lo stipendio, gli consente casa-automobile-vacanze-barca, gli soddisfa la moglie e gli addomestica i figli.
“ Pensate ad un maglione di lana ”, dice agli studenti / impiegati neo-assunti / dipendenti ( da un contratto capestro che li inchioderà alle loro responsabilità e al loro silenzio ) posti di fronte a lui in folta schiera. “ La mente del soggetto che andiamo a trasferire sul supporto immortale di silicio auto-replicante è contenuta nel – anzi è il – disegno che compare sul davanti ( un bucolico paesaggio stilizzato : una casetta, delle montagne, un cervo che bruca l'erba : fate voi : la vita ). Ecco, noi non facciamo altro che disfare, punto per punto, quel maglione : riavvolgiamo i vari fili di lana ognuno del suo colore in altrettanti gomitoli, per poi andare a creare un nuovo, identico maglione : stessa lana, stesso disegno, stessa identità, stesso individuo. Ma il punto è che il processo di copiatura contemporaneamente richiede e dispone una sostituzione e una cancellazione dell'originale. Ora fate attenzione : non dovete pensare all'Io, al Sé, alla Coscienza ( una, indivisibile ed intrasferibile ) del singolo individuo in esame come alla lana di quel maglione ma, come vi ho detto, al disegno in esso contenuto, riprodotto e rappresentato sul davanti : se e quando noi disfiamo il maglione, la lana che lo costituisce rimane integra – nella sua essenza di lana di vari colori – e riutilizzabile, e noi la possiamo rilavorare per andare a produrre un nuovo maglione ( è una lana speciale, che contiene in sé una memoria di forma : una trasformazione martensitica termoplastica...biochimica ) con lo stesso identico disegno ( personalità, ricordi, comportamento, carattere ) di partenza : il punto è che durante il processo la lana rimane lana, ma il disegno disfatto non è più un disegno, non è, e basta. Il disegno svanisce pian piano, punto dopo punto, e la mente umana con lui : una volta disfatto il disegno, la mente muore, e morta rimane. Quella che andiamo a ricreare...è una copia : convinta in tutto e per tutto – e dal suo punto di vista è veramente così – di essere l'originale. Capite bene, allora, che qui non si tratta di andare a creare la copia di una mente mantenendo l'originale intatto ( e devo ammettere che questo semplifica molto il nostro lavoro sotto l'aspetto legale : viene così a cadere ogni tipo di pretesa giuridico-economica sul patrimonio ereditario : rimane un solo individuo in vita...lo stesso : vi parlerò in un'altra occasione di quando, alle origini della nostra Azienda, si vagliarono varie possibilità di estreme possibili conseguenze...ad esempio quella in cui la copia poteva sollevare in tribunale il proprio diritto ad uccidere l'eventuale originale rimasto in vita...) : qui si smonta e si distrugge mattone per mattone l'edificio della coscienza originario, il connettoma, lasciando un ammasso di proteine e dura madre, zuccheri e corteccia cerebrale in grado di cogitare tanto quanto una marmellata di albicocche, e passo passo lo si ricostruisce altrove, in un altro terreno di coltura ( una neuroprotesi ) artificiale ed immortale : durante il processo la mente originale pian piano svanisce e muore, e al contempo la nuova mente insorge e prende coscienza di sé. Lo ribadisco : non vi è alcuna continuità tra i due stati di coscienza, solo un incolmabile abisso che li separa e che nessun ponte potrà mai mantenere collegati : decretando la morte dell'originale e la nascita della ''copia'', convinta in tutto e per tutto, e a ragione, dal suo PdV, di essere...sé ”.
Di solito a questo punto nell'aula cala il silenzio tra gli studenti-dipendenti ( anche se alcune delle loro bocche manifestano l'abisso mostrandosi aperte-"chiuse", rimanendo spalancate-mute, e certe mascelle penzolano cascanti...).
Ora invece, in sala operatoria, gli schermi urlano.
Poi, smettono.
Il paziente è morto. E l'operazione è riuscita.
Il cliente, poco distante, è (ri)nato. Si sta svegliando dal nulla in cui prima, da sempre, (non) era.
E' meglio, per loro – gli studenti-dipendenti – sapere tutta la verità dall'inizio, ma soprattutto che sia così è meglio per l'Azienda ( li ha scelti con cura, i test falliscono raramente, il gioco vale la candela ) : da questo punto di vista l'Azienda è all'avanguardia : totale onestà e trasparenza nei confronti dei propri dipendenti : “D” collabora sinceramente e limpidamente con “C”, in un rapporto simbiotico a reciproco vantaggio.
E' meglio, per loro – i clienti-pazienti – non sapere proprio tutta la verità, sino alla fine, quando oramai nulla ha più importanza e la consapevolezza di una morte terrificante, irrimediabile ed irreversibile li compenetra totalmente, annichilendoli.
E' meglio così ( per la Specie Umana e per l'Azienda, che dell'Homo s. sapiens è un'evoluzione ) : l'alternativa sarebbe privare l'umanità ( quella parte dell'umanità che se lo può permettere ) di un surrogato d'immortalità ( in realtà è un diverso modo d'essere genitori : genitori di sé stessi, per partenogenesi : solo che i normali genitori, dando la vita ai loro figli, li condannano a morte, mentre in questa versione aggiornata del big bang su scala umana, dare la vita significa venire suicidati e consegnare gl'individui nascenti all'immortalità. Per loro, almeno, si ), perché ovviamente nessuno, sapendo in anticipo cosa comporta effettivamente in realtà il processo di ''trasferimento'', si sottoporrebbe al trattamento.
E privare l'Azienda della possibilità d'esistere.
E privare lui del suo stipendio.
Il cliente, poco distante dal cadavere che gli ha dato la vita, si sta risvegliando.
Sullo schermo i grafici, gli schemi e i numeri sono disposti in flussi e ripartizioni ben differenti rispetto a prima, per lo meno questo è ciò che un occhio esperto ed allenato riesce a cogliere ed individuare.
Lo schermo sta sorridendo.
Anche il volto appartenente al corpo-cervello bionico-cibernetico, poco distante, sorride, mentre gli occhi di cristallo guizzano sotto alle palpebre di fibroplastica ancora abbassate.
Lui si autoconvince, come ogni volta, che quel sorriso - che sempre compare, prima bio-elettrico, sugli schermi, poi biomeccanico, sui volti - sia lì a ripagarlo di tutta la sofferenza prodotta e il disgusto ricevuto e provato e l'orrore dispensato, percepito e provocato.
Lui guarda lo schermo sorridere. Gli angoli della bocca del cliente-paziente - inconsapevole simulacro di sé stesso e felice della sua condizione - s'increspano, gli occhi stanno per spalancarsi ( per rimanere aperti-chiusi una volta per tutte e per sempre, salvo catastrofi irrimediabili ).
I neuroni specchio, riflessivi, tacciono, e stornano lo sguardo.
Omissis.
Nota 114 (secretata) del Contratto di Assunzione.
L'immortalità è data non dalla trascrizione (che significa copiare un originale dando l'immortalità alla copia cibernetica lasciando l'originale al destino che accomuna la carne e il sangue) della coscienza, ma dalla sostituzione graduale (ad esempio ad opera di un nugolo di nanomacchine, tecnologia attualmente inesistente) del cervello.
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Un mio personale piccolo omaggio a John Varley, Greg Egan, Ted Chiang, Iain M. Banks, Arthur C. Clarke, e a tutti gli altri, là fuori, da qualche parte, sempre.
Titolo originale Lolita
Regia di Stanley Kubrick
Con James Mason, Peter Sellers, Sue Lyon, Shelley Winters, Gary Cockrell, Jerry Stovin
Titolo originale Dr. Strangelove or How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb
Regia di Stanley Kubrick
Con Peter Sellers, George C. Scott, Sterling Hayden, Peter Bull, Keenan Wynn, Slim Pickens
Titolo originale 2001: A Space Odyssey
Regia di Stanley Kubrick
Con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter
L'antica infanzia dell'umanità riceve suggerenti scintille inculcate d'intelligenza : chissà che alla fine un vecchio feto non possa giocare a palla col mondo manco fosse Charlot ( o Hynkel ? ), e restituire il favore...
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Perché in fondo cos'è che subisce David Bowman durante il processo di Evoluzione forzata e accelerata dal monolite se non un Trasferimento di Coscienza senza interruzione di Continuità della Consapevolezza e con la costante Persistenza dell'Identità ?
Mentre H.A.L. 9000, più semplicemente, "muore", venendo ''spento'' e messo in "stand-by" ( "2010 - Odyssey Two" ci rivelerà la sua rinascita, ma questa è davvero un'altra storia...).
Ecco però che "più tardi" [vedi sotto], nello stesso anno ma di un'altra linea Spazio-Tempo, un altro David, e un'altra Intelligenza Artificiale, un altro ''Essere ( ur-ultra quasi/più) Umano", e un altro H.A.L., senza cognome ma con orsetto di peluche al seguito, risorge, intatto, a distanza di eoni.
Se in "2001" è la Macchina a subire la sconfitta ( e ad essere portatrice, con e su di sé, dell'errore ) da parte dell'Essere Umano, in "A.I." è l'Animale ( Essere Umano In-Animato ) Meccanico a riscattarne la Memoria e l'Eredità.
In "A.I.", ancora e per contro, è l'Essere Umano ( la ''madre'' di David, ricostruita filogeneticamente e biologicamente in base ad un ciuffo di capelli conservatisi stretti nel pugno di Teddy Bear e psicologicamente e comportamentalmente in base ai dati inscritti nelle memorie di silicio di David e Teddy ) a uscirne sconfitto, effimero.
La ''madre'' di David - creatura effimera e condannata in partenza : e chi non lo è, ma qui la scala è ben diversa, annichilente da un PdV esterno e...umano - ovviamente è soltanto un clone, una copia, un simulacro e nulla ha a che spartire con l'originale ( a prescindere dal fatto che la sua stessa immagine è stata idealizzata dal piccolo David, mentre la realtà dei fatti era ben diversa, come sappiamo ).
Titolo originale A Clockwork Orange
Regia di Stanley Kubrick
Con Malcolm McDowell, Patrick Magee, Michael Bates, Warren Clarke, John Clive
Titolo originale Barry Lyndon
Regia di Stanley Kubrick
Con Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee, Hardy Krüger, Steven Berkoff, Gay Hamilton
Titolo originale The Shining
Regia di Stanley Kubrick
Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers
Titolo originale Full Metal Jacket
Regia di Stanley Kubrick
Con Matthew Modine, Vincent D'Onofrio, Adam Baldwin, R. Lee Ermey, Dorian Harewood
Titolo originale Eyes Wide Shut
Regia di Stanley Kubrick
Con Tom Cruise, Nicole Kidman, Sydney Pollack, Leelee Sobieski, Rade Serbedzija
Titolo originale A. I.: Artificial Intelligence
Regia di Steven Spielberg
Con Haley Joel Osment, Jude Law, Frances O'Connor, Sam Robards
Ri-Creazione.
Per il piccolo Pinocchio artificiale-bionico-cibernetico,
per il film postumo / mai nato di Kubrick adottato / tradito / corrotto da Spielberg,
e per la ''mammina cara'', sul finale ( forse il vero momento kubrickiano dell'opera, che nemmeno il cerchiobottismo livellante del grande autore Amblin è riuscito a castrare del tutto ), che pensa davvero di essere l'Originale, giusto il tempo di un abbraccio, un bacio e un'ultima ninna-nanna : gli esseri umani sono i veri super-toys ( per le I.A., per gli esseri umani del futuro e per gli alieni ) che durano il tempo di una favola della buona notte.
E nei riflessi del solito caro vecchio Sole di sempre su di un paesaggio ghiacciato, già, l'Alba.
Titolo originale Birth
Regia di Jonathan Glazer
Con Nicole Kidman, Cameron Bright, Lauren Bacall, Anne Heche, Peter Stormare, Danny Huston
Ho inserito questo ( piccolo capolavoro di ) film perché risulta essere il contrario esatto del Quantistic Mind UpLoading/UpGrade che sta alla base di questa playlist.
Interessante notare - in riferimento al tema di questa pagina : nel contesto del film la cosa è palese e pleonastica - che, per il piccolo protagonista, dopo il collasso dell'auto-inganno e il rigetto dell'identità rubata, avviene ''paradossalmente'' una nuova presa di coscienza del vero sé. Non rinasce : cresce.
La ferrea logica kubrickiana ( con errore d'obbligo annesso ) ristabilisce l'ordine, la sospensione dell'incredulità viene richiamata nel suo recinto, rimane una ''luccicante'' pallina da tennis in mano al portiere-custode a coltivare quel minimo di perturbante ''necessario''...
Titolo originale The Prestige
Regia di Christopher Nolan
Con Hugh Jackman, Christian Bale, Michael Caine, Scarlett Johansson, David Bowie
Il primo ordine di problemi consisteva nel convincersi che le cose fatte da quelle tre persone precedenti non erano state fatte da ME. Io ero una persona nuova, la quarta in linea di successione. Io e le mie precedenti incarnazioni avevamo parecchio in comune, compresi i ricordi che risalivano al giorno in cui avevo deciso di arrendermi alle apparecchiature per la registrazione. Ma il mio io che apparteneva a quel tempo e a quello spazio era stato ucciso.
John Varley - the Phantom of Kansas - 1976 ( traduzione di Nicola Fantini, racconto lungo contenuto nell'antologia "l'Uomo Duplicato", a cura di Piergiorgio Nicolazzini, pubblicata dalla Casa Editrice Nord nel 1997 )
Titolo originale Battlestar Galactica: Razor
Regia di Felix Enriquez Alcalà
Con Edward James Olmos, Mary McDonnell, Katee Sackhoff, Jamie Bamber, James Callis
...All Along...
Titolo originale The Plan
Regia di Edward James Olmos
Con Edward James Olmos, Dean Stockwell, Michael Trucco, Grace Park, Michael Hogan
...the WatchTower...
Titolo originale Enemy
Regia di Denis Villeneuve
Con Jake Gyllenhaal, Mélanie Laurent, Sarah Gadon, Isabella Rossellini, Joshua Peace
...Per ogni uomo che muore muore con lui
la sua prima neve e il primo bacio, la prima zuffa.
Va via con lui.
[...]
Non muoiono le persone, sono i mondi a morire in loro.
Periscono. Né possono essere riportati indietro.
I mondi segreti non vengono rigenerati.
E ogni volta, ancora e ancora,
innalzo il mio lamento contro la distruzione.
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...Quando un uomo muore,
muore con lui la sua prima neve,
e il primo bacio e la prima battaglia.
Tutto questo egli porta con sé.
[...]
Gli uomini se ne vanno….e non tornano più.
Non risorgono i loro mondi segreti.
E ogni volta vorrei gridare ancora
contro questo irrevocabile destino.
Evgenij Aleksandrovič Evtušenko - Persone ( due diverse traduzioni )
Titolo originale Hiso Hiso Boshi
Regia di Shion Sono
Con Megumi Kagurazaka
A sei anni i miei genitori mi raccontarono che dentro il mio cranio c'era una gemma piccola e scura, che imparava a essere me. Microscopici ragni avevano tessuto una ragnatela dorata, perché l'istruttore contenuto nella gemma potesse udire i sussurri dei miei pensieri. [...] Perché ? Perché quando non avessi più potuto essere me, la gemma avrebbe potuto esserlo al posto mio.
Greg Egan – Learning to be Me – 1990 ( "Imparare ad Essere Me", trad. Riccardo Valla, Mondadori, 2003 )
Titolo originale NotFilm
Regia di Ross Lipman
Con Buster Keaton, Billie Whitelaw, James Karen, Haskell Wexler, Leonard Maltin
Aveva stabilito sin da subito che l'intero dibattito era solo una gran perdita di tempo. Per qualsiasi umano, la prova assoluta della capacità d intendere e volere di una Copia era impossibile. Per qualsiasi Copia, la verità era autoevidente : cogito ergo sum. Fine della discussione.
Greg Egan - Permutation City - 1994 ( trad. G.Carlotti, Shake Edizioni Underground, 1998 )
Titolo originale Selfless
Regia di Tarsem Singh
Con Ryan Reynolds, Natalie Martinez, Matthew Goode, Victor Garber, Derek Luke
Ho inserito questo film perché è il più pertinente dal PdV tecnico-pratico-essenziale, ma non posso esprimere un giudizio critico ( tralasciando ogni pregiudizio ) non avendovi ancora assistito.
Approfitto di questo spazio per segnalare una bella pagina in cui molti degli argomenti accennati nella lezioncina d'assunzione del professore ai suoi studenti-dipendenti
( questa qui, mi auto-cito : “ Pensate ad un maglione di lana. La mente del soggetto che andiamo a trasferire sul supporto immortale di silicio auto-replicante è contenuta nel – anzi è il – disegno che compare sul davanti ( un bucolico paesaggio stilizzato : una casetta, delle montagne, un cervo che bruca l'erba : fate voi : la vita ). Ecco, noi non facciamo altro che disfare, punto per punto, quel maglione : riavvolgiamo i vari fili di lana ognuno del suo colore in altrettanti gomitoli, per poi andare a creare un nuovo, identico maglione : stessa lana, stesso disegno, stessa identità, stesso individuo. Ma il punto è che il processo di copiatura contemporaneamente richiede e dispone una sostituzione e una cancellazione dell'originale. Ora fate attenzione : non dovete pensare all'Io, al Sé, alla Coscienza ( una, indivisibile ed intrasferibile ) del singolo individuo in esame come alla lana di quel maglione ma, come vi ho detto, al disegno in esso contenuto, riprodotto e rappresentato sul davanti : se e quando noi disfiamo il maglione, la lana che lo costituisce rimane integra – nella sua essenza di lana di vari colori – e riutilizzabile, e noi la possiamo rilavorare per andare a produrre un nuovo maglione ( è una lana speciale, che contiene in sé una memoria di forma : una trasformazione martensitica termoplastica...biochimica ) con lo stesso identico disegno ( personalità, ricordi, comportamento, carattere ) di partenza : il punto è che durante il processo la lana rimane lana, ma il disegno disfatto non è più un disegno, non è, e basta. Il disegno svanisce pian piano, punto dopo punto, e la mente umana con lui : una volta disfatto il disegno, la mente muore, e morta rimane. Quella che andiamo a ricreare...è una copia : convinta in tutto e per tutto – e dal suo punto di vista è veramente così – di essere l'originale. Capite bene, allora, che qui non si tratta di andare a creare la copia di una mente mantenendo l'originale intatto ( e devo ammettere che questo semplifica molto il nostro lavoro sotto l'aspetto legale : viene così a cadere ogni tipo di pretesa giuridico-economica sul patrimonio ereditario : rimane un solo individuo in vita...lo stesso : vi parlerò in un'altra occasione di quando, alle origini della nostra Azienda, si vagliarono varie possibilità di estreme possibili conseguenze...ad esempio quella in cui la copia poteva sollevare in tribunale il proprio diritto ad uccidere l'eventuale originale rimasto in vita...) : qui si smonta e si distrugge mattone per mattone l'edificio della coscienza originario, il connettoma, lasciando un ammasso di proteine e dura madre, zuccheri e corteccia cerebrale in grado di cogitare tanto quanto una marmellata di albicocche, e passo passo lo si ricostruisce altrove, in un altro terreno di coltura ( una neuroprotesi ) artificiale ed immortale : durante il processo la mente originale pian piano svanisce e muore, e al contempo la nuova mente insorge e prende coscienza di sé. Lo ribadisco : non vi è alcuna continuità tra i due stati di coscienza, solo un incolmabile abisso che li separa e che nessun ponte potrà mai mantenere collegati : decretando la morte dell'originale e la nascita della ''copia'', convinta in tutto e per tutto, e a ragione, dal suo PdV, di essere...sé. ” )
vengono explanati ed argomentati : http://www.estropico.com/id126.htm
Attenzione però : dalla suddetta pagina linkata bisogna saper/dover stornare tutte le infra e sovrastrutture, tutte le rigaglie, i cascami e i lacerti di trascendente e misticante New Age che ne infarciscono e ne indeboliscono il ragionare.
Altra bella pagina wiki-mainstream-riassuntiva, con meno ''derive'', qui : http://scienzadifrontiera.blogspot.it/2012/02/mind-uploading-trasferire-la-mente-in.html
Titolo originale Fargo
Con Allison Tolman, Allan, Carrie Coon, Colin Hanks, Ewan McGregor
Tag Poliziesco, Storia corale, Crimini, Storie di vita, USA, Vari
A proposito di Trasferimento di Coscienza senza interruzione di Continuità della Consapevolezza e con la costante Persistenza dell'Identità del soggetto traslato, riporto qui di seguito il dialogo tra Bill Budge e Webb Pepper, che Noah Hawley trae dal Paradosso del Sorite di Eubulide di Mileto [ una variante - la cito perché è più appropriata rispetto al tema di questa playlist - è il Paradosso della Nave di Teseo ( raccontato per esempio da Plutarco in una delle sue Vite Parallele, quella di Teseo e Romolo ), nel quale dalla semplice sottrazione di un pezzo componente il tutto si passa invece alla sua sostituzione, ovvero : se col tempo i singoli elementi costitutivi ( sia su piccola - molecole, atomi e particelle subatomiche - che su grande - organi, pezzi e parti - scala ) della Macchina-EssereVivente-Coscienza vengono completamente rimpiazzati dal primo all'ultimo...quel Sistema Complesso ''x'' può ancora definirsi ''x'' ? La risposta è si, perché la consapevolezza non è stata interrotta ( intendendo qui una cesura netta, non come il sonno, il coma o il sogno ), non ha cessato di esistere da una parte della clessidra per essere poi riassemblata dall'altra, il cordone ombelicale è sempre stato ''quantisticamente'' esteso e pervasivo, e l'identità ha persistito intatta ] :
B.B. - L'archivio: la stanza dei documenti. Diciamo che te ne porti via uno.
W.P. - Lo porto dove?
B.B. - Non importa. Diciamo che te ne porti via uno. È ancora la stanza dei documenti?
W.P. - Pizza oggi, giusto? Alla tavola calda? Oppure polpettone?
B.B. - No, dico solo che entrambi siamo d'accordo sul fatto che questa, anche senza un documento è comunque una stanza dei documenti. Ora, diciamo che tu ne prendi un altro. E poi un altro. Se la stanza dei documenti senza un documento è la stanza dei documenti e tu ne porti via uno alla volta puoi finire a zero documenti. Dico, teoricamente. O anche andare sotto...
W.P. - Scusa, come fai ad andare sotto?
B.B. - No, io dico... dico teoricamente...
W.P. - Peccato che nessuno porti via documenti. Anzi, non fanno che aumentare.
B.B. - Oppure un cimitero. Insomma, se porti via un corpo resta sempre un cimitero. Ma un cimitero senza corpi che cos'è?
W.P. - Un condominio.
Spero davvero che "Fargo 3" (2017) possa trattare anche di SF [ di più e diversamente rispetto a "Fargo 2", anche se si svolgerà (forse) intorno al 2010, e quindi ben lontano dal futuro prossimo venturo ].
Titolo originale Film
Regia di Alan Schneider, Samuel Beckett
Con Buster Keaton
Binomio segnalato da @Marcello del Campo.
Questo è il diario di un uomo-scatola.
Io, ora, questo diario lo sto cominciando a scrivere dentro la scatola. Dentro la scatola di cartone che, infilata sulla testa, mi arriva giusto alle reni.
Insomma, in questo momento, l’uomo-scatola sono proprio io, in persona, qui presente. Cioè, l’uomo-scatola, dentro la scatola, sta scrivendo il diario dell’uomo-scatola.
Kobo Abe - l'Uomo-Scatola - 1973 ( Einaudi, trad. di A.Pastore )
Titolo originale Tma/Svetlo/Tma
Regia di Jan Svankmajer
Binomio segnalato da @Marcello del Campo.
the Box Man - Nirvan Mullick - 2003
Titolo originale Near Dark
Regia di Kathryn Bigelow
Con Adrian Pasdar, Jenny Wright, Lance Henriksen, Bill Paxton, Jenette Goldstein
Binomio segnalato da @Spopola.
Feci un fuoco, l'azzurro m' aveva abbandonato, / Un fuoco per essergli amico, / Un fuoco per avviarmi nella notte d'inverno, / Un fuoco per vivere meglio. / Quel che a me il giorno aveva dato, ho dato: / Boschi, siepi, campagne a grano, vigne, / I nidi e i loro uccelli e le case e le chiavi, / Gli insetti, i fiori, i mantelli, le feste. / Sono vissuto al solo crepitio delle fiamme, / Solo all'aroma della vampa; / Ero come una barca che nell'acqua chiusa cala, / Come un morto io avevo un elemento solo.
Paul Eluard - Pour Vivre Ici ( trad. Franco Fortini )
Titolo originale Spartacus
Regia di Stanley Kubrick
Con Kirk Douglas, Laurence Olivier, Jean Simmons, Charles Laughton
A spaccar pietre, a riposars'in croce.
Titolo originale Brainstorm
Regia di Douglas Trumbull
Con Christopher Walken, Natalie Wood, Louise Fletcher
Titolo originale Chappie
Regia di Neill Blomkamp
Con Sharlto Copley, Hugh Jackman, Dev Patel, Sigourney Weaver, Jose Pablo Cantillo, Ninja
Titolo originale Eva
Regia di Kike Maíllo
Con Daniel Brühl, Lluís Homar, Alberto Ammann, Marta Etura, Claudia Vega
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