La programmazione nei cinema inizia a farsi indubbiamente densa: ci stiamo avviando verso l'alta stagione. E mentre i gusti cinefili si orienteranno verso i tre film che arrivano direttamente dal concorso della Mostra del Cinema appena conclusasi - i due film italiani di Gaudino e Messina e quello del francese Giannoli - sul fronte degli incassi l'interesse è tutto per le prestazioni di Inside Out, il film della Pixar che sbarca con oltre 700 copie. La domanda è: riuscirà a bissare il successo di Minions? Sulla carta le potenzialità ci sono tutte: il film della Pixar è andato molto bene negli States, superando lo stesso Minions, e si presenta forte di ottime recensioni. Tuttavia la competizione è ora un po' più forte di quella di tre settimane fa e in qualche modo c'è la possibilità che il fenomeno non si ripeta.
Da verificare anche il risultato della prima commedia italiana, Tutte lo vogliono, che avrà 300 sale dalla sua.
Dopo aver reso amozionanti giocattoli, robot, nonnini e quant'altro, alla Pixar vanno al cuore stesso del problema e provano ora a rendere emozionanti le emozioni stesse, facendole diventare personaggi veri e propri, emoticon viventi, anime-guida della govane Riley e protagoniste diun percorso alquanto introspettivo e come sempre.. emozionante. Grande successo negli USA, si candida a strappare lo scettro per ora saldamente nelle mani di Minions.
Un must per tutti coloro che hanno amato Amy Winehouse, il documentario di Asif Kapadia rinfranca tutti coloro che ancora piangono la perdita di un astro del pop-soul con abbondanza di materiale inedito, in gran parte anche proveniente da registrazioni casalinghe del periodo precedente alla fama. In sala solo il 15,16 e 17 settembre.
Il (quasi sempre) documentarista Giuseppe Gaudino porta un scena un film drammatico con inserti sperimentali che tuttavia non appesantiscono il flm, lasciandone intatto il contenuto narrativo, fortemente dalla parte dele donne. Approdato al concorso dell'appena conclusosi festival veneziano, ha fruttato a Valeria Golino la seconda Coppa Volpi della sua carriera, meritatissima.
Altro rilascio dal concorso di Venezia, l'esordio diPiero Messina - già assistente alla regia per Sorrentino - è una storia siciliana che hacome protagonista Juliette Binoche. Nessun premio per lui, ma l'attenzione per un'opera prima che potrebbe dividere e interessare.
Anche il film di Giannoli, spesso premiato con alti voti su queste pagine, arriva dal concorso della Mostra del Cinema. La sua commedia - vagamente grottesca - racconta di Marguerite (cui dà corpo e voce Catherine Frot), ricca signora francese nella Parigi degli anni 20 che una smodata passione per il canto lirico: passione ingiustificata visto che la signora è perfettamente, irrimediabilmente, stonata. Eppure non demorde e progetta il suo primo concerto pubblico.
È la prima commedia italiana dell'anno scolastico (o cinematografico, se volete) 2015-2016. Federici dirige Vanessa Incontrada e Enrico Brignano in una storia ovviamente leggera e "moderna"(lei è una donna in carriera con problemi sessuali che assolda uno gigolò per riuscire a raggiungere l'orgasmo) che si basa però sull'antico meccanismo degli equivoci.
Ancora commedia e questa volta molto americana: il film con Amy Schumer e Bill Hader è diretto da Apatow, specialista del genere, che però abbandona quella visione vagamente disfattista nei valori tradizionali per raccontare il percorso di conversione della protagonista, da ragazza moderna e spregiudicata - assolutamente votata a evitare ogni coinvolgimento sentimentale - a candidata al matrimonio.
Thomas Vinterberg (divenuto celebre con Festen, in pieno regime Dogma 95) si è allontanato parecchio dagli esordi e ora firma un flm in costume - a tre anni di distanza dal fortunato Il sospetto - mettendo in scena il romanzo tardo ottocentesco di Thomas Hardy già portato sullo schermo nel 1967 da Schlesinger: una vicenda di formazione sentimentale che ha al suo centro un personaggio femminile originale interpretato dalla molto amata Carey Mulligan, qui affiancata da Matthias Schoenaerts, Michael Sheen e Tom Sturridge.
I sogni di successo della generazione 2.0 rappresentati dalla vicenda di un aspirante dj, interpretato da Zac Efron e affiancato dalla modella Emily Ratajkowski, sinora famosa per le sue tette.
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