Ancora un film prova a conquistare il pubblico estivo italiano. Dopo Jurassic World, che non poteva non farcela, Torno indietro e cambio vita, che voleva farcela (e non ce l'ha fatta), ecco Ted 2, che magari ce la farà. Promettono sicuramente bene per lui le quasi 600 sale in cui esce, che sono tante. Il successo del primo episodio c'è stato, importante: certo un secondo film che gioca sul rapporto tra l'orsetto sboccato e Mark Wahlberg a qualcuno potrebbe sembrare troppo, ma è il destino dei sequel. Del resto ai bambini piace sentirsi raccontare di nuovo la stessa storia e a Hollywood lo sanno molto bene.
Seguono a distanza, tra le 150 e le 200 sale, la commedia generazionale Ruth & Alex, l'avventuroso Big Game e l'horror drammatico Contagious, con Arnold Schwarzenegger.
Da lì in giù i numeri non servono, tanto sono piccoli. Segnaliamo il nostro interesse per i tre documentari in programma, I ponti di Sarajevo, Napolislam e Going Clear (su Scientology), oltre che la presenza in pochissime sale di un molto drammatico ma interessante film albanese, Bota Café.
Il tema delle adozioni e dell'estensione dei diritti alle coppie di fatto è attuale, ma nessuno aveva pensato che si potesse declinare anche nei confronti degli orestti di peluche. A farlo ci pensa il secondo capitolo delle avventure di Matt Wahlberg con il suo buddy Ted, sequel di un primo capitolo fortunato.
Facilmente iscirivibile al genere "commedia sentimentale per la terza età" il film di Loncraine si fregia della presenza della coppia Morgan Freeman e Diane Keaton, una coppia stagionata ma solida alle prese con una prospettiva di guadagno immobiliare che fa a botte con i sentimenti.
In parte action movie, in parte avventura per ragazzi, Big Game - Caccia al Presidente racconta la storia di Oskari, timido tredicenne che si ritrova a vivere un'adrenalinica avventura al fianco del Presidente degli Stati Uniti, il cui aereo - il celber AirOne - è stato ogetto di un attacco terroristico.
Non si sa se sia un dramma familiare mascherato da zombie movie o viceversa: quel che è certo è che in questo film di Hobson, che cerca anche uno sguardo originale e autoriale, c'è l'ex governatore della California, Schwarzie, barbuto, appensivo e paterno. Dicono che sia la cosa migliore del film.
Il documentario che mancava è questo lavoro di Alex Gibney che indaga su uno dei più discussi culti moderni - la chiesa di Scientology, fondata da Ron Hubbard - partendo dalle interviste ad alti esponenenti della setta che sono stati dalla stessa epurati.
Una commedia sulla generazione di papà e mamme che oggi hanno tra i trenta e quarant'anni, impegnati in una genitorialità "totalizzante", e sul difficile rapporto che questi hanno con il sesso. Un racconto articolato su due livelli, grazie a una struttura a scatole cinesi, che consente sia uno sguardo più realista, sia uno grottesco e comico.
Con Elena Sofia Ricci, Paolo Sassanelli, Mauro Racanati, Gabriele Granito, Mariolina De Fano
L'opera seconda di Guendalina Zampagni ha al centro un ventenne con un forte handicap, nato senza braccia, ma con un corpo forte e sano e un grande desiderio di normalità affettiva.
La storia dell'intensa relazione tra Violette Leduc e Simone De Beauvoir: un incontro destinale per la Leduc, che sarà dalla De Beauvoir incoraggiata e aiutata a realizzare il suo sogno di diventare scrittrice, realizzando poi con La bastarda un'opera grandemente apprezzata in grado di affrontare in maniera diretta il tema dell'amore lesbico.
Con Luca Lionello, Flonja Kodheli, Fioralba Kryemadhi, Artur Gorishti, Tinka Kurti
Coproduzione italo-albanese, il film diretto da Iris Elezi e Thomas Logoreci si muove intorno al Café Bota, un bar nel mezzo del nulla in una zona remota dell'Albania dove si intrecciano storie e speranze di un gruppo di personaggi, con sullo sfondo una nazione che anocra sta facendo i conti con il proprio passato.
Un lavoro sulla penetrazione del culto islamico a Napoli nella popolazione locale (e non nei migranti), alla ricerca dei motivi di un'adesione a una fede che implica scelte radicali e offre un modello di vita regolamentato in ogni suo aspetto.
Bosnia, Francia, Svizzera, Italia, Germania, Portogallo, Bulgaria
durata 100'
Titolo originale Le ponts de Sarajevo
Regia di Jean-Luc Godard, Ursula Meier, Sergei Loznitsa, Cristi Puiu, Aida Begic, Angela Schanelec, Isild Le Besco, Kamen Kalev, Vincenzo Marra, Leonardo Di Costanzo, Vladimir Perisic, Marc Recha, Teresa Villaverde
Con Gaetano Bruno, Emanuel Caserio, Fortunato Leccese, Emiliano Masala, Giovanni Ortoleva
13 registi europei riuniti per raccontare, in 13 corti uniti da una cornice, Sarajevo: il suo ruolo nel secolo scorso, la sua storia recente, il suo presente e il suo futuro. Un progetto voluto da Jean-Michel Frodon, direttore artistico, critico cinematografico e direttore di Les Cahiers du Cinéma dal 2003 al 2009.
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