11 titoli sono tanti, ma la verità è che di questi molti sono piccole o piccolissime distribuzioni che raggiungono a malapena le sale (e in certi casi ci si domanda anche coma mai), mentre i titoli che hanno una distribuzione più seria, capaci di interessare e coprire il territorio nazionale, sono molti meno.
Tra i titoli che vedete elencati qui sotto solo i primi 4 superano le 200 copie, con il solo Se Dio Vuole in prima posizione (400 sale circa), mentre il film di Fatih Akin sul genocidio armeno supera a malapena le 50. Questo anche perché il successo di Fast&Furious 7 (che con gli incassi di ieri ha superato in totale gli 11 milioni di incassi in meno di una settimana) fa sì che resti alto il numero degli schermi sui quali è proiettato, mettendo una serissima ipoteca sul primato al botteghino anche per il prossimo weekend.
Se c'è un attore a cui nessuno penserebbe di fare indossare la veste talare quello è Alessandro Gassman. A sovvertire la regola ci pensa Edoardo Falcone, regista di questa commedia "cattolica", che non solo lo vuole prete (pur se inconsueto) ma lo affianca a Marco Giallini, che nel film è il padre di un ragazzo sedotto (senza doppi sensi) dal prete e desideroso di seguire anche lui la chimata del Signore.
Fim d'animazione di produzione europea che racconta le disavventure di due animaletti non contemplati nella lista di quelli destinati a essere accettati sull'Arca di Noe, Finiranno con l'acqua alla gola.
Neill Blomkamp (che firmerà anche il prossimo Alien) è ormai inevitabilmente associato alla fantascienza distopica, dal sapore più che vagamente politico e sociale. E stato il caso di District 9, è il caso anche di questo suo nuovo film, Humandroid, ambientato di nuovo a Johannesburg, dove a farla da padroni sono dei potentissimi androidi che indossano i panni delle forze di polizia.
Francesco Pavolini dirige la commedia con Maurizio Battista nelle vesti del protagonista, un uomo oberato dai deibiti lasciatigli in eredità dal padre (Ninetto Davoli) appena deceduto, che non ha il coraggio di divulgare alla famiglia la disastrosa situazione in cui si trova e che medita pertanto, messo alle strette, di buttarsi da un ponte,
Il dramma del genocidio armeno perpetrato dalle forze turche nel 1915-16 - genocidio che per le leggi turche non è ancora nemmeno nominabile come tale, pena una condanna da sei mesi a due anni - diventa per Fatih Akin occasione narrativa al servizio di un dramma con impianto classico. Nel ruolo del protagonista l'attore francese Tahar Rahim (Il profeta).
Con Ariane Ascaride, Helmi Dridi, Francesca Inaudi
Presentato al festival italiano di Annecy e già distribuito oltralpe (non a caso, c'è molta Francia in questo film) il film di Consiglio è un melò che sfida le convenzioni, raccontando la storia d'amore tra un'infermiera italiana sessantenne e un giovane tunisino di trenta.
Con Francesco Albanese (II), Barbara Tabita, Shalana Santana, Alessandro Bolide
L'arte di arrangiarsi ispira la commedia di e con Francesco Albanese, compagno di avventure di Alessandro Siani a teatro, nelle televisioni campane e al cinema, oltre che cabarettista e autore televisivo.
Documentario atipico nella costruzione, Qualcosa di noi mette insieme un gruppo di aspiranti scrittori - iscritti a un corso di scrittura creativa - e una donna, consapevole, che ha scelto di praticare la professione della prostituta. I discorsi vertono sul sesso e i sentimenti, sul corpo e sulla mercificazione, sulle convenzioni e l'indipendenza.
Molto applaudito dalla critica il film di Kornél Mundruczo si presenta nelle sale in piccoli numeri (grazie alla distribuzione di Bolero Film) ma forte di ottime recensioni e del premio Un certain régard a Cannes 2014. Anche la trama è soprendente e verte intorno alle vicende di un cane bastardo e di una ragazzina di Budapest decisa a salvarlo. Potrebbe sembrare un plot vagamente scontato, ma chi lo ha visto giura che le cose non stanno così.
Con Francesca Golia, Pierpaolo Spollon, Anita Kravos, Paolo Sassanelli, Francesca Cuttica
Ancora una commedia italiana, ancora un soggetto "fantasioso" e in questo caso decisamente surreale: l'incontro e la storia d'amore, decisamente difficile, tra Roberta e Massimo, entrambi sofferenti di nevrosi legate all'attenzione ltrui. Tanto la prima infatti ne è compulsivamente avida, quanto il secondo la evita come la peste. Nonostante siano agli opposto, i due però hanno una cosa in comune: se a disagio, la loro reazione è diventare, letteralmente, invisibili. Un rischio che corre anche questo film, per ora in sole due sale.
Piccola produzione regionale e distribuita (per ora, ma forse per sempre) solo in Puglia e in Basilicata, la commedia di Mimmo Mancini gioca con la questione dell'immigrazione raccontando di cosa succede in un paesino della Puglia quando, per necessità, la parte di Gesù nella tradizionale ricostruzione vivente della Via Crucis viene affidata a un giovane immigrato di fede musulmana. Con scalpori annessi.
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