E ora qualcosa di completamente diverso

Ossia La furia umana di Raoul Walsh perché "Un uomo può sopravvivere a tutto, tranne che all’idea di non essere amato"
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Ossia La furia umana di Raoul Walsh perché "Un uomo può sopravvivere a tutto, tranne che all’idea di non essere amato"
Mike Leigh va dritto al nocciolo duro del problema proprio mentre sembra restare sulla superficie dei fatti. Lascia che la vita scorra intorno alla protagonista con i suoi tranquilli rituali e scavando buche profonde in quel placido tessuto ne escono soffioni che tramortiscono.
Le figure emergono dal bianco della carta come da una nebbia, per poi ricadere nel vuoto, in continua oscillazione tra presenza e assenza. Il contrasto tra neri intensi e fondi bianchi lavora come un negativo fotografico, in cui ciò che è visibile allude sempre a ciò che è stato o a ciò che scomparirà.
Lievemente al di sotto della altre tre stagioni ma impreziosita dalla presenza, però, di uno dei cortometraggi migliori, tratto guarda caso da un racconto di Bruce Sterling.
Bellissimo film, ricco di spunti e idee. Commedia divertente, dissacrante, ma al contempo riflessiva, arricchita di dubbi e paradossi, cinema e metacinema.
Con la regia di un vero veterano dell'esercito il film prova fin dal titolo a ironizzare su tematiche scottanti, applicando un pizzico di fantasia e mistero per giustificare la presenza di una specie di fantasma dispettoso ma ironico. Altalenante.
Questo film raffinato e di grande classe affronta con magica poesia il dolore di coloro che sopravvivono, in questo caso una donna ed un cane, che non si conoscono e impareranno ad amarsi.
Un film più divertente che emozionante anche se l'impegno da parte del nutrito cast non merita di essere sminuito. Un film adatto alle nuove generazioni per la sua chiassosa semplicità e discreta realizzazione ma mi auguro che la sua piacevole visione spinga a recuperare il classico dei primi anni Duemila.
Una Ballerina killer, un Dragone (domani), un paio di horror che escono dalle fottute pareti, un "bellissimo film divertente e dissacrante" e un film che è un salto nel passato. Anche di Film Tv.
Marchal (uno che sa di che parla visto che era un ex poliziotto), risale la catena del potere partendo dal basso, per decantare il profondo disagio di chi fa il poliziotto, non per sete di giustizia, ma soltanto per non cadere nel baratro in cui guarda ogni giorno.
E invece è "una serie molto coraggiosa, che qui ci sogniamo (si è tentato qualcosa di simile, per coraggio, con "Dostojevski") e che, da sola, vale l'abbonamento su MyMovies".
La mesías, Spagna, 2023
Il film di Camp potrebbe sembrare più piccolo, ma ha sicuramente più cuore. Un vero adattamento, ad oggi il miglior live action tratto da un classico Disney.
Ossia: L'uomo invisibile di James Whale (1933)
Tra le serie che possono rientrare, se pur di sguincio, nel para-tedioso infra-genere à la Liane Moriarty (Big Little Lies), questa creata da Jonathan Tropper è la migliore in circolazione perché, senza giungere ai livelli stilistici di The White Lotus, si dimostra abbastanza adulta. E poi ci sono Jon Hamm e Amanda Peet.
Un racconto circolare che si dilunga ben oltre la durata del libro di Margareth Atwood, ma che con uno stratagemma ben orchestrato, torna all’inizio dove non è detto che tutto venga scritto...
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