Molto cinema in arrivo nelle sale significa in genere numeri non importanti, senza nessun asso pigliatutto che invade le sale, ma anche una miglior scelta. È il caso di questa settimana: nessun film dei ben 12 qui presentati supera la soglia delle 400 sale, anche se sono in tre (La solita commedia, 380 copie; Insurgent, 350 copie; latin Lover, 330 copie) a superare quella delle 300.
Tra le 100 e le 200 copie stanno invece La prima volta (di mia figlia), Chi è senza colpa, e Fino a qui tutto bene.
Piccoli numeri per i film d'autore, come sempre, ma chi si impegna potrà trovare il nuovo Ozon (50 sale) e il valido Vergine giurata ( 31). Bisognerà darsi poi davvero da fare per vedere i due documentari italiani N-CAPACE e Il segreto, ma un uccellino ci dice che ne varrà la pena.
Viene presentato come un mix tra Almodovar e Hitchcock, e forse questa volta ci sta, se al tutto si aggiunge anche Billy Wilder. Il nuovo di film di Ozon parla di travestitismo - e per una volta non è una grottesca forzatura à la Tootsie,ma una scelta del protagonista - ma mira a molto altro.
Con Alba Rohrwacher, Lars Eidinger, Flonja Kodheli, Luan Jaha, Bruno Shllaku
Il film italiano scelto dal Concorso della Berlinale 2015 è questo debutto della talentuosa regista Lura Bispuri che si fa forte di un'ennesima intensa prova di Alba Rohrwacher: un film aspro come il kanun (il codice tradizionale albanese) che parla di scelte, di sacrificio e della condizione femminile.
Dopo Leopardi e Boccaccio, è venuto il momento di Dante. Ma i toni sono diversi da quelli usati da Martone e dai Taviani: qui ci mettono il loro zampino Biggio e Mandelli, con il loro stile che le parole faticano a descrivere: il nuovo grottesco è servito (la fa benissimo Giulio Sangiorgio nella sua recensione). Prendere o lasciare: resta comunque un frammento che riflette un pezzo di mondo nostro e vero, adeguatamente rappresentato.
Molta gente nel nuovo film di Cristina Comencini, una commedia brillante che ruota intorno a una riunione di famiglia e alla figura del latin lover del titolo, l'attore Saverio Crispo, interpretato da Francesco Scianna nei flashback che ci riportano agli anni '50 e '60 e al cinema di quegli anni. Ultima recitazione di Virna Lisi-
Il secondo capitolo della saga di Veronica Roth per young adults riprende da dove si era concluso il primo: scenari post-apocalittici in una futurubile e devastata Chicago e la lotta tra i divergenti e le caste in cui la nuova società è divisa. Hunger Games è giusto dietro l'angolo.
Riccardo Rossi - autore, attore e personaggio televisivo - alla sua prima volta come regista, e, come personaggio, alle prese con la prima volta della figlia in una commedia garbata "generazionale".
Presentato al Festival di Torino, il giallo di Michael R. Roskam, apprezzato per il solido Bullhead (che arrivò a essere candidato agli Oscar) si muove negli ambienti della piccola malavita di Brooklyn. Con un occhio al cinema di James gRay, la presenza valida di Matthias Schoenaerts e l'ultima apparizione di James Gandolfini, che da sola vale la visita al cinema.
Con Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D'Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Bartolini
Premiato dal pubblico alla kermesse romana dello scorso anno, il terzo lavoro del regista anglo-pisano Roan Johnson non si stacca dalla descrizione di un mondo che ha già raccontato e che conosce bene: l'ambiente dei giovani universitari, i riti di passaggio, la formazione finale che consegna al mondo degli adulti.
Dal regista Karzan Kader, curdo emigrato in Svezia da bamabino, un film in parte autobiografico che guarda il mondo con gli occhi di due orfani di sei e dieci anni in Iraq negli anni '90, mentre avanzano le armata di Saddam. Narrazione in precario equilibrio tra fiaba e impegno.
Opera prima sperimentale dell’attrice, autrice e performer Eleonora Danco, qui nei panni di se stessa. Morettiana nello spirito e nel cocciuto egocentrismo, la Danco mette in scena il suo ego e la sua generazione, quella prima dei nativi digitali, quella che ormai non è più nemmeno X.
Un viaggio nel mondo del mercato del tabacco compiuto partendo dalla vicenda della Yesmoke, azienda nata nel 1999 in opposizione al grande business del colosso Philip Morris e gestita dai fratelli Carlo e Gianpaolo Messina, arrestati il novembre scorso con l'accusa di contrabbando ed evasione.
A metà tra documentario e cinema del reale, Il segreto ci porta nel cuore di una Napoli attuale e antica, raccontando senza didascalie la missione appassionata di una manciata di ragazzi dai 10 ai 15 anni, che con sprezzo del pericolo e un fervore irripetibile trascinano alberi di Natale da un quartiere all’altro, spinti dalla gara a chi farà il mucchio e il falò più grosso, agendo per istinto viscerale e perpetuando una tradizione che affonda nelle radici mistiche della città.
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