Sgombriamo il campo dagli equivoci. Qui non si parla del film di Carpenter con Jeff Bridges, nè di qualche western con protagonista un "marshal", ossia "l'uomo con la stella", lo sceriffo. Qui si parla di uomini dalle molte stelle, pure troppe.
Da un po' di tempo a questa parte si nota talvolta su Film TV un afflusso in massa di nuovi iscritti in un solo giorno e ciò dovrebbe farci piacere, segno che attrae sempre più persone interessate al cinema e al nostro sito preferito. Il problema è quando questo interesse coincide con quello personale e capita di imbattersi in una pioggia di recensioni positive col massimo delle stelline, scritte invero molto velocemente e tirate via alla bell' e meglio, che nulla ci dicono sul film in questione, se non che è bellissimo, stupendo, da vedere assolutamente, etc. Ma il dubbio che questi nuovi utenti si palesino giusto solo quando gli occorre dare risalto a questo o quell'altro film e poi spariscano nuovamente nel nulla è davvero molto forte, più che un dubbio pare anzi una certezza.
Non discuto il fatto che talvolta un film semi sconosciuto possa essere molto più bello e significativo di tanti, troppi film con grandi star ma spesso tutti uguali che, ahimè, invadono in massa le nostre sale e che sia una grande ingiustizia che molti piccoli film indipendenti non possano raggiungere un più vasto pubblico che in molti casi meriterebbero.
Contesto però, al di là dell'effettivo valore del film e della bravura dei suoi attori o dei nobili motivi che possono averlo ispirato, l'appioppare 5 stelle su Film Tv, per farlo salire apposta tra i più votati e dargli una visiblità che comunque non avrà mai, se purtroppo esce poi in tre sale in tutta Italia (per dire...)
E dico ciò col massimo rispetto verso tutti coloro che ci hanno lavorato. Penso però sia meglio ricevere un'apprezzamento o una stroncatura sinceri, che non rischiare di falsare la classifica del sito dei migliori film dell'anno, seppure per una buona causa ed anche se è molto più semplice fare così.
Ecco quindi una playlist, in rigoroso disordine non di preferenza, dedicata a piccoli film che non son certo dei capolavori, forse poco noti ai più, ma dove talvolta i registi si sono adoperati con mezzi leciti e spesso originali per portare la loro opera ad un pubblico più vasto possibile con la loro... imprevedibile virtù dell'incoscienza. ;-)
Spero possa incuriosirvi a recuperarli e magari vi stimoli poi a scriverne una recensione: non importa se da 0 o da 5 stelle, ma solo che sia sincera. ;-) Partecipate anche voi se avete da segnalare qualche film USCITO AL CINEMA che vi è piaciuto molto ma che non ha avuto il giusto riconoscimento in termini di fama e/o visibilità (eviterei i titoli inediti, rari o introvabili o quasi, perché già così rischiamo di allungarla troppo e non è lo scopo di questa playlist. Inoltre vi pregherei di accompagnare gli inserimenti con due o tre righe sul perché avete scelto tale film, cosa vi ha trasmesso, etc.).
Facciamo vedere che esistono anche altri modi per aiutare un piccolo film ad uscire dall'anonimato che non merita, ma più veri e credibili di un invasione di massa di ninja pronti a lanciare troppe shuriken (o stellette che dir si voglia) a destra e a manca! ***** :-)
Con Ivano Marescotti, Silvia Cohen, Mariella Valentini, Flavio Bonacci, Alfredo Pea
Film ad episodi uniti da un fil rouge (sul vagone di un treno, per passare il tempo, lo zio racconta alla nipotina tre storie assurde con protagonisti i passeggeri dello scompartimento) con un ironia e una cattiveria molto forti, fu per me una ventata d'aria fresca nel panorama delle commedie italiane del periodo, e credo anche rispetto a quelle attuali.
Primo dei finora tre film, tutti col grande Ivano Marescotti indiscusso protagonista, diretti da Sandro Baldoni, che veniva dal mondo della pubblicità e la mise al centro del suo secondo lungometraggio (Consigli per gli Acquisti).
Se non ricordo male proprio per "Consigli per gli Acquisti" fece girare per varie città italiane dove il film fu distribuito, un piccolo furgoncino tipo Ape Piaggio con su un barattolo gigante di un nuovo cibo per cani, così da incuriosire la gente circa questo nuovo prodotto, che però non esisteva ed era il "protagonista" del suo film (cibo scaduto e pieno di vermi), stratagemma volto ad incuriosire i passanti e poi indirizzarli al cinema. Altro che 5 stelle con recensione farlocca!!! ;-)
Con Giuseppe Cederna, Elena Sofia Ricci, Alessandro Haber, Monica Scattini, Doris von Thury
Stesso anno del film precedente per un'altra commedia "fuori dal coro".
Sono passati oltre vent'anni e la mia memoria fa cilecca, ma di questo strano ometto (Giuseppe Cederna) cui capitavano strani accadimenti tra continue visioni della Madonna, conservo un buon ricordo, benché un po' sbiadito.
Circa 4 o 5 anni fa ero in coda per entrare al cinema a vedere un film e dietro di me vedo il regista Davide Ferrario, gli vado incontro per salutarlo e complimentarmi con lui per Anime Fiammeggianti. Mi sorrise incredulo: "di solito ricevo complimenti per film più noti e recenti, credevo non ci fosse più chi si ricordava di quel film, anche parecchio imperfetto..."
E chi l'ha detto che un film dev'essere perfetto per essere interessante e restarti impresso? ;-)
Ma se volete saperne di più da chi se lo ricorda meglio di me leggete la recensione di Emanuela Martini.
Per me una delle migliori "commedie" italiane (c'è anche dramma e commozione) degli ultimi anni, che avrebbe meritato molto di più in termini di notorietà ed incassi, se solo ci fossero distributori più attenti...
L'esordiente Matteo Oleotto ci porta in Friuli, location atipica, poco frequentata dal nostro cinema, per raccontare la storia di uno sgradevole personaggio, Paolo Bressan (un grandissimo Giuseppe Battiston finalmente mattatore assoluto), zio alcolista, cattivo, egoista ed interessatissimo (solo per proprio tornaconto, c'è dietro un eredità ed altri soldi "facili") allo strambo ma sensibile nipote del titolo.
Menzione speciale per il bravissimo esordiente Rok Prasnikar (Zoran), studente sloveno che in realtà non parla mezza parola della nostra lingua, ma che nel film è divertentissimo per il suo italiano perfetto, aulico e desueto imparato da due libri, assolutamente inesistenti, che cita a chiunque incontra come fossero opere di autori immortali.
Per promuovere il suo film Oleotto è andato in giro per l'Italia con la "pizza" del suo film sotto al braccio presentandolo un po' in ogni dove. Consigliatissimo!
Oggi vado a due a due con le annate cinematografiche, siamo ancora nel 2013, ma è un puro caso.
Daniele Gaglianone firma un qualcosa che non è un film, non è un documentario, ma è una cosa molto strana a cavallo tra i due. Mutata per forza di cose in corso d'opera, per una serie di guai accaduti sul set che han fatto si che il film diventasse ciò che è.
Reso possibile soprattutto (parola del regista) grazie all'interessamento del suo ottimo protagonista Valerio Mastandrea, che se non ha lavorato gratis, pur di portare a termine un'opera in cui credeva fortemente, poco ci manca.
Ho avuto la fortuna di poter apprendere dalla viva voce del regista Gaglianone, presente in sala, molti interessanti aneddoti sulla lavorazione e lo sviluppo del film, apprezzandolo molto di più rispetto a ciò che sarebbe stato con la sola "classica" visione.
Se volete capirne di più anche voi sotto c'è un'intervista al regista, e se volete leggere qualche recensione ci sono, tra le altre, quelle di gaiart, alan smithee, nickoftime e OGM.
Gaglianone ci ha fatto capire di essere regista sempre "in prima linea" per far conoscere a più persone possibili la storia che racconta in questo (e altri suoi) film, che un po' ovunque è stato molto gradito dai pochi spettatori che l'han visto, ma che ha dovuto combattere non poco contro una forte miopia distributiva. Da recuperare assolutamente!
Ancora Daniele Gaglianone, stavolta con un documentario vero, bello, urgente, necessario, premiato fuori concorso al Torino Film Festival 2014.
Su una cosa che ci riguarda davvero tutti e sarebbe molto riduttivo circoscrivere solo agli abitanti della Val di Susa: il movimento No Tav e la costruzione della ferrovia Torino - Lione.
Varie interviste a protagonisti di ogni tipo ci fanno ridere, commuovere, riflettere e pensare.
Tutti dovrebbero vederlo, al di là di come la pensano. Anzi, ancor di più chi fosse favorevole all'alta velocità.
Vale la pena approfondire con la videointervista e leggere le interessanti recensioni di yume ed OGM.
Un grande artigiano del cinema del passato, che diresse anche un pugno di film di genere (thriller e horror di serie B o cosiddetti tali) pare interessanti.
Al di là dei suoi meriti registici divenne famoso soprattutto per essere l'ideatore di diversi e parecchio elaborati (almeno per l'epoca, siamo nell'America degli anni '50 e '60 del secolo scorso) scherzi e trucchi che era solito architettare ai danni dei "malcapitati" spettatori dei suoi film, che gradivano molto, attratti forse più da ciò che non dal film stesso.
Figura quindi meritatamente in questa playlist, non con un suo film ma col bell'omaggio che poco più di 20 anni fa Joe Dante gli dedicò, scegliendo il sempre grande (in tutti sensi) John Goodman per interpretare Lawrence Woolsey, che a William Castle è chiaramente ispirato.
Per chi volesse approfondire su questo bizzarro personaggio consiglio la lettura di questo breve articolo del noto critico cinematografico Davinotti. Lo trovate qui. E qui alcune recensioni lampo di Matinée scritte da Emanuela Martini, bradipo68, ed wood, emmepi8 e RAGIONTRAVOLTA.
Ok, ho già scritto un post (leggetelo qui se v'interessa) su questo film che ho amato davvero molto e che purtroppo non è ancora uscito al cinema, ma dovrebbe, almeno credo, perciò l'ho inserito. Non dirò quindi una parola di più, se non che anche GianniSV66 e maghella ne hanno scritto due coinvolgenti recensioni.
Aggiungo solo che cercano fondi per ampliarne un po' il minutaggio e siccome non si sa mai come andranno le cose quando non hai grosse case di produzione alle spalle, lo segnalo più che volentieri qui, tra i piccoli ma grandi film meritevoli d'attenzione.
E se può essere utile alla buona causa sono disposto a travestirmi da Groucho Marx (tanto ce l'ho già nell'avatar e ci sono abituato) e andare a casa della gente per convincerla di andare a vederlo al cinema! ;-)
Thriller con una semisconosciuta Eva Green, ambientato in una cupa e fascinosa città di mezzo. In bilico tra il fantastico e il dramma psicologico, un film che mi affascinò moltissimo.
Tra inizi non proprio entusiasmanti per Magnolia in tivvì e un'opera seconda che stenta ad arrivare ( fonte wiki : ha girato alcuni video per Expo 2015 : mecojoni ), Michele Rho gira quest'opera prima ( e anche lui cede alla vanagloriosa dicitura ''un film di...'' ) e fin'ora unica che possiede una sua rude ingenua forza. Ne ho parlato qui : //www.filmtv.it/film/45666/cavalli/recensioni/614553/#rfr:film-45666
la Puglia, il sole che arde la pelle, la campagna selvaggia ed una realtà ancora così remota di certo sud italia, il tempo che pare dilatato se non addirittura fermo; film sensoriale, dalla rara capacità di trasfigurare la realtà pur conservandone intatto il gusto amaro, pervaso da una leggerezza che lo rende come impalpabile e che ha del miracoloso.
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