11 uscite, molto diversificate per tipologia, rappresentano il pacchetto di film destinato a rinnovare l'offerta nelle sale cinematografiche di questa settimana. A farla da padrone, dal punto di vista puramente numerico, è il nuovo capitolo del film d'animazione SpongeBob, cui saranno destinati quasi 500 schermi. Alle sue spalle il terzo film di Silvio Muccino regista, con 350 schermi e Kingsman, partito bene negli USA, che di schermi ne avrà circa 300.
Sono invece 220 le sale per Vizio di forma, di Paul Thomas Anderson, 130 per Automata, ai confini tra fantascienza e realtà e con Banderas e quasi un centinaio quelle per il nuovo film dei fratelli Taviani.
Il titolo sembra giocare con il recente (e felice) episodio del Giovane favoloso (e non è escluso che la mossa sia studiata), ma il film dei Taviani, di ritorno alla regia dopo il successo di Cesare deve morire (Orso d'Oro a Berlino 2012) non è affatto una biografia, bensì un (ennesimo) adattamento delle novelle del Decamerone. Cinque storie, scelte tra le cento del Decamerone, dentro la cornice filologica dei dieci narratori e della peste del 1348 a Firenze. E non aspettatevi nulla di boccacesco, ma semmai una riflessione - metafisica, teatrale e straniante - sull'irrimediabile intreccio tra amore e morte
Sequel del film del 2004, ecco una nuova avventura di SpongeBob che mischia animazione e live-action, con i personaggi animati che quando escono dall'acqua acquistano la tridimensionalità e si misurano con il mondo degli umani.
Paul Thomas Anderson dismette i toni drammatici dei suoi ultimi riusciti lavori e adatta il settimo romanzo di Thomas Pyncheon, ottenendo un divertente mix tra giallo, commedia e noir ambientato nel pieno degli anni '70 californiani. Joaquin Phoenix, chiamato a interpretare il ruolo di Larry "Doc" Sportello, detective privato e hippie, perennemente stupefatto, la fa da padrone.
Adattamento di un noto fumetto di Mark Millar per la regia di Matthew Vaughn. Volutamente pensato come a un mix tra la saga di 007 e l'universo fumettistico di Kick-Ass o X-Men, al filone spionistico, Vaughn applica la stessa ricetta di Kick-Ass (violenza cartoonesca, citazionismo esasperato e innocua irriverenza) sommandole una patina di nostalgia per l’antico cinema d’evasione pura. Nel cast Colin Firth, Taron Egerton, Samuel L. Jackson e Michael Caine tra gli altri.
Terza regia per Muccino junior, che si stacca dai precedenti modelli e prova a gettare il cuore oltre l'ostacolo, guardando all'America trapiantata in casa nostra e raccontando di un life-coach (ricordate Tom Cruise in Magnolia?) votato a dimostrare di saper portare tre persone al successo cui ambiscono.
Con John Cusack, Robert De Niro, Rebecca Da Costa, Crispin Glover, Dominic Purcell
David Grovic, esordiente alla regia, dirige un cast dove spiccano le presenze di John Cusack e Robert De Niro, accanto a quella di Rebecca Da costa, confezionando un thriller nel quale evidentemente, e nonostante i nomi blasonati, non crede nemmeno la distribuzione.
Con Francesco Pannofino, Roberto Citran, Carlo Gabardini
Prendendo spunto dall'omonimo saggio di Enrico Deaglio, Felice Farina costruisce un lungometraggio che, costruendo una corince narrativa e sfruttando immagini di repertorio, passa in rassegna fatti e misfatti del Belpaese, partendo dal rapimento di Aldo Moro nel 1978 e finendo con l'elenco delle leggi ad personam fatte promulgare dai vari governi Berlusconi susseguitisi negli ultimi 20 anni.
Il madrileno Ibáñez, già autore di effetti speciali per Álex de la Iglesia, si inserisce nel solco della sci-fi umanistica alla Duncan Jones, facendo di bassissimo budget virtù. Un B movie onesto e volenteroso che persegue un'idea di fantascienza non becera, con Banderas protagonista.
Paolo Mitton, ex-ingegnere, ex-effettista speciale di film di grande prestigio, si cimenta alla regia raccontando la storia di un outsider narrata con minimalismo narrativo che guarda al cinema dello straniamento lunare a stelle e strisce: un bell’elogio del vivere fuori dagli argini della frenesia, abile a schivare le trappole della sociologia più spicciola.
Documentario sull'eccezionale figura di Maria Fux, ballerina e guru della danzaterapia ormai ultranovantenne, attiva a Buenos Ayres da decenni e impegnata in un percorso di recupero, attraverso il ballo e il movimento, di casi difficili se non impossibili. Selezionato per la Settimana della critica a Venezia 2014.
Titolo originale Javier Zanetti: Capitano da Buenos Aires
Regia di Simone Scafidi, Carlo A. Sigon
Con Javier Zanetti, José Mourinho, Lionel Messi, Roberto Baggio, Esteban Cambiasso
Documentario biografico su un uomo diventato campione e rimasto uomo. La bella storia di Javier Zanetti, grande capitano dell'Inter, raccontata in modo atipico. Nelle sale solo il 27 febbraio (circuito Nexo)
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