Io sono uno di quelli che va al cinema per vedere LO SPETTACOLO DELLA REALTA'.
Nel cinema ritengo che siano indicate tutte le variabili, quasi ci fossero tutte le frequenze che rappresentano uno spettro dell'umanità. Ogni titolo che si produce, aggiunge maggiore definizione alla rappresentazione di quella che è l'esperienza UMANA. Partendo da questi assunti, che rappresentano un MANIFESTO d'idea, ho scelto di iniziare un nuovo CICLO considerando che ogni tipo di personalità umana può essere ricondotta e rappresentata da un certo numero di titoli cinematografici.
Precedentemente (clikkando QUI si accede alla serie delle playlist):
Film per gli OTTIMISTI. Ha vinto: FORREST GUMP
Film per i PESSIMISTI. Ha vinto: MELANCHOLIA
Film per i VENDICATIVI. Ha vinto: OLD BOY
Film per i ROMANTICI. Ha vinto: I PONTI DI MADISON COUNTY
Film per i SOLITARI. Ha vinto: INTO THE WILD. NELLE TERRE SELVAGGE
Film per i 'veri' AMICI. Ha vinto: IL CACCIATORE
Film per gli ANGLOFILI. Ha vinto: QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE
Questo mese ho pensato ai FILM PER GLI AMANTI DEL GIAPPONE. Il Giappone è come Marte, un pianeta diverso e sconosciuto. Troppe le differenze per noi occidentali ... Il loro senso dell'onore e del rispetto per il prossimo, l'anelito al perfezionismo e alla contraddittoria voglia di limitazione degli eccessi durante tutto l'arco della vita, se non in ristrette, quasi 'ritagliate' circostanze nelle quali si comportano irrazionalmente come pazzi invasati, queste ed altre caratteristiche sono decisive nel rendere ancor piu' faticosa la comprensione di questo paese. Abitato da Mazinga e dall'Uomo Tigre, popolato da mostri che escono dalle fosse oceaniche e protetto da giganteschi robot. Playlist dedicata a quei film che ti danno quel sapore tipicamente nipponico, a tutte quelle pellicole che non potevano essere ideate, interpretate e girate in un luogo diverso che non sia la gigantesca TOKYO. Per tutti gli amanti del GIAPPONE e che in certi film ivi si rifuggono.[Playlist dedicata al mio amico e collega Roberto, da poco tornato da Tokyo ed è ancora affetto dal jet lag e dalla voglia di Giappone]
"A metà tra playlist, esperimento sociale, riflessione collettiva e classifica tematica, continuano gli appuntamenti con le liste a tema dove ciascuno può dare il suo contributo e votare le altre immissioni ... E serve il vostro apporto" (da Redazione).
Tutti gli iscritti sono invitati ad esprimere il loro voto (anche più di uno, positivo o anche negativo) sulla 'rilevanza' (pertinenza) dei vari titoli suggeriti. Grazie ai nuovi strumenti disponibili nel sito, LA PLAYLIST POTRA' ESSERE MODIFICATA E POTRANNO ESSERE AGGIUNTI NUOVI TITOLI ED ESSERE VOTATI DA TUTTI GLI ISCRITTI a FilmTv. Al termine saranno determinati i titoli che meglio rappresentano la personalità esaminata.
Ciclo UN FILM x TUTTI: Film per gli amanti del GIAPPONE.
"Un americano a Tokyo", così l'avrebbero intitolato ai tempi del nostro Albertone nazionale. Nel vederlo ci si sente un pò persi e smarriti, tra popoli e mentalità aliene. La sensazione, almeno quella è realistica.
Dopo i capolavori di Kaneto Shindô aggiunti da @spopola, aggiungo questo meno conosciuto visto due volte nel corso del mese. Quante volte si è sentito dire "ci manca solo che si faccia pulire anche il sedere"? Ebbene, qui accade. Mai s'era vista una tale pura devozione per una donna, come quella di Sasuke per la sua "maestra" Shunkin, una suonatrice cieca di shamisen di buona famiglia (lui è solo un apprendista). Film commovente. Dopo che lei lo ha "picchiato" perchè lui non riesce ad apprendere un passaggio allo shamisen, ecco un breve scambio di battute tra i due
Shunkin: I miei genitori mi hanno rimproverata. Sembra che io mi approfitti di te.
Sasuke: Certo che no, maestra! È Sasuke che è proprio molto stupido.
"Possono le persone svanire come nebbia, come fecero mio padre e mia madre?" [Sayoko Wakamatsu, I testimoni di Nagasaki, volume cinque].
l'8 agosto 1945, sono in molti a far progetti a Nagasaki: sperano in un domani migliore. Non sanno di essere alla vigilia di uno dei crimini di guerra più spaventosi e vili mai orditi nel corso della nostra storia miserabile.
Eccellente film di genere con Meiko Kaji appena uscita di prigione. Qualche ricordo di "Lo spaccone", due belle canzoni cantate dalla nostra e una sua bella interpretazione fanno lievitare questo film di Kazuhiko Yamaguchi sopra la media. Meiko difende al biliardo le proprietà dello zio ricattato dagli yakuza.
Basta una scena a rendere indimenticabile un film? Certo, chi potrebbe scordare la marcia di cinque ragazze - guidate da Reiko Oshida verso il covo degli yakuza, vestite con soprabito rosso, lutto al braccio - al suono di una musica western all'italiana ben scandito nel ritmo d'una marcia appunto? Un altro ottimo b movie di Kazuhiko Yamaguchi, il regista di Sister Street Fighter.
Capolavoro di Hiroyuki Tanaka / Sabu, storia dell'iniziazione a se stesso del timido Shin'ichi Tsutsumi, con molte belle musiche scelte sempre alla grande. Esilarante e commovente.
Ottimo lavoro in b/n di Sabu, sebbene forse leggermente artificioso rispetto al cinema cui mi aveva abituato. La zombie usata come domestica nella casa di una ricca famiglia porta alla luce le ombre dell'intera casa.
Doveroso ricordare, tramite la tartarugona gigante amica dei bambini, tutto il cinema dei mostri jappo. Godzilla era più indicato, ma che ci posso fare se preferisco le tartarughe?
Mettiamo questo per ricordare Koreyoshi Kurahara e le follie made in Japan: è simpatico il protagonista, appena appena suonatello, appassionato di jazz e convinto che tutti i neri siano dei trombettisti di jazz. Il suo cane si chiama Thelonius, per dire. Abita in una chiesa diroccata col fedele quadrupede e il giradischi. Si convincerà presto (non tanto presto, a dire il vero) che non tutti i neri suonano la tromba, specie quando nel suo covo trova rifugio un disertore di colore dall'esercito USA, e lui tenta di fargli suonare la tromba parlandogli mezzo in jappo e mezzo in english.
Non c'è niente da fare, quando si è grandi attrici come Nobuko Otowa, si è grandi attrici. Qui nel ruolo di una tenera suonatella di grande cuore di cui si approfittano in molti. Troppo melodrammatico per il mio gusto, ma almeno una scena rivela la direzione del grande regista.
Se i film alla John Ford come "Tutta la città ne parla" sono piaciuti come capolavori, allora potrebbe anche piacere questo straordinario lavoro di Sadao Yamanaka, perfetto equilibrio tra commedia e dramma (lo chiamo "il John Ford jappo"). Uno dei tre film sopravvissuti (fu spedito a combattere dal governo per toglierselo dai piedi). Secondo me, il migliore dei tre.
Mettiamo un film di arti marziali, con protagonista la splendida Etsuko Shihomi. Molto violento e pieno di variopinti nemici.
In realtà, Angela Mao fu la prima scelta della produzione, ma la GRANDISSIMA e bella attrice taiwanese ebbe problemi con il visto per entrare in Giappone. Al che Sonny Chiba presentò una sua protetta, che devo dire è all'altezza della situazione, spacca teste più facilmente di quanto Babbo Natale regali mentini ai bimbi bravi e sa sia sorridere che combattere. una nuova inimitabile opera di Kazuhiko Yamaguchi.
Molto bello - del valore di un ottimo western sebbene non regga fino alla fine - questo originale ritratto di samurai. Tre contadini sequestrano e nascondono in una baracca la figlia del governatore per far valere i propri diritti: una samurai di passaggio li aiuta. Alcuni passi sono esaltanti (la ragazza che sente torturare un samurai e si agita avanti e indietro per la residenza, una sequenza meravigliosa), altri meno, ma nel complesso un bel film.
Sebbene mi abbia convinto meno di Onibaba e A Scoundrel di soggetto orrorifico ad ambientazione storica, non posso non citarlo. Mao, mao... chi è che miagola?
Sebbene mi abbia convinto poco, merita di essere citato per l'arditezza dell'aver fatto convivere il teatro giapponese dentro al cinema (delle figure nere a noi ben visibili influenzano le azioni dei personaggi, che non li vedono ovviamente). come tutti i film, devo rivederlo.
Dimenticavo il capolavoro Tree without Leaves (grande b/n) sempre del grande regista, sulla solita figura autobiografica dello sceneggiatore (qui anziano) che rimembra i tempi passati. Su tutto, il suono della voce della madre morta da tempo (la solita grande Nobuko Otowa), e il suo richiamo "la cena è pronta/dove sei" (qualcosa del genere, la madre che chiama il figlio) che diventa veramente un suono struggente in questa pellicola. C'è anche il rimorso di averla presa a calci, un giorno, facendo i capricci, e la dolcezza di Nobuko che quasi accarezza il figlioletto che tira calci.
Un altro film per me indimenticabile.
Come animazione jappo mi piace ricordare questa Space Adventure dove la donna più brutta è solo spettacolare, perchè lo trovai poetico, cosa per me inusuale.
Altro Sabu d'annata, forse il suo film migliore tra quelli da me visti, per me commovente come pochi altri film. Intelligenti le citazioni da altre pellicole (memorabile Ran [Ryoko Takizawa] citazione del personaggio di Brigitte Lin Chin-Hsia da "Hong Kong Express").
Da questo film Tarantino ha preso più di una idea, nonchè la canzone cantata da Meiko Kaji per il suo Kiru Biru (eh sì, in jappo Kill Bill lo dicono così). L'altra canzone di Kiru Biru è sempre cantata dalla Kaji, ma presa dalla serie di film Female Prisoner Scorpion (Sasori).
Si dice che sia difficile definire questo film. Horror? Musical? Psichedelic Movie (esisterà tale genere)? È tutto questo messo insieme, uno dei più curiosi film jappo mai realizzati, disprezzato dai critici del tempo e apprezzato da quelli odierni, molti dei quali erano bambini nel 1977 e rimasero folgorati dal film.
Confronto-scontro fra Il Giappone in macerie ed il colonialismo (di velluto, tutto sommato) targato USA. Senza tralasciare una vena di romanticismo (sbiadito).
Lo yakuza eiga raggiunge con questo film di Suzuki uno dei massimi livelli di astrazione e di decostruzione dei codici del genere. Le ire della Nikkatsu, oltre al licenziamento, valsero comunque fama imperitura al suo geniale autore.
Da Chushingura agli ukiyoe delle sue rappresentazioni teatrali del periodo Edo, la policromia fantasmagorica del capolavoro di Nakagawa ci riporta ai fasti del kaidan eiga prima del suo revival commerciale negli anni'90.
tra le tante cavolate... "Lost in traslation" in primis...
credo in Giappone non lo abbiano ancora visto... altro che promuover il paese del sol levante... il film della Coppola lo fa tramontare quel sole...
Mentre Rapsodia in Agosto... da tutti trascurato, bene spiega cosa fu, cosa provocò nell'animo di migliaia di inermi quell'abominio!! quando dei Pazzi assurti a dei, accesero un nuovo sole nel cielo!!!
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commento (opzionale)