Con Leah Ayres, Shari Belafonte, Polly Bergen, Mary-Margareth Humes
L'idea di quattro ragazze che sono istruttrici d'aerobica di giorno e spie di notte, nell'America degli anni'80, era vincente, un pò meno quella di riproporre la formula delle Charlie's Angels in salsa James Bond. Un cast di bellezze anni'80 davvero sprecato, in un film che si sarebbe meritato una trama meno complessa, qualche scena d'azione in più e qualche tirata di capelli in meno (vabbé che il produttore è lo stesso, ma non siamo nella soap-opera "DYNASTY", dove era più credibile che Linda Evans strappasse i capelli a Joan Collins, e viceversa, perché si parlava di ricconi e riccone che si giocavano dei tiri mancini) . Bella la musica di Dominic Frontiere, però.
Con Lynda Carter, Cathy Lee Crosby, Kaz Garas, Ricardo Montalban
Prima tentativo di serial dell'amazzone dei fumetti DC Comics Wonder Woman, con un'attrice bionda come protagonista e costume diverso. Non tutto, però, è da buttare, tipo la rivale della protagonista, esperta nell'uso del bastone. Arriverà l'anno dopo la bruna Lytnda Carter, mettendo a posto tutto e, sopratutto, convincendo tutti.
Pilot film, prodotto da Quentin Tarantino, per un rilancio dell'eroina di Peter O'Donnell, Modesty Blaise, negli anni zero, portata al cinema da Monica Vitti nel 1966 e in tv da Ann Turkel nel 1982. Il cast povero, l'attrice carina, ma non strabiliante, e il low budget garatiscono il flop.
Veramente qui si parla del pilot film da 50 minuti del 1982, con Ann Turkel, di Modesty Blaise. Un telefilm prodotto da Barney Rosenzweig (quello e del serial poliziesco "NEW YORK, NEW YORK", con Sharon Gless e Tyne Daly) che cambia le carte in tavola, ambientando tutto in America e non in Inghilterra , e spreca un riccioluto Lewis Van Bergen, nel ruolo di Willie Garvin, che fu già di Terence Stamp nel 1966.
Doveva essere il pilot di una serie italiana poliziesca, ispirata alle "CHARLIE'S ANGELS" americane, invece, anche a causa del cast femminile poco adatto, floppa alla prima.
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