Dane DeHaan
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Periodo di attività
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Al cinema con La ragazza dei tulipani (2017)
Non è facile ammettere che anche oggi ci sono volti nuovi di straordinaria bravura ed efficacia nei ruoli da villain dopo essere cresciuto nel mito antagonistico di Gene Hackman e aver inseguito, visto e amato ossessivamente le grandi villain performance di attori come Jon Voight, Donald Sutherland, Klaus Kinski, Piero Lulli, Gian Maria Volonté, Tomás Milian, Gary Oldman, Javier Bardem, Rutger Hauer, Anthony Hopkins e i grandi principi del male come Bela Lugosi, Boris Karloff, Christopher Lee e Robert Englund, l’unico attore moderno a potersi fregiare di tale titolo nobiliare.
Tutti sappiamo che è il conflitto a portare avanti l’azione di un racconto. Il conflitto è generato dall’opposizione tra due entità: una positiva, in cui il pubblico si riconoscere, ovvero l’eroe protagonista; e una negativa, percepita come contraria al criterio logico, morale, etico e civile del senso comune delle cose e della vita, ovvero il cattivo, il villain, l’antagonista. Spesso, questa controparte, in alcuni casi pura nemesi dell’eroe, è la concrezione di una turba, di una paura, di un rimosso del protagonista contro cui deve lottare per ritrovare l’equilibrio iniziale e sano di se stesso. È infine, la rappresentazione esterna di un’opposizione interna.
Oggi, orfani dei grandi cattivi del passato, abbiamo assistito a ottime performance, purtroppo isolate, di grandi attori o di esordienti che per paura di restare ingabbiati in un cliché preciso hanno interpretato ruoli “cattivi” solo in alcuni episodi della loro carriera. È un peccato, perché solo un grande attore non resta intrappolato nei cliché pur interpretandoli spesso e volentieri. Questo significa che forse ci troviamo davanti ad una generazione di attori multitasking, utili quindi commercialmente in ogni ruolo, ma lontani da una coscienzalizzazione del ruolo stesso.
Nella playlist che segue, e che originalmente volevo ordinare per data di nascita degli attori, si troveranno i nomi che secondo me, che dopo una vita a inseguire i cattivi del grande schermo e a interpretare antagonisti classici a teatro mi sono fatto una bella cultura in materia, sono i più interessanti e i più dotati per i ruoli negativi. Le prime sei posizioni sono appannaggio dei migliori attori in circolazione che hanno reso con efficacia, per motivi diversi l’uno dall’altro, i ruoli cattivi, carogneschi o disturbanti che hanno interpretato.
Dalla settima posizione in avanti li ho elencati in ordine cronologico per data di nascita perché era sia difficile che inutile decidere chi è stato meglio di chi. Non necessariamente si troveranno attori che hanno interpretato davvero ruoli da villain, ma converrete che sono ottime canaglie.
È una playlist aperta, così che tutti possano contribuire con nomi e volti che io purtroppo mi sono perso.
PS: impossibilitato a trovare delle belle foto di DeHaan, ero in dubbio tra uno scatto molto bello di Elijah Wood da Maniac e uno di Michael Shannon che puntava la canna di un fucile verso l'obiettivo. Ma poi ho optato per Gaspard Ulliel che guarda la maschera di Hannibal the Cannibal come il teschio di Yorik. Un'immagine che ben simboleggiava il passaggio ma anche il continuo rimando tra i "grandi vecchi" cattivi e quelli di ultima generazione.
Al cinema con La ragazza dei tulipani (2017)
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Non ancora propriamente cattivo, ma ci sta arrivando. La bellezza a volte è l'involucro migliore per simboleggiare l'ambiguità e il fascino del male. Insopportabile "facciadasberle" in House at the End of the Streets, ambiguo in Evidence, oggetto depistatore in Bereavement, è ossessivo in The Canyons.
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