Cielo d'ottobre
- Commedia
- USA
- durata 105'
Titolo originale October Sky
Regia di Joe Johnston
Con Jake Gyllenhaal, Chris Cooper, Laura Dern, William Scott Lee, Chris Owen
Dall’esordio col botto fino ad oggi, Jake Gyllenhaan ci ha sempre sorpreso. Tra i migliori attori della sua generazione, con una filmografia abbastanza corta rispetto a molti suoi coetanei, il losangelino attore figlio d’arte, con radici nobili svedesi per parte di padre ed ebraico-newyorkine per parte di madre, non ha mai goduto degli apripista che di solito si riservano agli attori belli e prestanti come lui, anche se non possiedono né arte né parte. E il buon Gyllenhaan di arte ne ha da vendere, forse è per questo che è sempre restato ai margini del potere hollywoodiano mainstream, oppure per la sua presunta omosessualità. Fatto sta che Jake “salone d’oro” Gyllenhaal – questa sarebbe la traduzione svedese del suo cognome “omen” – ha tracciato una parabola attoriale tra le più interessanti della contemporaneità, sapendosi sempre mettere in gioco e facendo pure clamorosi passi falsi.
Esordisce al fianco di Billy Crystal in quel gioiellino cult che è Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche (1991), film che valse il celebre Oscar con flessioni a Jack Palance, ma è con Donnie Darko (2001) di Richard Kelly, che all’epoca salutai come “la rabbia giovane della nostra generazione”, con cui Gyllenhaal si fa notare e stupisce nella sua perfetta resa immediata di un carattere inquieto ed inquietante, risposta fisica al subbuglio interno ed esterno di un Paese in continua mutazione “carnale” alla Cronemberg: gli anni ’80, l’edonismo, Reagan-Dukakis, l’adolescenza, etc.
Nel decennio dell’esordio ha tutte parti di contorno in una manciata di titoli, tra cui anche una collaborazione con il padre regista in A Dangerous Woman (1993), che non hanno certo segnato il cinema di allora. Il primo ruolo da protagonista l’ottiene per Cielo d’ottobre (1999), a cui seguiranno quelli per Donnie Darko e Bubble Boy (2001) e cominciano così gli Anni Zero, gli anni del grande successo. Tra trionfi al botteghino e applausi dalla critica, Jake si scapicolla tra blockbusters e film d’autore vincendo sempre la sfida personale con il proprio ruolo.
Brokeback Mountain (2005), capolavoro di Ang Lee e uno dei ruoli chiave di Heath Ledger, è anche il grande successo personale di Jake Gyllenhaal. I due, amici poi anche nella vita, tant’è che Gyllenhaal fece da padrino alla figlia di Ledger e Michelle Williams, Matilda, sconvolgono il pubblico americano, insinuano tresche amorose reali e vengono plurinominati e premiati in mezzo mondo cinematografico diventando così gli attori di punta della loro generazione insieme a James Franco, Emile Hirsch e il più marginale Josh Hartnett.
Sono purtroppo i primi anni ’10 del terzo millennio a frenare la grande corsa professionale di Jake Gyllenhaal: Prince of Persia (2010), Amori e altri rimedi (2010), Source Code (2011) bello, ma di poco successo e End of Watch (2012), strepitoso, ma quasi invisibile, appartano un po’ Gyllenhaal dal giro che conta. Ma non è un problema, tutt’altro.
Attore ancora fortunatamente incapace di creare un’esagerata attenzione mediatica su di sé riesce ad inanellare dei titoli che lo riportano in voga senza per forza chinarsi al cinema facile e di consumo: Prisoners (2013), Enemy (2013) e Nightcrawler (2014) lo riportano sotto i riflettori del cinema d’autore e spettacolare, compromesso americano tra spettacolo e istanza artistica, in cui il nobile svedese si mangia colleghi di set e svetta con le sue proverbiali performance che oscillano tra la minimalità sottrattiva della maschera dolente e la fisicità dirompente e barocca del suo intero corpo dedito alla mimesis attoriale. Se il corpo è tutto in un attore, così come la voce e la “maschera”, Gyllenhaal è un attore completo che sa scegliere con cura i ruoli e i film e i collaboratori.
Resterà per sempre Donnie Darko, che ci è entrato nella pelle, s’è insinuato nei nostri dubbi ed è regolarmente rievocato dalla nostra sensibilità ogni volta che la malinconia per un tempo e un luogo che non ci sono più torna a chiederci i conti; ogni volta che il sistema ci tradisce, ci va stretto e si prende gioco di noi, pedine di un mondo minore, ecco la fenice Darko risorgere e postulare nuovamente il suo progetto di distruzione-costruzione che ha affascinato centinai di ragazzi all’epoca dell’uscita del film; senza dimenticare il fascino cult per il coniglio Frank, oggi icona horror senza motivo, ma di sicura presa immaginifica: la bizzarria, l’inquietudine monoespressiva della maschera, lo straniamento del fuori luogo e tutti i riferimenti animali e sessuali che l’icona coniglio porta con sé.
E sarà sempre il Jack Twist che cova in silenzio la morte dell’anima per essersi adeguato alle regole morali del suo grande paese invece che seguire il cuore con rabbia e coerenza. Vive nel rimorso, si fa del male vita natural durante, sembra fregarsene, sembra aver solo approfittato dell’amico cowboy, ma la sua performance ci dice tutto il resto: è l’unico che ha davvero capito il soffocato e rabbioso “Tu non puoi capire” di Ennis Del Mar.
Ma sarà sempre anche tutta una lunga serie di altri personaggi cult, tra cui il Louis Bloom di Nightcrawler, che non a caso assona con “blood”, vampiro moderno e terribilmente reale e concreto: lo psycho della porta accanto. Un’immersione totale dell’attore nel personaggio nel primo film anche prodotto da Gyllenhaal, a conferma della progressiva evoluzione e coscienzalizzazione dell’attore.
Jake Gyllenhaal è talentuoso come incostante, sottrattivo come gigionesco. Ha dalla sua un fascino fisico e una presenza scenica che lo allontanano sempre dalla mediocrità di chi lo circonda, ma sanno anche essere caratteristiche ingombranti, segni di una hybris fisica che lo lega a volte in ruoli stereotipati dai quali si sta progressivamente allontanando per dimostrare che il corpo dell’attore non è una cartolina beefcake, ma il grande segno archetipale di tutti gli uomini della storia.
La playlist segue in ordine cronologico i film più interessanti di Jake Gyllenhaal, o almeno quelli che lo sono per me.
Vi rimando intanto ai miei commenti su
Donnie Darko
//www.filmtv.it/film/27465/donnie-darko/recensioni/109031
Brokeback Mountain
//www.filmtv.it/film/30226/i-segreti-di-brokeback-mountain/recensioni/191692
sempre se ho azzeccato il link....
Titolo originale October Sky
Regia di Joe Johnston
Con Jake Gyllenhaal, Chris Cooper, Laura Dern, William Scott Lee, Chris Owen
Titolo originale Donnie Darko
Regia di Richard Kelly
Con Jake Gyllenhaal, Maggie Gyllenhaal, Patrick Swayze, Drew Barrymore, Jena Malone
Titolo originale Moonlight Mile
Regia di Brad Silberling
Con Dustin Hoffman, Susan Sarandon, Holly Hunter, Jake Gyllenhaal, Ellen Pompeo
Titolo originale The Day After Tomorrow
Regia di Roland Emmerich
Con Dennis Quaid, Jake Gyllenhaal, Emmy Rossum, Dash Mihok, Sela Ward, Arjay Smith
Titolo originale Brokeback Mountain
Regia di Ang Lee
Con Jake Gyllenhaal, Heath Ledger, Michelle Williams, Anne Hathaway, Scott Michael Campbell
Titolo originale Jarhead
Regia di Sam Mendes
Con Jake Gyllenhaal, Peter Sarsgaard, Scott MacDonald, Jamie Foxx, Kevin Foster
Titolo originale Zodiac
Regia di David Fincher
Con Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey jr., Anthony Edwards, Brian Cox
Titolo originale Brothers
Regia di Jim Sheridan
Con Jake Gyllenhaal, Natalie Portman, Tobey Maguire, Bailee Madison, Mare Winningham
Titolo originale Love and Other Drugs
Regia di Edward Zwick
Con Jake Gyllenhaal, Anne Hathaway, Judy Greer, Hank Azaria, Katheryn Winnick, Oliver Platt
Titolo originale Source Code
Regia di Duncan Jones
Con Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Russell Peters
Titolo originale Prisoners
Regia di Denis Villeneuve
Con Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Maria Bello, Terrence Howard, Viola Davis, Melissa Leo
Titolo originale Enemy
Regia di Denis Villeneuve
Con Jake Gyllenhaal, Mélanie Laurent, Sarah Gadon, Isabella Rossellini, Joshua Peace
Titolo originale Nightcrawler
Regia di Dan Gilroy
Con Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Bill Paxton, Riz Ahmed, Anne McDaniels, Jamie McShane
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