Belli e dannati
- Drammatico
- USA
- durata 105'
Titolo originale My Own Private Idaho
Regia di Gus Van Sant
Con River Phoenix, Keanu Reeves, James Russo, Chiara Caselli, William Richert, Rodney Harvey
ATTENZIONE: contenuto hard e linguaggio volgare.
Ho letto questa simpatica notizia di un’attrice inglese di soap-opera che ha scoperto che il proprio fidanzato, Keo Reid di 25 anni, partecipava a film sadomaso gay giustificandosi poi, tramite la voce di un amico, che invece di fare l’idraulico si faceva sculacciare per soldi. Semplice.
Ora, la prostituzione si sa, è il lavoro più vecchio del mondo e non è sempre e solo stato qualcosa di squallido e negativo. Eric J. Leed nel suo importante libro La mente del viaggiatore (Il Mulino, 2007) racconta di come in epoca antica, i viaggiatori, gli uomini che partivano dalla loro terra per sbarcare in luoghi sconosciuti, venivano accolti dagli abitanti locali con grossi banchetti e concedevano carnalmente mogli e figlie perché l’atto sessuale era visto come un modo di esprimere pace e accoglienza – a scapito magari delle donne che non ne volevano sapere.
Sappiamo anche che dietro la prostituzione ci sono per lo più storie di marginalità sociali, ben raccontate per esempio da Pasolini in Ragazzi di Vita (1956), vessazioni, povertà, coercizione mafiosa come domestica. Casi umani e sociali che non vanno demonizzati, quanto piuttosto risolti, tenendo in considerazione anche la delicata questione che esistono uomini e donne che se non andassero a pagamento non avrebbero la possibilità di avere rapporti sessuali.
La questione, morale, etica, sociale e politica, è delicata, certo, ma oggi si parla di escort, di belle ragazze e di bei ragazzi che per far una bella vita sono disposti a mercificarsi. La disperazione sociale o le tasse universitarie sono soltanto delle scuse. I minorenni di Piazza Vetra e del Parco Ravizza di Milano, stanno economicamente molto bene. Solo vogliono molti più soldi per vestirsi bene, entrare in locali alla moda, comprarsi oggetti di lusso. Fare la bella vita, insomma. E questa purtroppo è tutta un’altra storia.
Oggi i ragazzi iniziano presto ad avere rapporti sessuali. Iniziano a scopare a tredici anni e a venti sono già stanchi e danno via il culo per soldi. Non sanno più che cos’è il sesso. Le ragazze sbocchinano i compagni di banco come se si fumassero una canna, un passatempo, una piccola trasgressione alla noia quotidiana. Non hanno idea della magia fisica di un rapporto sessuale, della vera importanza del piacere carnale né tantomeno sanno più concepire il sesso come l’espressione della propria fisicità.
A parte il fatto che mi devono spiegare cosa può dare un ragazzino di tredici anni a una ragazza: quale virilità? quale performance? Ma è inquietante il corto circuito che si è prodotto tra gli adolescenti del nuovo millennio. Autoreferenziali, sclerotizzati, aggressivi, apatici, guardano solo a se stessi, al loro branco. Mentre noi e i nostri padri non vedevamo l’ora di diventare uomini, avere la barba, il pelo sul petto e seguivamo eroi o antieroi della virilità, del cinema come del fumetto, oggi invece i ragazzi seguono i teen-idols vogliono restare minorenni e minorati tutta la vita, glabri, cuccioli e tatosi; guardano a noi over30 come dei marziani e ci considerano già vecchi e fuori dai giochi quando possiamo dare loro la merda in ogni cosa solo schioccando le dita – soprattutto in materia sessuale; noi si beveva per cantare, questi bevono per stramazzare al suolo.
Sia chiaro, non sono un moralista e non tutti i ragazzi tra i quindici e i venticinque anni sono così, ma una certa dignità e responsabilità civile, sociale e sessuale latita eccome nella loro generazione. Come non ho mai pagato per fare sesso non sono mai stato uno strenuo difensore del sesso procreativo, bensì di una certa liberta sessuale che scavalca il gender e si fa esperienza sensibile di verità. Non sono omofobo. Non considero l’omosessualità una malattia o uno scherzo della natura, ma molti gay sono così ipocriti, intolleranti, spocchiosi, marchettari e aggressivi che un calcio in culo ogni tanto non guasterebbe. Allo stesso modo non sopporto i family day, le sentinelle in piedi e altri nazismi religiosi. La questione della reale “libertà in verità”, come si vede, è questione delicata e sottile, complessa e sfuggevole allo stesso tempo.
Le marchette, o i mignotti per dirla alla Riccardo Reim, li considero una pericolosa e fatale spina nel fianco del corpo sociale. Ragazzi che invece di farsi il culo lavorando come tutti, il culo se lo fanno spaccare. Come quel ragazzo di Vigevano, un paese qui vicino al mio, che anni fa ha dato il deretano a Lele Mora per comprarsi il maggiolone. Storie di provincia. Quella povera e gretta, dove l’abbaglio della bella vita lussuosa e ricca è più forte di ogni dignità. Nel momento in cui vendi il tuo corpo per un cellulare, il tuo corpo diventa quel cellulare. Nel momento in cui spari un pompino all’imprenditore solo per comprarti un nuovo vestito, il tuo corpo diventa quel vestito. Ha un prezzo, ha uno stoccaggio, ha pure uno sconto e alla fine va al macero.
Il sesso libero, disinibito, non procreativo è una delle poche cose belle che ci restano in un mondo falso e supertecnologizzato, dove la tecnocrazia delle “cose” ha sostituito il piacere fisico dell’osteria, dei fossi, di un tavolo di legno con una bottiglia di vino sopra, del sesso sudato sotto il sole e delle chitarre in spiaggia. Oggi, le sale da gioco dove ronzano ragazzini, bulli e baby malavitosi, così come altri luoghi artificiali, abbagli per pivellini et similia, sono la parodia del nulla e del degrado. Non fanno paura, ma non fanno nemmeno ridere. Strisciano. E il loro insinuarsi nell’immaginario debole degli adolescenti di oggi, drogati di realtà virtuale, produce la cronemberghiana traslazione del corpo alla macchina, della realtà alla finzione. Il corpo è il nuovo simulacro del consumismo. Perfezione fisica, edonismo e il disfunzionale “valore aggiunto” della prostituzione sono purtroppo considerati simboli di scalata sociale e imborghesimento del quotidiano.
Il cinema si è ampiamente occupato della prostituzione, sia femminile che maschile, ed è sempre stato abbastanza docile nel tratteggiare la figura della giovane marchetta finendo quasi sempre per perdonarla. Diversamente sono più le volte che la condanna cade su chi fruisce del servizio, dimenticando di una disperazione di fondo di chi è solo e frustrato o sfortunato di natura per dover ricercare a pagamento il piacere sessuale. Cambiano le aspettative e vi si possono dare valori etici. Chi compra è mosso per lo più dalla solitudine, dalla disperazione di un piacere carnale che altrimenti non arriverebbe; chi vende invece, esclusi i disperati e i marginali su cui ci sarebbe da fare altre valutazioni, è mosso più che altro dall’ossessione all’arricchimento. Come interpretare diversamente il giovano ragazzino di buona famiglia, già pieno di soldi di suo, che dà via il culo per fare una vita al di sopra delle proprie possibilità invece che trovare un lavoro vero e dignitoso? E finiamola con la scusa della crisi, con gli affitti alti, le tasse universitarie: se voi ragazzi di vent’anni vendete il culo è perché volete vivere nel lusso senza fare sacrifici, senza avere dignità e responsabilità, senza fare fatica, la fatica a cui il mondo tecnologico ci ha disabituato; senza fare fatica e senza il sogno di diventare davvero uomini, fermandovi invece nell’inutile limbo minorile a inseguire il sogno traumatico di un disneiano mondo di cuccioli ricchi, ricchissimi… praticamente senza mutante.
Credo che gli escort siano peggio dei pedofili. Un pedofilo è malato, un escort è solo un pericoloso e stupido ragazzino che vuole arricchirsi. C’è da avere paura.
La playlist che segue propone dei titoli sull’argomento elencati in ordine cronologico. Come si può vedere c’è stata una certa esplosione di riflessione al fenomeno con il nuovo millennio, epoca in cui internet, i reality scollacciati, il posting online, la patologia da celebrity, i selfie nudi allo specchio, hanno invaso le nostre vite e suggerito ai più giovani e sprovveduti che si può accedere a tutto questo come se si salisse sulla giostra dei cavallini.
È una play mutilata di chissà quanti titoli, chiedo agli utenti di integrare, sia con capolavori che con scult, l’ho fatto pure io, in modo da avere una filmografia decente sull’argomento.
Mi scuso intanto per il taglio polemico del mio pezzo, il linguaggio triviale e la mancanza di sensibilità verso l’argomento, ma sono un professore e amo i ragazzi, mai li vorrei vedere vendere il proprio corpo per soldi, piuttosto sarei l’uomo più felice del mondo se vivessero la loro sessualità sì con disinvoltura, ma con responsabilità e cognizione di causa, anche se minorenni o fuori dalla coppia canonica. Non c’è nulla di diabolico nel rapporto sessuale, ma in chi cerca soldi sì, c’è qualcosa di pericoloso.
Siti per saperne di più:
http://www.duepiu.net/sito/sessualita/robertatatafiore001.asp
http://www.mirror.co.uk/tv/tv-news/eastenders-stars-sleazy-video-shock-4596389
Titolo originale My Own Private Idaho
Regia di Gus Van Sant
Con River Phoenix, Keanu Reeves, James Russo, Chiara Caselli, William Richert, Rodney Harvey
Titolo originale Whore
Regia di Ken Russell
Con Theresa Russell, Antonio Fargas, Benjamin Mouton, Elizabeth Morehead
Titolo originale The Basketball Diaries
Regia di Scott Kalvert
Con Leonardo DiCaprio, Lorraine Bracco, Juliette Lewis, Bruno Kirby
Titolo originale The Full Monty
Regia di Peter Cattaneo
Con Robert Carlyle, Tom Wilkinson, Mark Addy, Paul Barber
Titolo originale L.I.E.
Regia di Michael Cuesta
Con Paul Dano, Bruce Altman, Billy Kay, James Costa, Tony Donnelly
Titolo originale Mysterious Skin
Regia di Gregg Araki
Con Joseph Gordon-Levitt, Brady Corbet, Elisabeth Shue, Michelle Trachtenberg
Titolo originale Vers le Sud
Regia di Laurent Cantet
Con Charlotte Rampling, Louise Portal, Karen Young, Ménothy Cesar
Titolo originale Milk
Regia di Gus Van Sant
Con Sean Penn, Emile Hirsch, James Franco, Josh Brolin, Diego Luna, Brandon Boyce, Kelvin Yu
Regia di Giuseppe Lazzari
Con Francesco Mariottini, Vincenzo Taormina, Ussi Alzati, Enzo Giraldo, Michele Maddaloni
Regia di Elisabetta Rocchetti
Con Marco Rulli, Marco Iannitello, Elisabetta Rocchetti, Alessia Barela, Nina Torresi
Titolo originale Magic Mike
Regia di Steven Soderbergh
Con Channing Tatum, Alex Pettyfer, Matthew McConaughey, Matt Bomer, Olivia Munn
Titolo originale Jeune & Jolie
Regia di François Ozon
Con Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Charlotte Rampling, Johan Leysen
Titolo originale American Gigolo
Regia di Paul Schrader
Con Richard Gere, Lauren Hutton, Hector Elizondo, Nina van Pallandt, Bill Duke, Brian Davies
Regia di Marco Risi
Con Massimiliano Benvenuto, Leandro Amato, Emiliano Ragno, Vincenzo De Michele
Titolo originale Looking for Mr. Goodbar
Regia di Richard Brooks
Con Diane Keaton, William Atherton, Richard Gere, Tuesday Weld, Richard Kiley
Titolo originale Schöner Gigolo, armer Gigolo
Regia di David Hemmings
Con David Bowie, Sydne Rome, Kim Novak, Marlene Dietrich, David Hemmings, Maria Schell
Regia di Giuliano Montaldo
Con Philippe Noiret, Rupert Everett, Valeria Golino, Stefania Sandrelli
Titolo originale Christiane F. Wir Kinder vom Bahnhof Zoo
Regia di Uli Edel
Con Natja Brunckhorst, Thomas Haustein, Jens Kuphal, Christiane Reichelt
Commento (opzionale)