A box... una scatola, quanti di noi possono in tutta coscienza affermare di non aver mai vissuto parte della propria vita in una scatola. Scatole grandi e piccole, confortevoli e odiose, splendide e marcescenti, scatole di mattoni, metallo o carne... Insomma questa è la mia Living in a Box.
La scatola per eccellenza in cui vive Truman a sua insaputa, la tv che ne racconta la crescita, ma anche la vita stessa che di vero non ha nulla e che lui coraggiosamente decide di abbandonare...
Qui la Box è la religione, più precisamente il nuovo testamento, che la Figlia Nicole Kidman deve abbandonare quasi a malincuore, per abbracciare la via del Padre James Caan, la via del vecchio testamento, dell'occhio per occhio. Curiosamente le scatole in cui vivono i personaggi di Dogville non hanno pareti o porte, ma gli schemi mentali che li guidano sì.
La famiglia come contenitore marcescente e putrido dell'infelicità del mondo, la scatola- casa serve solo da cassa di risonanza per la follia di Jack Torrance, mentre la famiglia si sfalda sotto i colpi d'ascia e il sangue macchia tutto di rosso.
Per uno dei registi più geniali di sempre, David Cronemberg, la vita si racchiude in una scatola bella e luccicante, una limousine in cui non manca niente eppure tutto è senza significato. E mentre l'interno resta intonso e privo di difetti, l'esterno si riempie di ammaccature, sporcizia e graffi... impazzendo con il mondo stesso.
Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Marco Leonardi
In streaming su Rai Play
Nella scatola di Giuseppe Tornatore, insieme ai baci tagliati e rubati da Alfredo/Philippe Noiret, sono gelosamente conservati l'amore e il cinema stesso.
La scatola più controversa del cinema. Il blu, il sogno, la morte, la follia e di nuovo e ancora, come sempre, il grande cinema di David Linch. Silencio.....
Questa volta la scatola è l'illusione stessa di vivere. Uno straordinario Tim Robbins, vive, respira, sogna, trema e muore, mentre l'illusione divora lui e tutti noi in un dimenticato bel film di quasi un quarto di secolo fa.
In uno dei tanti capolavori firmati da quel genio che era Billy Wilder, la nostra scatola è rappresentata dall'essere ciò che non si è, nel nascondere se stessi agli occhi del mondo, nel trovare una perfetta via di fuga dal genere stesso che ci definisce... ma si sa, nessuno è perfetto.
Con Andie MacDowell, Jack Lemmon, Tim Robbins, Julianne Moore, Matthew Modine, Chris Penn
Ecco un film (un capolavoro!) fatto di tantissime scatole, infiniti pezzi di altrettante solitudini. Gli Short Cuts del compianto Robert Altman descrivono uno tzunami di vite in subbuglio, un alieno propagarsi di individualismi ed egoismi, mentre un Dio ormai stanco e logoro fa sentire la propria flebile voce attraverso il poco convinto ruggito della terra. Intanto gli uomini ridono e tornano ad occuparsi della propria fragile, preziosissima scatola.
Orson Welles scardina le regole del cinema e lo fa attraverso nuove regole e nuove idee. Su tutto grava l'ombra e lo spettro di una pesantissima ed inamovibie scatola, quella del ricordo che si tramuta in amaro rimpianto. Una sola parola: Rosabella...
Dalla scatola si vedono le stelle, ma la catena che ti trattiene dentro di essa è il tuo DNA. Quello non lo puoi cambiare, ma non è detto che non ci si possa liberare.
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