Time is on my side cantavano i Rolling Stones negli anni sessanta, ed è proprio l'inganno del tempo uno dei sogni più ricorrenti di chiunque di noi. Poter tornare indietro sui propri errori, cambiare il proprio destino, costruire un'immagine di se ripulendosi dalle umane sventure o disgrazie, o semplicemente dalle scelte più fragili. Terrificante a pensarci bene. 

Sono tanti i film che propongono, con una certa leggerezza, o spesso e più facilmente con grossolanità e superficialità, questo tema apparentemente semplice da realizzare, ma che a ben vedere si è rivelato insidioso per tanti registi e sceneggiatori.

Adesso non rammento i film o le serie televisive più vecchie, ma i percorsi scelti nella cinematografia sono vari ed in alcuni aspetti interessanti.

Con la serie di Ritorno al futuro, Zemeckis ha voluto evidenziare, in una forma decisamente romantica, ingenua ma comunque spettacolare, che la scelta di viaggiare nel tempo porta i suoi rischi. Il rischio di poter lucrare e modificare le proprie sorti, creando una realtà "alternativa" che viaggi in un binario parallelo ad altre realtà possibili. Godibili ed in fondo spensierati tutti e tre i film, ma il primo è il più equilibrato, magico e quindi speciale.

Nei vari Terminator i cyborg viaggiano nel tempo per modificare la storia ed eliminare i ribelli prima che incitino alla rivolta. Molto bello ed oscuro il primo, più deboli gli altri.

In Rotta verso la terra l'equipaggio dell'Enterprise vuol salvare il destino dell'umanità recuperando dal passato l'unica cosa che può bloccare l'impatto di un drone sul piante: il canto di una balena. Bello, molto anni '80 e ambientalista. Comunque per ironia ed azione è uno dei migliori film di Star Trek.

In Ricomincio da capo trovo che Harold Ramis sia uno dei pochi, se non forse l'unico, ad aver accertato un affascinante equilibrio tra commedia romantica, morale sussurrata nel personaggio burbero interpretato da un magnifico Bill Murray, già reduce dal Dickensiano diretto da Donner S.O.S. Fantasmi (orribile titolo italiano di Scrooged) che trova la chiave per maturare ed amare disinteressatamente nella reiterazione e reinterpretazione della stessa giornata. Un magnifico equilibrio l'ho trovato anche nel sorprendente anime giapponese, La ragazza che saltava nel tempo, di Mamoru Hosoda. Non è la prima volta che tematiche più profonde e fantastiche trovano il giusto respiro in un film di animazione.

Purtroppo non si può dire la stessa cosa dei recenti Questione di tempo di Richard Curtis, sopravvalutato film dove lo stesso schema cade in una sceneggiatura e ritmi banali, in situazioni artificiosamente commoventi che sfiorano il patetico ed il già visto, o la banale trasformazione in eroe del personaggio interpretato da Tom Cruise nel fantascientifico Edge of tomorrow. Banale proprio perchè nulla aggiunge alla sfilza di film passati, in quanto non credo che rimescolare gli ingredienti sia un merito, quanto una grave mancanza di ispirazione.

Invito per chi volesse ad aggiungere altri titoli (e ce ne sono!) e a trovare spunti interessanti.