Antro di inferni (sub)urbani, mostra delle atrocità consumistiche, limbo di sfrenata spesata perdizione, melanconici sabati del villaggio dove tutto è iper, stato della mente zombesca. Zombi confusi e felici che, armati di carrelli e buoni scont(r)o e sotto gli effetti della dipendenza da imperialismo commerciale, errano e caracollano in detour kafkiani tra corsie labirintiche e (car)casse che si biforcano, in questi mausolei di cemento marcio tappezzati di pubblicità marcia, simbolo tumulo della sepoluta prematura dell'umanità. It's evolution, baby! Che? Mmh ... bah ... e il profondissimo (filosofico-esistenzial-pestilenzial) blaterar m'è blattoso in questo mar ... di bla bla bla.
Ok, mi si condonino corbellerie balbettanti moralismo: a balletti mortali e immemori bellicosità fui condotto da ermetici termini su brandelli cartacei (di dubbia matrice) che alfine marmoreo imbambolamento ne derivò. Sì tra abbarbicamenti al banco del pesce marcescente, (t)imballi di merendine e belle cassiere morettine, mi persi del tutto (se mai mai mi ritrovai). Finché, da cotanta abbondante stagnante bella mente, brillante riflessione mi sovvenne: epperò il supermercato è un microcosmo bizzarro, bolla ideale per baldi macellai novellatori di garbugli fimici. Finzionali guazzabugli emblematico corrispettivo (post)moderno dei saloon, dei covi dei contrabbandieri, delle stazioni di polizia, delle banche, delle carceri, delle case infestate ... Unità di luogo e di tempo (compresso in nottate da brividi, in giornate da impavidi, in una manciata di ore da incubi vividi) e campionario umano assortito: il necessario per fare la spesa ai discount ben forniti dell'industria alimentare cinematografica c'è tutto ... Quanti film ci avranno ambientato?
E, soprattutto: perché perché perché [Socci esci da questa tastiera!], immancabilmente (come beccarsi il dannato raffreddore nei weekend, o beccarsi il tizio seduto dietro, che il raffreddore - tra starnuti, sfregamenti nasali turbolenti, sussulti di tosse tossici -, lo elargisce generosamente in giro), quando lo cerchi non si trova mai il dannato euro da infilare nel carrello?
p.s.: ad ogni nuova aggiunta verranno riconosciuti fantastici buoni sconto sulla bellissima innovativa linea di profumi "Reek of Putrefaction".
Dalla misteriosa nebbia fuoriescono mostruose creature aliene ... non resta che rifugiarsi in un supermercato, da dove fuoriescono mostruose creaure (dis)umane (in testa la testa di fondamentalista religiosa interpretata da Marcia Gay Harden) ... Spunti interessanti, un finale bello tosto, ma troppe stupidate e il (troppo) già visto rendono la visione pesante, a tratti molto irritante. Inadatto, a dir poco, l'attore protagonista, Thomas Jane; azzeccatissimo in proposito il parere di Alfatocoferolo: " Inespressivo oltre ogni misura. Le scene in cui si strugge di dolore, evocano piuttosto sforzi peritoneali. "
prodotto associato: carta igienica (doppio velo: uno di cellulosa, l'altro di carta vetrata).
Con Ottaviano Blitch, Rossella Caiani, Gloria Cocco, Marco Martini, Elisa Sensi
Minimarket e minicervelli(ni). Ovvero, quando il budget a disposizione è direttamente proporzionale alle idee di "cinema" ... sotto qualsiasi livello accettabile. Proprio una roba brutta brutta, da consigliare magari a qualcuno che volete esca dalla vostra vita. Un'alternativa al suicidio, al waterboarding, alle cure ludovico di putridi programmi delle Marie De Filippi, delle Barbare D'Urso, dei talk show politici.
Se volete (volete?) avere un'idea della orribile Cosa date un'occhiata al divertentissimo pezzo di Rototom.
E qualcuno sul tubo, dotato di stomaco forte ma soprattutto di fortissimo senso civico [fatelo senatore. Ma io non credo, anche pecché ...], ha postato un frammento illuminante, ruminante, urticante, ruttante ... " Il peggior dialogo della storia del cinema ". Fate voi.
prodotto associato: assorbenti e profilattici al gusto di uova marce.
Beh, può accadere che sei uno sfigato addetto alle pulizie di notte in un grande supermercato e chi ti becchi il primo giorno (cioè la prima notte) di lavoro? Ma Jennifer Connelly, ovvio no?! È un film di fantascienza, dai, magari si parla di alieni o di donne esplosive create su vetusti pc di due vite fa da adolescenti arrapati ... E invece no, trattasi di banale carina commedia romantica con una prezzemolata di giallo (la presenza di due sfigati ladri ladruncoli) per rendere la situazione più movimentata e piccante. Come se non bastasse una Jennifer in stato di grazia, giovanissima e bellissima, e così arrapante che l'omino dell'insuperabile tonno ha fatto cose proibitissime con l'omino del/dal grande pennello.
prodotti associati: biscotti al bromuro, nutella con bromuro, supposte e barrette di bromuro.
Con Carlos Bernard, Mathew St. Patrick, Rockmond Dunbar, Courtney Ford, Jeffrey Licon
Gente superarmata supercazzuta entra in un supermercato per quella che sembra essere una strana rapina ed invece si rivela essere una normalissima caccia agli alieni invasori (mpf, so' proprio fissati), che nell'ameno posto vi avevano stabilito la propria base ed iniziato ad infettare dipendenti e clienti prendendone il posto. Ultracorpi; non propio ultrageni, però. A comandare gli eroi nerovestiti Carlos "Tony Almeyda" Bernard, che in meno di 24 secondi prende la situazione in pugno. Finirà in un bagno di sangue. Finale "spiazzante" come d'abitudine (colpo di scena intuibile da almeno un'ora ... vabbè) per un banale b-movie come tanti. Evitabile. Dimenticabile. Cestinabile.
prodotto associato: cestino della spazzatura in pelle aliena.
Questa è proprio bella. Una bella cazzata, intendo.
Supermercato-gente malintenzionata irrompe-ci scappa il morto-fuori uno tsunami devasta tutto-dentro, intrappolati!-squali vengono a fare la spesa zompettando allegri tra scatole di fagioli, quarti di bue e i soliti deficienti in carne e ossa (e scarsa materia cerebrale). Nel mentre, storielle di amorazzi e tragedie passate, lotte per la sopravvivenza, cagnetti nove vite, cagne recitanti (Sharni Vinson, inguardabile, dove pescecane l'hanno pescata?) e eroini che azzannano l'occasione per riscattarsi. Bleah. Il tifo è tutto per i poveri squali, naturalmente.
Ma pure in 3D, è uscito. Che cazzata tridimensionale.
Come osserva acutamente Ico, altro non si può pensare che: " Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! "
Scene da un matrimonio in una Praga che nei supermercati (e in molto altro, ahimè) ha bell’e dimenticato Dubcek, Havel, Palach e la sua bella rivoluzione di velluto.
Molto piacevoli incontri ----- https://www.youtube.com/watch?v=lpbFK6wEyGs ----- Che cazzo di animali, in questi giorni miei ----- https://www.youtube.com/watch?v=7HY8WBVWWYU
c'è una piccola ma eloquentissima parte girata in uno dei tanti supermercati abbandonati di Londra dopo l'epidemia 'zombesca', la trovo eccezionale: tutto quel ben di Dio che non servirà più a nessuno;
quando puoi prendere a sbafo e i soldi non hanno più alcun valore
un breve ma intenso momento, il supermercato della propria piccola cittadina, alla fine ci incontri per forza quelli che conosci o ti conoscono, una sorta di piazza del paese, e non sempre fa piacere.....
mi ricordo quella scena in cui Stefano Accorsi paga alla cassa del supermercato e la sua amica che fa la cassiera un prodotto glielo fa pagare e l'altro no :)
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