“Orrore, orrore, uomo, togliti gli abiti, copriti il capo di cenere, corri nelle strade e danza, colto da follia”
Jacob Schulmann rabbino di Grabów
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La notizia è di oggi, terza pagina della Stampa a cura di Alberto Molinari. Qui un estratto dal web tratto dal numero in edicola:
Sobibor, viene alla luce l’ultimo tassello della Shoah
Dopo sette anni di scavi, ritrovata una delle camere a gas del Lager: le SS avevano cercato di distruggerne le tracce. Al termine di sette anni di scavi con gli strumenti più avanzati dell’archeologia, una task force del Museo Yad VeShem di Gerusalemme ha ritrovato nel sottosuolo della Polonia una delle camere a gas del campo di sterminio di Sobibor, contribuendo a portare alla luce un tassello della Shoah che i nazisti tentarono di occultare distruggendolo e piantandovi sopra nel 1943 un’intera foresta. David Silberkland, capo delle ricerche a Sobibor, ha lavorato sulla base dei frammenti di testimonianze. _________________________________________
Quello che più colpisce della notizia non è il ritardo della scoperta, ottanta anni dopo.La prima camera a gas di Auschwitz venne alla luce solo negli anni ottanta.No, quello che colpisce è la storia della foresta. E' l'idea di un mondo naturale che cresce sullo sterminio degli uomini. Singolare anche la scelta di interi corpi di SS in fuga precipitosa, all'arrivo dell'Armata Rossa, di distruggere le tracce del loro operato impegnandosi in un lavoro che oggi definiremmo altamente ecologico, di bonifica ambientale degna di ogni plauso.
Pazzia pura? Banalità del male? Tutto questo e anche altro. Proviamo ad annullare la prospettiva storica, quella che oggi ci fa inorridire. Proviamo a calarci in quel presente. Forse così capiremo com' è potuto avvenire, mentre le mucche pascolavano placide nei campi circostanti e le folle di tutta Europa inneggiavano oceaniche ai loro uomini della Provvidenza. Non è strano, nient'affatto.
Tutto può ancora succedere.
Un giorno saranno le foreste a raccontarlo, con lo stormire delle loro foglie.
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Per un percorso più ampio sul tema v. la filmografia integrale di Claude Lanzmann qui recensita:
Titolo originale Sobibor, 14 octobre 1943, 16 heures
Regia di Claude Lanzmann
"La Shoah non fu solo un massacro di innocenti, ma soprattutto uno sterminio di gente indifesa, ingannata a ogni tappa del processo di distruzione, e fino alle porte delle camere a gas. Bisognava fare giustizia di una doppia leggenda, quella che vuole che gli ebrei si siano lasciati condurre al gas senza presentimenti e sospetti, e che la loro morte sia stata dolce, e quella secondo la quale non opposero alcuna resistenza ai loro carnefici”C. Lanzmann
Jan Piwonski è un vecchietto magro, seduto fra Lanzmann ed Eva sulla panchina fuori dalla piccola stazione.
Faceva il capostazione. Li vide arrivare, quel giorno, e pensò fossero lì per la costruzione del campo, come al solito, ci si abitua anche a strane cose inspiegabili, dunque alla fine del turno prese la bici e se ne tornò a casa.
“Non potevamo immaginare che Sobibòr sarebbe stato il luogo dello sterminio in massa della nazione ebraica. La mattina dopo, quando sono venuto qui per lavorare, un silenzio assoluto regnava alla stazione……”.
Guarda a terra, a lungo... “… e abbiamo capito che era successa una cosa totalmente incomprensibile… prima c’erano grida, spari, gli Ebrei che lavoravano di corsa, e ora quel silenzio incredibile…”
“Ce lo può descrivere quel silenzio?”
Descrivere il silenzio… e quegli Ebrei, dove li hanno messi? Cosa rispondere?
Piwonski ha pensato per trentacinque anni a quel silenzio.
Il rabbino di Grabòw, Jacob Schulmann, scriveva nel '43 ai suoi amici di Lòdz:
“Miei carissimi, non vi ho risposto finora perché non sapevo nulla di preciso di tutto quanto mi è stato detto. Ahimè, per nostra grande disgrazia ormai sappiamo tutto. Ho avuto qui da me un testimone oculare che si salvò per un caso fortunato. Ho saputo tutto da lui. Il luogo dove vengono sterminati si chiama Chelmno presso Dombie e li sotterrano tutti nella foresta di Rzuszow. Gli Ebrei sono uccisi in due modi, a fucilate o col gas. Da qualche giorno portano là migliaia di Ebrei da Lòdz e fanno altrettanto con loro. Non pensate che tutto questo vi sia scritto da uomo colpito da follia. Ahimè. è la tragica, orribile verità. “Orrore, orrore, uomo, togliti gli abiti, copriti il capo di cenere, corri nelle strade e danza, colto da follia” Sono talmente prostrato che la penna non può più scrivere. Creatore dell’Universo, accorri in nostro aiuto!”
Il Creatore dell’Universo non è venuto in aiuto degli Ebrei di Grabòw.
Con il loro rabbino sono stati tutti uccisi nei camion a gas di Chelmno, qualche settimana più tardi.
Franz Grassler, assistente del dottor Auerswald e commissario nazista del ghetto di Varsavia, è l’ex nazista che non sa, che non ricorda, che allora non aveva nessuna autorità, era un giovane ventottenne (trentenne, precisa Lanzmann) appena laureato, nulla sapeva di stermini e varie.
Grassler è una biscia che sguscia, ha appreso bene l’arte del non dire e del negare, è il re dei puntini di sospensione, dell’eufemismo, del “sì….ma….non è così semplice…..”, fino a quando, pieno di sapiente fair play, sembra addirittura dare una pacca sulle spalle a Lanzmann:
“ Si sarebbe potuto annientare il ghetto con le armi o Dio sa che cosa! Come si è finito per fare,poi, ma io non c’ero più….ma all’inizio! Quelli erano tempi difficili. E’ un dato di fatto si tende a dimenticare, grazie a Dio, il cattivo tempo più facilmente del buono. Signor Lanzmann, questo non ci porta a niente, non troviamo niente di nuovo!”
da Shoah, Esodo
E prima o poi una foresta crescerà sullo sterminio degli uomini.
A Berlino 2013 Lanzmann è stato premiato con l’Orso d’oro alla carriera e della sua opera è stata presentata un’ampia retrospettiva. In seguito ha portato a Cannes questo suo ultimo film, che ha per protagonista Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del Consiglio ebraico di Theresienstadt, arrestato nel giugno del 1945 con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti. L’accusa in seguito fu strenuamente sostenuta da Hannah Arendt ne La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, anche se, dopo lunghe indagini preliminari, Mulmerstein era stato prosciolto con formula piena. Oggi sappiamo senza ombra di dubbio che, rabbino a Vienna durante l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938, lottò strenuamente per sette anni con Eichmann, riuscendo ad evitare lo sterminio di 121000 ebrei.
Eppure non fu neppure chiamato a testimoniare durante il processo a Tel Aviv.
Samuel Fuller, all'epoca in cui i germogli vennero trapiantati.
" Qui, vediamo quant'era distante il paese, la cittadina, la comunità di Falkenau dal Campo. Più tardi passeremo tra quelle case. Guardate com'erano vicini. Ho girato una panoramica, in piano sequenza, dalle case ... al campo. Guardate. Com'erano. Vicini. This is a shot : non ci sono tagli di montaggio. E' probabile che qua intorno giocassero i bambini." -----
" That is the place, in the same goddamn place. " -----
" " Se nel 3500 qualcuno dirà non è accaduto, non è esistito, non è successo, non è avvenuto : ecco. "
L'iniziativa di pochi , una ben misera consolazione, una goccia nel mare dell'orrore e dello sterminio, ma tanto basta per sperare che non si ripeta più.
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