Hollywood ormai è completamente veicolata da dinamiche commerciali aventi come fine quello di portare a cifre esorbitanti gli incassi, grazie a dei prodotti dozzinali, i quali attirano agevolmente l’attenzione del grande pubblico. Oltre ai videogiochi, i sequel improponibili, e gli odiosi e superflui remake/reboot dei vecchi franchise, una delle mode più proficue che tiene in piedi l’industria cinematografica americana è quella di sfruttare il brand preziosissimo dei fumetti, ovvero la fonte meglio elaborabile per entrare speditamente nell’immaginario collettivo del popolo stelle e strisce e farne ritrovare subliminalmente la sua identità nazionale; non potendo sostanzialmente poggiare le basi su una storia millenaria paragonabile a quella europea, ci si concentrò sulle astrazioni parodistiche della società del XX secolo, le quali trovarono linfa vitale nelle avventure cartacee abbinate inizialmente ai magazine più imponenti, ma che gradualmente percossero uno sviluppo indipendente e distaccato da quest’ultimi, in modo da racimolare parecchi consensi anche da parte di un’utenza adulta operante nello spettacolo. Da lì a poco vennero utilizzati i vari nomi dei personaggi più amati del settore per gli adattamenti sul grande schermo e la tv. Purtroppo negli anni recenti, a causa degli inflessibili trend del business massmediatico, la qualità di quest’opere si è abbassata notevolmente. Vediamo quindi quali sono stati in passato i migliori “manufatti” del genere.. Naturalmente questa classifica è personale e sarà condivisa solo da pochi…
Finanziato dalla compagnia cinese Golden Harvest e distribuito dall’allora minore New Line Cinema, "TMNT- The Movie" è ormai un cult amato da milioni di appassionati delle imprese delle quattro tartarughe antropomorfe nate dalla penna di Kevin Eastmen e Peter Laird nel 1984. In realtà "TMNT- The Movie" aveva molti punti in comune con la coloratissima serie a cartoni, e questo permise al lungometraggio di essere accolto calorosamente dai ragazzini, ma la trama si basava su uno dei primi numeri del Comic Book. L’audience maturo può infastidirsi dallo script peterpantesco ma ci sono diversi motivi per cui questo film rimarrà una perla imbattibile del marchio che si porta dietro: gli animatronics fantastici realizzati a Londra dalla Jim Henson's Creature Shop, i favolosi accompagnamenti funky della background music, il quadro indimenticabile raffigurante una Grande Mela in preda ai giovanissimi attratti da uno stile di vita gangsta, la sensuale presenza di Judith Hoag/April O’Neil (sfortunatamente non apparsa nel seguito per via di alcuni tagli da lei poco graditi), la tangibile saggezza della caratterizzazione di Splinter, i costumi “da straccioni” dei secondari (vedi Elias Koteas/Casey Jones), uno Shredder cattivissimo in “sparkly pants”, e le lotte contro il foot-clan dirette con mano esperta dalla Shaky Camera di Steve Barron. RADICAL!!
Una gemma del cinema visionario moderno. Il giornaletto di James O' Barr, pubblicato nel 1988, e pensato dopo alcuni tristi avvenimenti, tra cui la perdita della ex dell'autore in un incidente, ed un'aggressione ad una coppietta nella città di Detroit, diventò subito un classico istantaneo nella sub-cultura dark. Il film, uno dei successi di cassetta della stagione 1994, catturò senza sbavature la parvenza oscura e dolente delle vignette, proponendo una graphic novel allo stato dell'arte fotografata dal polacco Dariusz Wolski... Spedito nel ritmo e sensibile al paesaggio tetro e lurido della città decadente in cui l'inquietante narrazione si dipana, Proyas mostra un talento tecnico straordinario, messo in evidenza anche dai "balzi" della macchina da presa mirati a rendere evocativi scontri corpo a corpo; e poi c'è quel sorriso clownesco stampato sul viso di Brandon Lee, diventato un'icona per la prematura scomparsa dovuta alla morte accidentale sul set. La sua stupefacente performance è rimasta d'antologia.
Come ci si può scordare di Christopher Reeve nel primo lungo su licenza di un fumetto? Sebbene non sostenuto da una sceneggiatura eccezionale, "Superman - The Movie" occupa ormai da tempo un posto d’onore nei cuori dei fan del super eroe inventato nel 1933 da Jerry Siegel e Joe Shuster. Accattivante e solida l’interpretazione di Gene Hackman, in efficace equilibrio fra crudeltà e comicità.
Tim Burton fa rinascere l’uomo pipistrello delineando una nuova sagoma dello stesso, ben più tenebrosa e meno “amichevole” dell’eroe in calzamaglia ideato nel 1939 da Bob Kane. Le ambientazioni gotiche uniche ispirate al noir anni ’40, lo splendido design dei veicoli di Anton Furst and Peter Young, l’orchestra di Danny Elfman, l’istrionico Nicholson nei panni del Joker e il convincente Keaton in quelli di Batman fanno di questo film non solo una intelligente manovra commerciale, ma un gioiello di inventiva e fascino visivo. Nella versione in inglese è da apprezzare la recitazione sottotono di alcuni attori che si adeguano perfettamente all’atmosfera caricaturale (R.I.P. William Hootkins).
Dalla recente serie “creator-owned” disegnata da Mark Millar, "Kick-Ass" si rivelò una vera sorpresa. La trasposizione porta infatti sul big screen un nuovo modo di concepire la violenza grafica, grazie anche a delle riprese veloci e ben amalgamate da Matthew Vaughn. Una delle poche prove rispettabili di Cage, tra quelle del suo curriculum più recente e pieno di ciofeche.
Questa volta focalizzato su uno humor di tipo “slapstick”, "Superman 2" vanifica in maniera non indifferente gli standard già qualitativamente buoni dell’originale, accontentando sia la critica che gli spettatori.
Ci sono diversi aspetti di "The Dark Night" che non entusiasmano, come un non sorprendente Christian Bale, la presenza pleonastica di due nemici, e la solita verbosità dei dialoghi dei lavori di Nolan. Ovviamente il leggendario Heath Ledger nel ruolo del Joker compensa tutto il resto.
Poco chiaro nel plot per chi non ha mai letto le peripezie dei mutanti Marvel nati nel 1963, e decisamente troppo lungo, ma "X2" non fallisce nell’intrattenimento, irrobustendo la natura mainstream del già discreto primo episodio..
Quel visetto da fighetto di Tobey Maguire non mi attrae particolarmente, ma "Spider-Man 2" non disdegna come blockbusterone, così come non si fanno disprezzare gli attori.. Ottimo Alfred Molina..
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