Il 20 Settembre Sofia Loren compirà 80 anni: si tratta di un traguardo importante per l’attrice italiana più famosa nel mondo. Recentemente Sofia ha interpretato il film “La voce umana”, ispirato da una pièce di Jean Cocteau e diretto da Edoardo Ponti, uno dei suoi due figli con cui aveva già lavorato in “Cuori estranei” (Between strangers, 2002). Per “La voce umana” Sofia ha ottenuto un David di Donatello speciale all’ultima edizione dei premi, dove si è parlato più che altro della bizzarra e discutibile boutade del conduttore Paolo Ruffini, che l’ha definita al suo ingresso nello studio “una topa meravigliosa”, volendole fare un complimento sui generis a cui l’attrice non ha risposto, anche se un certo imbarazzo nell’espressione è stato evidente a tutti.
Con questa playlist vorrei fare un rapido excursus sulla carriera della diva italiana per antonomasia, ricordando alcune delle sue interpretazioni migliori. Tuttavia, devo riconoscere subito una cosa: a parte i titoli che verranno menzionati più sotto, che rappresentano a mio parere alcuni dei film più validi interpretati dall’attrice, Sofia troppo spesso nella sua carriera ha trascurato la qualità scegliendo pellicole soltanto commerciali o talvolta perfino risibili, che non rendono giustizia ad un talento comunque dimostrato in diverse occasioni, ad un nome dal richiamo divistico immediato, ad una messe di premi cinematografici incredibile che l’ha fatta entrare nel Guinness dei primati come l’attrice italiana più premiata al mondo. Per comodità del lettore, ricorderò alcuni dei più prestigiosi premi ricevuti dalla Loren:
- Oscar come migliore attrice nel 1962 per “La ciociara”; Oscar alla carriera nel 1991
- Palma d’Oro come migliore attrice al festival di Cannes per “La ciociara” nel 1961
- Coppa Volpi alla mostra di Venezia nel 1958 per “Orchidea nera”; Leone d’Oro alla Carriera nel 1998
- Orso d’Oro alla Carriera al festival di Berlino nel 1994
- César alla carriera nel 1991
- Nastro d’argento come migliore attrice nel 1961 per “La ciociara” e nel 1978 per “Una giornata particolare”
- David di Donatello come migliore attrice: sei volte per “La ciociara”, “Ieri oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana”, “I girasoli”, “Il viaggio” e “Una giornata particolare”, più due targhe d’oro nel 1959 e nel 1984, un David alla carriera nel 1999 e il premio speciale per “La voce umana” nel 2014 (quindi in tutto dieci premi)
- Premio come migliore attrice al festival di Mosca nel 1965 per “Matrimonio all’italiana”
- Migliore attrice al festival di San Sebastian nel 1974 per “Il viaggio”
Venendo alla filmografia, è indubbio che le tre migliori interpretazioni dell’attrice restino quelle in “Una giornata particolare” di Ettore Scola e “La ciociara” e “Matrimonio all’italiana” di Vittorio De Sica; questi film risultano superiori anche dal punto di vista della regia a quasi tutto il resto in cui l’attrice è stata coinvolta. Ma vediamoli uno per volta, insieme agli altri film in cui il suo talento ha avuto modo di brillare.
Un film di puro divertimento, una commedia forse un pò leggerina, ma che si segue con piacere e che regala allo spettatore un'ora e mezza di evasione in maniera garbata e spassosa. Mastroianni fa il tassista innamorato di una simpatica ladra interpretata dalla Loren, qui giovanissima (solo vent'anni) ma già al culmine del proprio splendore fisico, e anche la sua interpretazione mi sembra più spontanea e meno artefatta di molte altre performances successive. I suoi duetti con Marcello danno l'acqua della vita al film, coadiuvati benissimo da un De Sica amabilmente gigione. Il ritmo è spedito, le trovate comiche di buon livello con un divertentissimo interrogatorio in questura che si trasforma in una scena da avanspettacolo.
Con Cary Grant, Sophia Loren, Edoardo Ciannelli, Martha Hyer, Harry Guardino
Tra i film interpretati ad Hollywood, forse una delle commedie più simpatiche, anche se nulla di particolarmente memorabile. L’accoppiata divistica con Cary Grant, però, funziona, fa scintille in più di una scena, ed è noto che l’attore corteggiò Sofia anche nella vita reale, per quanto senza successo.
La sua interpretazione più celebrata, diretta dal suo regista-pigmalione Vittorio De Sica e premiatissima in tutto il mondo, a cominciare dall’Oscar. Sofia interpreta Cesira, una giovane vedova che durante l’ultima guerra lascia Roma con la figlioletta e si rifugia in un paese della Ciociaria, finendo per subire uno stupro. Tratto dal romanzo di Moravia che sarà rifatto per la tv nel 1989 con la regia di Dino Risi e ancora una volta interpretato dalla Loren: ma l’intensità di questa prima versione resta ineguagliata, e l’attrice fornisce la misura del suo talento in molte sequenze, soprattutto nella disperazione finale dopo lo stupro della figlia.
Un tris di personaggi per Sofia in coppia con il suo partner storico Marcello Mastroianni e ancora diretta da De Sica: nel primo episodio interpreta una napoletana che spaccia sigarette di contrabbando e per non essere arrestata si fa mettere sempre incinta, nel secondo una signora altoborghese che ha una breve avventura con un uomo di condizione sociale inferiore, nel terzo una prostituta che fa innamorare involontariamente un seminarista. Nel primo episodio Sofia è decisamente a suo agio anche come attrice, meno nel secondo dove deve esprimere un’alienazione borghese quasi antonioniana, mentre nel terzo si diverte a fare la ragazza-squillo e si ritaglia una scena leggendaria quando fa lo spogliarello davanti a Mastroianni.
Tratto dalla "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo, il film si prende alcune libertà rispetto al testo teatrale, soprattutto nel ritratto della protagonista che è stata molto ringiovanita, ma queste infedeltà non hanno affatto nuociuto al risultato finale. La Loren riempie la scena con indubbia bravura, fascino e aderenza al personaggio, riuscendo perfino a superare in intensità il suo partner storico Marcello Mastroianni che, come Domenico Soriano, è altrettanto bravo, ma forse meno spontaneo. Da antologia la scena della "risurrezione" di Filumena dopo il matrimonio celebrato con l'inganno; l'ambientazione napoletana è pittoresca ma mai fasulla, la fotografia a colori assai gradevole, la direzione di De Sica generalmente ispirata.
Accolto molto freddamente all’epoca, l’ultimo film per il cinema di Charlie Chaplin è interpretato da Sofia Loren accanto a Marlon Brando. Una commedia in stile anni Trenta e dunque un po’ anacronistica per gli anni Sessanta in cui fu realizzata, non è quel disastro che disse la critica dell’epoca, pur restando un’opera chiaramente minore per Chaplin. Sofia interpreta la “contessa” Natascia, una entreneuse che si imbarca su un transatlantico di lusso e di cui finisce per innamorarsi un ricco diplomatico: prestazione professionale, ma non molto di più.
Il più bello fra tutti i film interpretati dalla coppia Loren-Mastroianni, dove i due attori riescono a trovare dei ruoli molto distanti da quelli interpretati abitualmente, e ad arricchirli di sfumature psicologiche e comportamentali che ne fanno due interpretazioni di memorabile spessore. Il film ci racconta l'incontro fra Antonietta, una casalinga madre di sei figli simpatizzante del regime fascista, e Gabriele, un vicino di casa dissidente e omosessuale destinato al confino, proprio nella "giornata particolare" in cui avvenne l'incontro a Roma fra Benito Mussolini e Adolf Hitler. La sceneggiatura di Scola, Ruggero Maccari e Maurizio Costanzo rievoca un triste periodo della storia nazionale attraverso due figure insolite: un emarginato gentile e amante della letteratura e una donna fragile e in fondo disperata, succube di una mentalità retrograda e maschilista che aveva poco rispetto per le donne e per chi non si conformava ad una chiassosa maggioranza. Si tratta di un dramma giocato sulle mezze tinte e il "sottovoce", all'insegna di un intimismo elegiaco che riesce a rievocare lo squallore fascista in maniera penetrante. Un grande esempio di cinema morale
Film mediocre in cui la malinconia che vela tutto per la morte incombente si riflette con struggimento nel rapporto della protagonista che recita in adeguato sottotono con un Richard Burton ormai al tramonto.Una tristezza generale che rimane nel cuore.
Film di un un De Sica non più all'apice dell'ispirazione occasione per apprezzare ancra insieme in una storia melodrammatica Sofia e Marcello e ne vale la pena !
La regia di Martin Ritt non riesce a nobilitare questo film oltre il livello degli stereotipi mafia, gangster ...Ma Anthony Quinn e Sofia sono capaci di renderlo indimenticabile e lei fu premiata a Venezia come miglior attrice
E' uno dei primi film fatti a Hollywood del genere bellico spettacolare con la regia di Stanley Kramer (e Cary Grant
e Frank Sinatra interpreti maschili), che valorizzano la bellezza e la volontà dell'attrice che recitò disinvoltamente in inglese
contribuendo alla sua crescente popolarità internazionale anche se il meglio verrà dopo...
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