Chissà. Sarà per l'innata spiccata esagerata propensione melodica - in ogni forma e sottoforma lirica, (s)tragica, romantica, co(s)mica, allegorica, psicotica - oppure per l'esotismo che emanano parole e vocalizzi e gorgheggi ad altissimo voltaggio emotivo-sentimentale. Oppure ancora per il malcelato retrogusto trash. Chissà. Certo è quantomeno curioso; e l'effetto - in modo particolare per noi figli (bastardi) della lingua di Dante - è spesso straniante.
Di seguito una selezione di sequenze da film stranieri (senza traccia alcuna cioè di comunità di connazionali) che contengono italici pezzi più o meno celebri reinterpretati e/o "declamati" dagli stessi personaggi in scena.
p.s.: playlist, non aperta, bensì proprio spalancata ai contributi. Confessatevi, fuori gli attributi; e contribuite! Pure se non sarete retribuiti. 'Mbuti.
Con Cécile De France, Maïwenn, Philippe Nahon, Franck Khalfoun
La scena più disturbante di tutto il film, peraltro pregevolissimo esemplare della "nouvelle vague" dell'horror francese. Cécile de France e Maïwenn Le Besco (pregevolissime esemplari di ben altro genere) che intonano Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri (!!) ... Mi ha appunto (dis)turbato per tutta la visione del film, almeno la prima volta: solo dalla seconda in poi, scevro dall'effetto sorpresa-soppressa con l'aglio (nel senso che ti rimane lì nello stomaco e nel fiato per un pezzo) ho potuto infatti gustarmi in tutta la sua amabile brutalità Alta Tensione.
Con Gilette Barbier, Gerhard Liebmann, Léa Seydoux, Sylvie Testud, Bruno Todeschini
Ok. Da. Poteva mancare la celeberrima coppia salentino-statunitense, Albano & Romina? Certo che no. Inspiegabilmente noti in altri lidi - vedi la recentissima ultraspontanea reunion nella patria di Dostoevskij, Stravinskij ma anche di Čikatilo (altro che horror, altro che Apocalisse, altro che altroché! Ché?) - la loro hit Felicità fa capolino nel finale del seriosissimo film Lourdes di Jessica Hausner. Una sequenza quasi "lynchiana" per gli effetti allucinanti/allucinatori.
It is happening again.
[Dato che non sono riuscito a trovare l'estratto in oggetto, lo potete trovare esattamente a 1.32.33.]
Con Kari Väänänen, Martti Syrjä, Leena Harjupatana, Mirja Oksanen
Altro campione made in Italy idolatrato in Putinland. L'italiano, pezzo super dell'ineffabile Toto Cutugno portato a imperitura memoria nelle lande del più prestigioso festival della canzone italiana (altro che horror, ecc. vedi sopra), compare nel bizzarro Rosso, film del 1985 diretto da Mika Kaurismäki (fratello del più noto Aki), con i protagonisti che si dilettano in uno spassoso duetto on the road.
Anni sessanta, Adriano Celentano, 24000 baci. What else? Emir Kusturica, all'esordio, con Ti ricordi di Dolly Bell? (1981), stile già riconoscibile su storia di formazione giovanile. In un contesto anonimo, povero, da "dopolavoro", con trionfo di beige e facce che sono tutto un programma, il protagonista intona, con una pronuncia un po' incerta, i suonatissimi versi del Predicatore. Però sembra crederci.
Pure gli inglesi - veri padroni della musica pop moderna, assieme ai "sudditi" a stelle strisce - non sembrano disprezzare le melodie del belpaese. In Questione di tempo , deliziosa sci-fi comedy all british, l'impagabile Bill Nighy sostiene che Il mondo di Jimmy Fontana sia «il più bel disco che abbia inciso un italiano che sembra avere un gatto morto in testa!». Così amata da padre e figlio (Nighy e Domhnall Gleeson) da essere sparata da uno stereo in chiesa durante il matrimonio al posto delle tradizionali musichette ...
- Rachel McAdams: «Insomma, l'unica cosa che hai deciso finora per la cerimonia è che andrò all'altare accompagnata dalla voce di un'italiano assurdo che canta la canzone "Il mondo"!» - Gleeson: «splendida canzone» - McAdams: «alla quale dico assolutamente no!»
"C'è la luna 'mmenzu 'o mari", canto tradizionale siciliano ( quindi niente a che vedere (oppure si ?) con le altre 'canzonette' in playlist ) :
https://www.youtube.com/watch?v=kmW3xVYQcPE
Nell’ultimo film di Xavier Dolan, “Mommy”, il protagonista si impunta nel voler cantare (in ottimo italiano, bisogna dire) la versione karaoke della hit di Andrea Bocelli “Vivo per lei” ma... in un locale popolato da rockettari, la cui reazione di disapprovazione scatena una crisi di nervi nel protagonista e una conseguente mezza rissa... Scena emblematica, dal mio punto di vista, considerato che non ho mai potuto soffrire quella canzone. Ciao
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