Cruising
- Thriller
- USA
- durata 106'
Titolo originale Cruising
Regia di William Friedkin
Con Al Pacino, Karen Allen, Paul Sorvino, Richard Cox, Don Scardino, Joe Spinell
Anche se non so se mi piace far la femmina...
di Stefano Falotico
Ora, a prefazione di questo mio importante discorso, citerei ancora una volta Robert De Niro. Ecco, molti di voi si chiederanno che c’entra De Niro con l’omosessualità? C’entra...
In una recente intervista, a presentazione del suo documentario Remembering the Artist Robert De Niro Sr., prodotto dall’HBO che lo trasmetterà sul suo network l’8 giugno, De Niro ha rivelato l’outing di suo padre, che in vita sua però mai lo riferì ad anima viva, tranne ai suoi amanti naturalmente, perché ai suoi tempi si viveva d’arretratezze ideologiche e tabù molto forti, il puritanesimo imperava e guai a dire apertamente che s’era gay, si passavan i guai. Gli omosessuali venivano “schedati” dal bigottismo della società, perseguitati per strada, additati come “streghe”, nei casi migliori emarginati, in quelli peggiori e più violenti eran addirittura picchiati e messi alle strette delle sbarre, oh certo purtroppo, grattati tanto di provocazioni toste da finir arrosto non solo di graticola ma di oscene, scellerate grate in prigione. Sì, beffa delle beffe, come se non bastasse quest’ignominioso, ingiusto accanimento, dettato unicamente dell’ignoranza della gente che considerava l’omosessualità, appunto, una grave devianza e perfino una “malattia mentale”, molti di loro, se si ribellavano e manifestavano i loro diritti, venivan “prelevati” e trascinati in carcere o in manicomio. Sono tantissimi gli episodi di “diversi” che, non sopportando più le prevaricazioni umilianti, semmai anche nei posti di lavoro, che all’epoca fra l’altro erano a predominanza di “carattere”, anche in senso figurato e sfigurandoli..., maschile, venivano quasi costretti a “dar di matto”. A urlare l’ingiustizia di non potere vivere proprio sanamente la propria sessualità e dover inoltre dover, castigandosi e perciò soffrendo, far buon viso a cattiva sorte. Allora, i più coraggiosi e fieri, stanchi dei maltrattamenti che subivano, si “spogliavano”. E non parlo solo di denunce che si prendevano per aver infranto, di “bollino rosso”, il limite limitatissimo del pudore imposto... dagli impostori e dagli ipocriti. Mi riferisco a un concetto più schifoso in cui venivan derubati della loro umana e sacrosanta, libera dignità. Mangiati vivi e spellati. E sbattuti da qualche parte affinché si zittissero per creanza, ah ah, del quieto vivere (s)corretto.
De Niro attore presenta così questo affascinante, interessantissimo documentario, da lui stesso girato, in tal modo omaggiando il padre “omonimo” e gran signore, un celebre astrattista della New York che, da quanto sentiamo nell’anteprima e come spero presto vedremo anche in Italia, intrecciò relazioni non solo artistiche con altri personaggi “gai” di spicco, dal drammaturgo Tennessee Williams a Pollock sin al poeta Robert Duncan, quest’ultimo fra l’altro proprio uno dei più accaniti “combattenti” del movimento di liberazione...
Allora, sorge spontanea la domanda: come ha fatto a nascere De Niro se suo padre era omosessuale? Suo padre, da quanto apprendiamo, non era subito “deciso” a seguire la sua natura e si sposò con Virginia Admiral. Ma, poco dopo che il piccolo Bob nacque, De Niro Sr. visse il matrimonio solo per “facciata”. Appunto per non “passare i guai”.
Personalmente, non sono omosessuale. Credo comunque di essere molto misogino. Lo ammetto senza problemi, sfacciatamente. E ne vado anche orgoglioso.
Credo infatti che le donne, per quanto oggi si dichiarino emancipate, e dunque dovrebbero essere in pace con la loro sessualità, sian invece proprio molto più discriminanti, in questa società di ruoli ribaltati, degli stessi uomini. Sono gli uomini adesso ad essersi ammorbiditi e ad accettare tranquillamente gli omosessuali. Le più schizzinose, assurdamente, son rimaste le donne. Che casino. Vogliono il maschio rude e insensibile non la femminuccia colta.
È un paradosso. Sì, dati alla mano e per esperienza “professionale”, posso dirvi che le donne scherzano in modo molto più cattivo e subdolo sui maschi che non “hanno le palle”.
Perplesso, angosciato da una società che prima era ottusa e malvagia mentre ora è peggio perché mascheratamente “tollerante”, elenco qui a voi i film ove non esistono censure e “cerniere” che tengano.
E sono bellissimi!
Titolo originale Cruising
Regia di William Friedkin
Con Al Pacino, Karen Allen, Paul Sorvino, Richard Cox, Don Scardino, Joe Spinell
Titolo originale In & Out
Regia di Frank Oz
Con Kevin Kline, Tom Selleck, Joan Cusack, Debbie Reynolds, Glenn Close
Titolo originale Querelle
Regia di Rainer Werner Fassbinder
Con Brad Davis, Franco Nero, Jeanne Moreau, Laurent Malet, Hanno Pöschl, Günther Kaufmann
Titolo originale La cage aux folles
Regia di Edouard Molinaro
Con Ugo Tognazzi, Michel Serrault, Michel Galabru, Carmen Scarpitta, Luisa Maneri
Titolo originale My Own Private Idaho
Regia di Gus Van Sant
Con River Phoenix, Keanu Reeves, James Russo, Chiara Caselli, William Richert, Rodney Harvey
Titolo originale Sunday Bloody Sunday
Regia di John Schlesinger
Con Glenda Jackson, Peter Finch, Murray Head, Daniel Day-Lewis
Titolo originale Torch Song Trilogy
Regia di Paul Bogart
Con Anne Bancroft, Matthew Broderick, Harvey Fierstein, Brian Kerwin, Karen Young
Titolo originale Mysterious Skin
Regia di Gregg Araki
Con Joseph Gordon-Levitt, Brady Corbet, Elisabeth Shue, Michelle Trachtenberg
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