Sbarcano nelle sale i primi titoli da Cannes e tra loro c'è già un oggetto che merita sicuramente molta attenzione: è il film di Cronenberg, abbastanza "anomalo" per lui nei toni e nello stile. Senza anticipare niente, è certo che di questo film si sentirà parlare. Si è molto parlato anche di Le meraviglie, ed è naturale che fosse così: il film è l'unico italiano presenta nel concorso di Cannes.
La parte del leone in sala però non la faranno né l'uno né l'altro, ma il nuovo capitolo dedicato agli X-Men, che segue il filone shakespeariano che il genere dei supereroi ha preso, da Nolan & co. in poi, aggiungendo altra epica e spessore all'epica intrinseca degli eroi Marvel. Non a caso ci trovate nel cast anche attori del calibro di Fassbender, accanto ai nomi già noti che hanno preso parte alle trilogia originale e a quelli del reboot, riuniti qui per la prima volta.
Accolto con scarso entusiasmo e molte critiche dalla stampa anglofona e con alti osanna da quella francofona, il nuovo film di Cronenberg arriva nelle sale a due giorni dal verdetto finale di Cannes, dove corre per la Palma d'Oro e dove ha diviso anche il pubblico della croisette. Tratto da un romanzo di Bruce Wagner - che dipinge con tinte acide il mondo di Hollywood - è il primo film girato negli USA dal regista canadese e schiera un cast notevole: da Pattinson (già visto in Cosmopolis) a Julianne Moore, da John Cusack a Mia Wasikowska. Verdetto finale a parte, è sicuramente un film destinato a far discutere.
Il secondo lungometraggio di Alice Rohrwacher è anche l'unico film italiano selezionato per il concorso di Cannes. La stampa nazionale ne ha detto grandi cose, ma quella estera - e in particolare quella francese - è assolutamente di parere opposto.
Tra gli interpreti figurano anche Monica Bellucci e Alba Rohrwacher - sorella della regista: inevitabile che la stampa non di settore si sia interessata parecchio alla componente autobiografica, in realtà abbastanza irrilevante, soprattutto ai fini di un giudizio sul valore dell'opera.
La madre dei (film sui) superoi è sempre incinta. Il suo ultimo parto è questo ennesimo film (il settimo) sulla genia degli X-Men: grande cast, grande produzione (ça va sans dire) e grande sbarco nelle sale italiane: 700 copie che automaticamente lo pongono in lizza per un successo al botteghino.
Seconda regia dell'attrice Mirca Viola, un film che si fa forte di un cast di belle figliole e di un argomento "pruriginoso" che strizza l'occhio alla modernità.
La action-comedy buddy-buddy all black... ok. Il gergo da "cinefili" serve a dire con aria da intenditori quel che tutti intuiscono già sin da un semplice sguardo alla locandina. Alla regia Tim Story, mestierante che qualcuno ricorderà per aver diretto I fantastici quattro (anche quello con Silver Surfer)
Il documentario sull'autore del Giovane Holden - che, va ricordato, dopo aver dato alle stampe il suo capolavoro oscurò la sua vita - riscuote ben pochi entusiasmi. E non basta il fascino del "mistero" che Salinger volle intorno a sé (chiamasi anche estremo e legittimo bisogno di privacy) ad attrarre alla visione di un'opera che in molti stanno descrivendo come un docu-melò alla ricerca di uno scopp inesistente.
Se le scene di Un sapore di ruggine e ossa sono ancora presenti nella vostra memoria visiva e soprattutto se le notizie sulla orca (davvero) assassina del Sea World di Orlando vi hanno colpito, questo documentario (che arriva dal Sundance di quest'anno) potrebbe interessarvi e permettervi di scoprire che la crudeltà non sta dalla parte degli assassini, una volta tanto.
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