Un tema che mi ha sempre affascinato e incuriosito, un problema sempre più attuale a cui trovare una soluzione sembra impossibile o, per lo meno, improbabile. Sempre più giovani usano e abusano di sostanze psicoattive (termine scientifico che sta per droghe) con il rischio di sviluppare una vera è propria dipendenza. Ma perché questo continuo aumento nel consumo di droghe, soprattutto tra i più giovani? E’ solo un modo come un altro per evadere e spassarsela o dietro all’uso di sostanze si nasconde un disagio più profondo? Tante domande e poche risposte, ma soprattutto tanti pregiudizi e facili moralismi, tante “condanne” ai giovani consumatori e poca voglia di comprendere e aiutare… Per coloro che, invece, volessero provare a capirne un po’ di più, penso che anche il “cinema” possa fare la sua parte, nel cercare di fare un po’ di luce su un mondo che, per tanti, è solo qualcosa di distante e trascurabile…il mondo dei “tossici” spaventa e fa ribrezzo e solo pochi hanno davvero il “coraggio” di guardare e di capire. Tanti registi si sono cimentati con opere che volevano parlare di tossicodipendenza e di sostanze, ma sono pochi, a mio avviso, i film che meritano davvero di essere guardati e che hanno veramente qualcosa da dire…Raccontare quel mondo non è facile, ma se il regista ha talento, originalità e voglia di osare il risultato può essere estremamente interessante. Ecco allora cinque film che parlano di droga e di drogati, e lo fanno in maniera molto diversa tra loro: cercando di impressionare, cercando di spiegare, cercando di allucinare o, semplicemente, cercando di capire senza avere la pretesa di trovare una risposta…
Ovviamente saranno ben accetti commenti di ogni tipo (critiche comprese), chiudo allora questa breve introduzione con dei versi tratti da una canzone di Fabrizio De Andrè, "Il cantico dei drogati" :
“…Quando scadrà l’affitto di questo corpo idiota allora avrò il mio premio come una buona nota, mi citeran di monito a chi crede sia bello giocherellare a palla con il proprio cervello, cecando di lanciarlo oltre il confine stabilito che qualcuno ha tracciato ai bordi dell’infinito…”
Forse il miglior film che sia stato realizzato sul tema della droga. Diretto da un Danny Boyle all’inizio della sua carriera e tratto dall’omonimo romanzo di Irvine Welsh. Colonna sonora azzeccatissima, montaggio convincente, ritmo e una regia perfetta rendono la pellicola memorabile, divenuta un cult nel corso degli anni; il primo film che ci fa vedere la droga dal punto di vista di chi la droga la usa, con Ewan McGregor giovanissimo e perfetto nei panni del protagonista. Voto 9, imperdibile.
Con Johnny Depp, Benicio Del Toro, Christina Ricci, Tobey Maguire, Ellen Barkin
In streaming su Infinity Selection Amazon Channel
Chi se non Terry Gilliam alla regia poteva regalarci un “viaggio” allucinante e allucinato nel mondo delle droghe? Benicio Del Toro e Johnny Depp formano una coppia perfetta, in un film a tratti talmente scombinato e allucinato da risultare difficile da seguire, ed è questo, assieme ad un messaggio più profondo e nascosto, a dare valore alla pellicola. Perché le due ore di delirio proposte da Gilliam riescono a trasportarci in quel limbo tanto spesso sperimentato dai tossicodipendenti, quello spazio al confine con l’assurdo e l’impossibile, in cui non si capisce più cosa sia reale e cosa no…Voto 7,5 Trip.
Che Aronofsky sia un regista coraggioso lo si intuiva già dal suo sorprendente esordio (Pi Greco) e con questo sua opera seconda si ha la conferma della sua predisposizione a misurarsi anche con temi difficili o scomodi. Il film, va detto, non è un capolavoro e qualche pecca c’è, tuttavia la crudezza di alcune immagini, una regia ispirata, un buon montaggio e un’ottima colonna sonora rendono questa pellicola interessante e degna di una visione. La messa da morto del sogno americano, dissolto tra cocaina e amfetamine…Voto 7, Disturbante.
Titolo originale Christiane F. Wir Kinder vom Bahnhof Zoo
Regia di Uli Edel
Con Natja Brunckhorst, Thomas Haustein, Jens Kuphal, Christiane Reichelt
Tratto dalla vera storia di Christiane F., nessun film come questo riesce a comunicare attraverso le immagini il degrado e la caduta che la tossicodipendenza porta con sé. In una Berlino tanto grande quanto indifferente si consuma il dramma di un gruppo di ragazzini e ragazzine che, pur di procurarsi una dose, finiscono a svendersi per pochi soldi sulle strade della “grande” capitale. Un film triste, che trasmette tristezza e malinconia, sconforto per una gioventù che si è arresa troppo presto…Voto 7, Toccante.
Gus Van Sant è un regista originale che sa proporre spesso pellicole decisamente interessanti. Con questo film ci riesce ancora una volta. Una storia di tossicodipendenza atipica, priva di quel degrado palese che spesso viene associato al drogato, non c’è la “ classica” eroina, ma un mix di farmaci rubati in ospedali e farmacie. Van Sant scava nel suo personaggio (Matt Dillion) e ne esce perfettamente, senza caricature, senza risultare mai eccessivo, l’azione lascia spazio all’introspettivo finale, fatto soprattutto di dialoghi…ma non voglio svelare troppo e allora mi limito a dire che questo film ci lascia con una domanda: è davvero possibile uscire dal tunnel della droga? A voi e al film la risposta. Voto 7, Riflessivo.
Storia di Anna, sedicenne sarda tossicodipendente e incinta. Originale e radicale, è un lavoro colletivo che sintetizza per lo schermo (ben 4 ore di durata comunque) il fluviale girato di 11 ore registrato su nastro magnetico di un cinema davvero "verità" sul problema della droga
Ho voluto aggiungere anche questo film di Tekla Taidelli perchè mi sembra un film autentico scritto da lei su esperienze vissute personalmente. Ciao. Paolo
Indimenticabili Pacino e la Wynn in questo bellissimo film di Schatzberg in bilico fra cinema verità e dramma esistenziale in cui si descrive minuziosamente la vita da eroinomane a New York.
Abel Ferrara è forse il cineasta che ha raccontato con più forza la tragedia (morale, fisica) della tossicodipendenza. Nel Cattivo tenente, un gigantesco Harvey Keitel interpreta un poliziotto cattolico e drogato: famosa (e devastante) la scena del 'buco' in primo piano, tagliata nella versione italiana.
Il capolavoro di Gaspar Noé è un vero e proprio trip psichedelico, un tour de force di corpi, luci, colori, un'Odissea nello spazio provocatoriamente ambientata nel mondo amorale e degradato della tossicodipendenza. Con sequenze in digitale che riproducono le allucinazioni dei tossici sotto effetto di DMT.
Forse il film definitivo sulla dipendenza, che diventa metafora della debolezza umana di fronte al Male. I vampiri di The Addiction discutono di filosofia, di Kierkegaard e Baudelaire: l'uomo compie il Male perché è malvagio, oppure l'uomo 'è' il Male?
La dipendenza come ottundimento dell'essere.
Un Val Kilmer tossicodipendente, segnato da un passato doloroso.
Ho un ricordo piuttosto forte del film 'Cristiana F. Noi i ragazzi dello zoo di Berlino'. Bella play, complimenti.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commento (opzionale)