Ci crediate o meno, sono alcune tra le risposte date da studenti tra i 17 e i 26 anni, in Italia, durante un servizio telvisivo di portata nazionale.
Perché, in fondo, nessuno sa cosa sia davvero il 25 Aprile.
Molti storici ritengono questo giorno celebrativo, ma improprio : la liberazione, in realtà, è stata un episodio lungo, diversificato, regionale.
Molti storici ritengono questo giorno necessario: la liberazione è avvenuta dal basso.
Molti storici ritengono che il Paese aspetti ancora di essere liberato.
Insomma, si argomenta. Ma nessuno, alla fine, risponde alla domanda. Le scuole, sostengono molti, non arrivano a fare quella parte del programma.
Il popolo, sostengono altri, ha perso la memoria storica condivisa. Ma di fatto cosa condivideva, quel popolo ?
E, in fondo, chi erano i Partigiani ?
Tanti interrogativi, poche risposte.
E il cinema ?
Se fosse capitato negli Usa, gente come Steven Spielberg ci avrebbe girato sopra una dozzina di film.
E in Italia ? Per lungo tempo, tranne qualche film, straordinario, ma riconosciuto a posteriori, non ha prodotto nulla. Come se dell'evento ci si dovesse sbarazzare in fretta.
Il cinema della Liberazione si è liberato in fretta.
Con Carmela Savio, Gar Moore, Dots M. Johnson, Harriet White, Alfonsino Pasca
Il capolavoro di Roberto Rossellini ebbe poca, se non addirittura nulla, fortuna alla sua uscita. In un Pese che voleva respirare ben altro, ci si sbarazzava in fretta della guerra. E dei Partigiani con essa.
A chi lo trova indigesto, consiglio l'aperitivo, ovvero la recensione del buon steno:
Ogni tanto, qualcuno si ricordava di rinfrscarci la memoria. Come fecero i fratelli Taviani. Pur irrisolto, è un'opera da vedere, assolutamente, come dice ed wood:
Con Stefano Accorsi, Stefania Montorsi, Marco Paolini, Giorgio Pasotti
In streaming su Infinity Selection Amazon Channel
L'opera di Daniele Lucchetti passa addirittura inosservata. Perfino sul sito, latitano le recensioni. Nonostante manchi una buona dose di pathos, c'è il clima dell'epoca. A volte necessario, come sostiene supadany:
Con Stefano Dionisi, Fabrizio Gifuni, Andrea Prodan, Chiara Muti, Claudio Amendola
Chiudo con il film di Guido Chiesa. Se le altre opere furono viste davvero da pochi spettatori, questa fu un fiasco. Eppure, è un'ottima pellicola. Metto a confronto le opinioni di sasso e Mr Rossi:
Anche questo film importante e dimenticato. è stato girato a caldo (si parla però del dopo 8 settembre) come ne Il carro armato dell'8 settembre (1960) di Gianni Puccini e Tutti a casa di Comencini.
Per dare uno sguardo anche all'altra faccia(le casuali e deboli motivazioni di chi doveva scegliere da che parte stare) ma anche in questo caso... mneglio allora leggersi o rileggersi Cavino e il suo Il sentiero dei nidi di ragno.
I sette fratellelli Cervi pagarono con la vita la loro avversione al regime fascista. Salirono sui monti a afre la Resistenza, inaugurando di fatto una modalità di combattimento che caratterizzerà in modo decisivo lo sviluppo della lotta Partigiana. Ponendosi a premessa della Liberazione che verrà. Film da recuperare.
Paisà - un anno dopo "Roma Città Aperta" - è l'Autenticazione di una scelta obbligata ( le Strade e le Case bombardate invece di Cinecittà piena di sfollati e rifugiati ) : è il Capolavoro, è un Viaggio in Italia ( Goethe, non (ancora) Rossellini ) dallo Sbarco alla Foce.
Roma Città Aperta è un viaggio intorno al Momento, è un'istantanea del dopo 25 Aprile, quando ''un'' 25 Aprile non era ancora ''immaginabile'' : se "Salò" è un flash-forward sull'Italia che sarà e un flash-back su ciò ch'è stata, "Roma Città Aperta" è ciò che potremmo/dovremmo essere, sempre.
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