L'armata degli eroi
- Guerra
- Francia
- durata 140'
Titolo originale L'armée des ombres
Regia di Jean-Pierre Melville
Con Lino Ventura, Paul Meurisse, Jean-Pierre Cassel, Simone Signoret, Claude Mann
Il mio primo ricordo di Claudio G. Fava è legato allo schermo in bianco e nero. La voce pacata, l'eloquio fluido che non aveva smarrito però l'accento genovese, gli occhi del cinefilo smaliziato da cui traspariva un lampo di ironia malcelato dalle spesse lenti da miope.
Fava che amava tanto il cinema francese ed il noir sembrava egli stesso il personaggio di un noir, lo vedevi su quella poltrona ma immaginavi di poterlo incontrare in qualche bistrot di Parigi a sorseggiare un pastis o a fumare la pipa, come un Simenon, parlando di cultura, di cinematografia o delle bellissime attrici che attraversarono gli schermi negli anni quaranta o cinquanta, quelle che lo avevano fatto sognare da ragazzo, ammirate in qualche sala del centro di Genova.
Claudio Giorgio Fava era nato nel capoluogo ligure il 17 ottobre del 1929, una volta ottenuta la laurea in legge si era avviato alla carriera di giornalista cominciando proprio dalle pagine di uno dei quotidiani storici genovesi, Il Corriere Mercantile.
Da subito scrisse di cinema, e ne ha scritto fino all'ultimo, ancora sulle pagine di quel giornale che è stato un po' la sua seconda casa.
Nel 1970 approdò alla RAI e fece compiere alla programmazione cinematografica della rete nazionale nostrana un indubbio salto di qualità; condusse due rubriche dedicate alla settima arte, Dolly (dal nome del carrello sui cui si monta la macchina da presa) e Set, ma soprattutto ideò cicli di pellicole che furono una straordinario strumento per insegnare al pubblico televisivo l'alfabeto del cinema.
Fava non era solo un critico, viveva il cinema con grande passione, la sua conoscenza della materia era vastissima, sostenuta da una cultura straordinaria. E come tutte le persone di grande talento rifuggiva gli atteggiamenti snob per concedersi invece in maniera semplice ed arguta.
Del resto se c'è una caratteristica posta in evidenza da tutti i suoi amici, questa era proprio la sana dose di umorismo con cui affrontava i complicati percorsi burocratici della sua vita professionale in RAI.
Grande ammiratore del cinema francese, tra i suoi preferiti ebbe Jean-Pierre Melville, cui dedicò uno dei suoi preziosi cicli, e Jean Renoir (in una intervista aveva confessato di considerare La Grande Illusione il film più bello della storia del cinema).
E su tutti Francois Truffaut.
Tuttavia da esperto e attento studioso del noir guardava con ammirazione anche all'hard boiled e quindi al cinema americano. Non per nulla quello dedicato a Humphrey Bogart resta uno dei suoi cicli televisivi di maggior successo.
Genovese fino al midollo, era un tifoso genoano a denominazione di origine controllata, vivendo comunque la sua grande passione per i colori rossoblù sempre con quel senso della misura e dell'ironia ricordati più sopra, e che lo contraddistinguevano in ogni campo lo vedesse partecipe.
Da ligure voglio ricordarlo anche come responsabile delle iniziative cinematografiche del Comune di Finale Ligure e, in particolare, direttore di Voci nell'Ombra, festival dedicato ai doppiatori, che si è svolto nella cittadina savonese per ben 10 edizioni prima di spostarsi in altre località della Liguria.
Non fu certamente un caso questa direzione: Fava tra i suoi meriti indiscutibili vantava anche quello di aver recuperato e fatto doppiare, o aver fatto proposto con nuovo doppiaggio, film di indiscutibile valore artistico, persi nell'oblio o mai proposti al pubblico nostrano.
Alla fine cedette anche lui alle lusinghe del web ed ebbe un suo blog, da cui ho tratto il titolo di questa playlist, omaggio a un grande intellettuale che ha avuto una grande importanza nella mia crescita di appassionato del cinema.
Omaggio che voglio concludere compilando una playlist, sette film legati in qualche modo al grande, indimenticabile Claudio G. Fava. Che ci ha lasciati orfani della sua straordinaria personalità la sera del 20 aprile. Che la terra ti sia lieve, Maestro.
Titolo originale L'armée des ombres
Regia di Jean-Pierre Melville
Con Lino Ventura, Paul Meurisse, Jean-Pierre Cassel, Simone Signoret, Claude Mann
Titolo originale Les 400 coups
Regia di François Truffaut
Con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier
Titolo originale Duck Soup
Regia di Leo McCarey
Con Groucho Marx, Harpo Marx, Chico Marx, Zeppo Marx, Margaret Dumont, Raquel Torres
il film con cui Claudio G. Fava fece conoscere al pubblico di casa nostra la stravagante comicità di Groucho e C.
Titolo originale The Big Sleep
Regia di Howard Hawks
Con Humphrey Bogart, Lauren Bacall, John Ridgely, Martha Vickers, Dorothy Malone
Humphrey Bogart e Lauren Bacall in un capolavoro del noir tratto dal romanzo di Raymond Chandler. Fava lo fece ridoppiare in occasione della proposizione in TV nell'ambito di uno dei cuoi cicli più celebri
Titolo originale Les fantômes du chapelier
Regia di Claude Chabrol
Con Michel Serrault, Charles Aznavour, Monique Chaumette, François Cluzet
Claude Chabrol racconta Simenon, un'accoppiata che il nostro Claudio adorava. E' nella memoria di chi partecipò al Mystfest edizione 1986 l'incontro tra il grande critico genovese ed il regista francese, che rimase stupito dalla vasta conoscenza della cultura transalpina sfoderata da Fava.
Regia di Maurizio Nichetti
Con Maurizio Nichetti, Caterina Sylos Labini, Federico Rizzo (II), Heidi Komarek
L'auotironia è una grande qualità, dote dei migliori. E fu con grandissima autoironia che Fava interpretò il ruolo di un critico cinematografico (ovvero se stesso).
Titolo originale La grande illusion
Regia di Jean Renoir
Con Pierre Fresnay, Erich Von Stroheim, Jean Gabin, Gaston Modot, Dita Parlo, Marcel Dalio
Capolavoro di Jean Renoir, la grande illusione è la pace e la solidarietà fra i popoli. Un inno al pacifismo, capolavoro senza tempo. Chiudiamo dunque il nostro ricordo con questo che Claudio G. Fava considerava il più bel film di sempre.
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