È per lo più il cinema storico quello che ci racconta il martirio: scelta totale di campo, liberazione da ogni dubbio e modello assoluto di coerenza. Ma anche in tanto cinema politico e sociale il martirio è presente: l'immolazione alla causa perde il connotato agiografico e si carica di valori di denuncia e di condanna. Una deriva horror poi ci sta: ma qui state attenti. Non è tutto sangue (di martire) quel che cola... E qualche segreto martire domestico, ben piazzato, potrebbe aprire gli occhi sul consesso potenzialmente più crudele dell'umanità: la famiglia!
Lisa,per amore del pianista Stefan,( suo dirimpettaio ,che pur passando una notte con lei,la dimenticherà,preso dal suo narcisismo.)non riuscirà ad amare piu nessuno,crescendo a sua isaputa suo figlio,sposando un uomo che non ama,e in un certo senso ,lasciandosi morire.Grande mèlo di un grande regista,OPHULS,mai abbastanza apprezzato dal grande pubblicoe (PEGGIO PER VOI).e ignorato dalla distribuzione in dvd cui riserva poche edizioni e per di piu incomplete(LA RONDE)o senza versione originale(questo film)IMMENSO OPHULS.
Ambientato in un non precisato paese dell'America Latina appena uscito da una feroce dittatura. Dedicato a tutte le vittime della tortura, anche quelle che sono (ma in che stato?) soppravvissute
Il martirio all'interno della coppia e/o famiglia. Non saprei definire altrimenti quello che Nelly/Emmanuelle Béart subisce da Paul/François Cluzet in questo gioiello di Claude Chabrol.
La sensualità del martirio nella seduzione e la seduzione del martirio, un circolo dolce e crudele fino alla sospensione estatica dello spirito e della carne nella rappresentazione jarmaniana estetizzante e intellettualistica del santo patrono degli omosessuali, San Sebastiano.
Vittime e carnefici si scambiano di posto. E il martirio a sostegno della ragione che accusa il cattolicesimo ha oggi contorni di attualità destinati a far discutere.
Padre Jerzy Popieluszko, sacerdote polacco che divenne a inizio anni ’80 una spina nel fianco del regime comunista in Polonia, come guida spirituale del sindacato libero Solidarnosc, avverso al regime. Martire.
Nella Germania del Terzo Reich, tre studenti ventenni, arrestati per aver diffuso materiale propagandastico antinazista, vanno consapevolmente incontro alla morte per decapitazione.
Nel 1941, nel lager di Auschwitz, un frate francescano polacco si offre volontariamente agli aguzzini al posto di un altro prigioniero destinato alla decimazione. Questo generoso sacrificio lo innalzerà agli onori degli altari: il 10 ottobre 1982 Papa Giovanni Paolo II lo proclamerà Santo e Martire.
L'avvocato Giorgio Ambrosoli, ucciso in un agguato mafioso l'11 luglio 1979, ha pagato con la vita la sua incrollabile onestà, l'incondizionato senso del dovere, e la profonda fedeltà alla missione affidatagli dallo Stato: la sua morte violenta è l'ennesima riprova che la ricerca della verità, il desiderio di giustizia e la difesa della libertà sono, in assolluto, i valori umani che richiedono più vittime sacrificali.
Il martire della non-violenza. Un uomo gracile e discreto, divenuto il simbolo della lotta per la pace, l'uguaglianza e l'autodeterminazione dei popoli.
La storia di una vita dedicata alla lotta contro la violenza antidemocratica, dal terrorismo alla mafia: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nominato prefetto di Palermo dopo i successi riportati contro le Brigate Rosse, viene assassinato, con la moglie Elsabetta Setti Carraro, la sera del 3 settembre 1982, in via Carini.
Insieme a Paolo Borsellino, il più noto martire italiano della giustizia. Ucciso il 23 maggio 1992 sull'autostrada A29, presso Capaci, in un attentato dinamitardo di cui sono rimaste vittime anche la moglie e tre agenti della scorta.
"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola": è questo il motto del grande magistrato antimafia, assassinato, insieme a cinque agenti della scorta, il 19 luglio 1992 dall'esplosione di un'autobomba piazzata in via d'Amelio, sotto l'abitazione della madre.
Storia del giovane Peppino Impastato, giornalista ed attivista politico, ucciso a Cinisi il 9 maggio 1978 (a soli trent'anni) per aver pubblicamente denunciato le infiltrazioni mafiose nella società siciliana.
Una delle tante voci tacitate dalla violenza: Giancarlo Siani, giornalista de "Il Mattino" di Napoli, ucciso il 23 settembre 1985 a soli 26 anni in un agguato di camorra, a seguito delle sue indagini sulle attività criminose di alcuni boss locali.
Alcuni di loro sono senza nome, altri sono senza volto, e quasi nessuno ha avuto una degna sepoltura: sono le migliaia di prigionieri poltici torturati e uccisi, in Argentina, durante la feroce dittatura militare (1976-1983).
Non ha ancora compiuto 23 anni quando, il 23 settembre 1943, il vicebrigadiere dei carabinieri Salvo D'Acquisto, di fronte ad una squadra delle SS, si autoaccusa di un attentato. Egli decide eroicamente di andare incontro a morte sicura, per salvare le vite di tanti innocenti che, altrimenti, sarebbero stati uccisi dai nazisti per rappresaglia. Questo gesto, compiuto a Torre di Palidoro, in provincia di Roma, gli varrà la medaglia d'oro al valor militare.
Storia di una coraggiosa giornalista irlandese, uccisa il 26 giugno 1996 a causa del suo strenuo impegno civico e professionale contro la diffusione della droga nel suo Paese.
Il 24 gennaio 1979, a Genova, Guido Rossa, padre di famiglia, operaio e sindacalista presso l'Italsider, viene barbaramente ucciso sotto casa, mentre sta per recarsi al lavoro. La sua "colpa" è aver osato denunciare attività di propaganda terroristica esercitate in fabbrica. A cadere sotto i colpi del brigatista Roberto Dura è un uomo coraggioso, onesto e coerente, lasciato solo nella sua battaglia contro le mortali deviazioni della lotta politica.
Il film la butta in ridere, però l'argomento è serio: cinque pakistani, trapiantati a Londra, si preparano ad immolarsi, in un attentato suicida, in nome di Allah.
Galai deve interpretare il ruolo di una ribelle algerina torturata dall'esercito coloniale francese. Per essere perfetta nella parte si somministra da sola scariche elettriche ad alta tensione. E nella realtà è una terrorista, pronta a sacrificare la vita per la causa della rivoluzione, come dimostrerà nell'ultima scena del film
Pagare con l'impiccagione per un crimine non commesso,la folle Selma va in contro alla morte a tempo di musical...per amore del figlio e per salvare a lui la vita.
Il detenuto Bobby Sands immola la sua carne nel nome di una causa politica,il regista Mc Queen e Michael Fassbender tandem strepitoso,in un doloroso e lacerante film che prende il cuore e non lo lascia piu'.....
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