Due nobili arti - il cinema e la boxe - sono andate spesso a braccetto. E nessun arbitro è intervenuto a dividerle. Anzi. Sembra che la passione del cinema per il pugilato non venga mai meno, come confermato anche di recente dal cinema italiano. Qui non si tratta di operare interpretazioni, di scovare sensi, riferimenti o collegamenti nascosti: qui si tratta di andare dritti a segno. Le schede dei film di pugilato hanno bisogno di essere collegate. E solo voi sapete come metterle tutte sul tappeto. Fuori i secondi!
Il film che fece conoscere al mondo il viso d'angelo e le doti di Paul Newman.Grande interpretazione la sua.La rabbia e una vita misera, come motori per raggiungere la vetta della boxe.
L'impietoso sfruttamento di in peso massimo del pugilato ormai da tempo tramontato da parte di un manager senza scrupoli Un campione una volta esaltato dalla folla che lentamnete diventa l'amara caricatura di ciò che fu
... quando la boxe era lo sport dei diseredati... uno "spaccato impietoso" e criticamente politico alla manier adi Visconti (quello migliore, ovviamnete)
Un'altra storia di emarginazione proletaria che ha per sfondo il modo della boxe: un ragazzo di borgata romana, si fa strada "a suon di pugni" e raccoglie i sui primi meritati successi proprio sul ring... ma il destino è in agguato....
Un classico della boxe con Edward G. Robinson nei panni di un impresario che scopre un talento naturale in un lift d'albergo e lo prepara per la conquista di ub titoli... sullo sfondo malavita, gangster e incontri truccati
::: e la boxe.. il ring... gli incontri.. la non violenza (leggi soldato Prewiitt) sono tutti elementi determinati (contrali) proprio quelli che fanno "scattare" la tragedia
Mi dispiace per non aver controllato bene: i Pugni di rabbia precedentemente immessi none rano quelli che dovevano entrare nella taglisti: il commento infatti si riferisce esattamente a questo film del 1991 diretto da Claudio Risi (lo ripeto e me ne scuso): Un'altra storia di emarginazione proletaria che ha per sfondo il modo della boxe: un ragazzo di borgata romana, si fa strada "a suon di pugni" e raccoglie i sui primi meritati successi proprio sul ring... ma il destino è in agguato....
una pretestuosa storia d'amore fra un pugile che ha toccato il fondo a causa delal sua vita sregolata e che si riscatta grazie all'amore per una donna, che è l'occasione per "rappresentare" la positività e lo squallore di un ambiente sportivo, diretto da Ford (non un capolavoro ma offre sicuramente ke oiù emozionanti riprese di incontri di boxe filmate fino a quel momento per il grande schermo)
Toscana 1944, l'Italia da poco liberata e un gruppetto di morti di fame che si esibiscono nei paesi in incontri di pugilato assai grotteschi. Bellissimo film di Monicelli.
La boxe "vera", quella delle piccole palestre, degli scantinati, delle speranze. Un film italiano minore ma di peso, non massimo, ma nemmeno troppo leggero.
Quarto episodio della saga pugilistica stalloniana, diventato celeberrimo per la frase "Io ti spiezzo in due" pronunciata da Dolph Lundgren sul ring al momento del match decisivo.
Il protagonista è un pugile che, dopo essersi dovuto ritirare dai combattimenti a causa di un infortunio, finisce in un giro criminale, che gli costerà la vita.
Virgina Roa, detta Yuma, si allena tutti i giorni in palestra e sogna di diventare una pugile famosa per lasciarsi alle spalle la miseria dei sobborghi di Managua.
Roger è un ragazzo di campagna sognatore ma decisamente imbranato. Un giorno, per caso, sale sul ring e si mette a combattere contro un professionista, con risultati esilaranti ed imprevedibili.
Tom Cruise, colono irlandese emigrato in America in cerca di fortuna, comincia la sua "scalata" come pugile a mani nude in incontri di boxe clandestini.
Ricostruzione dell'incontro di boxe, valevole per il titolo mondiale dei pesi massimi, tra Mohammed Alì, già Cassius Clay, e George Foreman a Kinshasa (Zaire) il 30 ottobre 1974.
Kubrick aveva 26 anni quando diresse questo film, e chiese in prestito 40.000 dollari allo zio, che possedeva una farmacia a New York. Il film muove intorno alla figura di Davey Gordon (Jamie Smith), un ventinovenne pugile, peso medio, di New York alla fine della sua carriera, e la sua relazione con una ballerina (Irene Kane) e il suo violento manager (Frank Silvera).
il mitico Chaplin si destreggia persino sul ring, in un incontro che è rimasto nella storia del cinema, lui poverissimo come sempre, si ritrova sul ring nella speranza di racimolare qualche dollaro da dare alla donna che ama.
New Orleans anni '30: si guadagna la vita combattendo a pugni nudi in incontri stradali clandestini. In una New Orleans squallida e violenta, Hill racconta una storia di amicizia virile con intelligenza e sensibilità. Bronson primitivo e affascinante, Coburn ironico e sornione.
“Il film è ispirato a una storia vera - confessa Suriano -, la storia di un amore impossibile tra un pugile eterosessuale e un gallerista d’arte omosessuale che vivevano nella piazza Sforzo Cesarini che ovviamente è la principale location del film. Intorno a loro c’era tutto un ambiente anticonformista di galleristi, artisti, ragazzi che bivaccavano nella piazza
Quattro episodi ambientati all'interno del mondo del pugilato che intrecciano storie di amicizia e rivalità, di gloria e di paura, di drammi e nostalgia, alternando il documentario alla più pura finzione
Mario Gibellini è un pugile soprannominato "il danseur". Il film scandisce in dodici parti (come le riprese di un match) la sua vita. Con la sua passione per il ring e con un'aderenza totale tra mondo della boxe e vita privata
il baro Caine (J. Woods) tenta un grosso colpo a Diggstown, cittadina della Georgia nota per i suoi combattimenti di pugilato clandestini. Scommette con un boss locale (B. Dern) che un ex pugile (L. Gossett Jr.) può battere 10 pugili locali nel giro di 24 ore. Basato sul romanzo The Diggstown Rangers di Leonard Wise
Vince Boudreau e Cesar Dominguez, amici da sempre, sono due pugili professionisti rivali ma sempre più spesso disoccupati. All'improvviso si presenta la grande occasione: un ingaggio per entrambi a Las Vegas con una borsa di 50.000 dollari a testa
Il sesto film muto di Alfred Hitchcock, e il primo realizzato come direttore della fotografia da Jack Cox, che lavorò con lui fino al 1933. il protagonista è Jack Sander (Carl Brisson), un pugile che si esibisce nelle fiere di paese - detto "One Round" perché vince sempre alla prima ripresa.
È un melodramma toccante che ebbe grande successo commerciale e di critica. Nel 1932 vinse due premi Oscar, per il miglior attore (Wallace Beery) e il miglior soggetto
Film su misura per Rourke che l'ha ideato, finanziato e diretto col tramite dell'ex operatore neozelandese Seresin
Pugile , quasi un rottame alla deriva, tocco nel cervello, ama, in modo anchilosato, una biondina del Luna Park ed è amico di un balordo attoruncolo da strapazzo.
Lo spietato organizzatore di eventi Fred Sultan (Samuel L. Jackson), più interessato all'aspetto economico che alla lealtà dello sport e stanco dei soliti incontri tra uomini di colore, decide di organizzare un evento, anche con mezzi poco leciti, per far sfidare il suo campione James 'The Grim Reaper' Roper (Damon Wayans) con il bianco e un po' stupido Terry Conklin (Peter Berg).
Pugile egoista e senza scrupoli abbandona la moglie per la carriera, il vecchio allenatore per uno sporco affarista, picchia selvaggiamente il fratello invalido e vince il suo ultimo incontro. Primo vero successo nella carriera di K. Douglas.
Ryan O'Neal combatte a mani nude contro un suo commilitone,un autocitazione di Kubrick al reportage sul pugile walter Cartier che girò nel 1951: "The day of the Fight"
Alla Boxing Arena di Atlantic City (ricostruita a Montréal), durante un incontro per il titolo mondiale dei pesi massimi, il ministro della Difesa (J. Fabiani) è colpito a morte
Il film narra la storia di due adolescenti intrappolati nel mondo della boxe illegale. Il primo sta lottando per salvare il padre e combatte per pagare i suoi debiti di gioco, il secondo è spinto dalla voglia di arricchirsi, per potere uscire dal ghetto. Sfruttati da un agente di boxe, i due diventano amici.
Tokyo Fist" è la storia della rivalità tra due pugili per una donna, sembra un melodramma ma è una storia semi sadomasochista coi due che si massacrano
In questo film Takeshi Kitano narra la storia di due amici scapestrati che cercano la loro strada verso il successo ed il riscatto: Shinji tenta di sfondare nel mondo della boxe, mentre Masaru decide di affiliarsi ad una gang locale della Yakuza
Film non eccelso, ispirato all'autobiografia del grande Cassius Clay (Muhammed Ali), racconta la vita dell'uomo e dello sportivo, avvalendosi di molte immagini di repertorio e di un cast di grandi attori come supporto nelle scene di fiction. Ernest Borgnine veste i panni del manager Angelo Dindee. (FilmTV)
"L'ascesa e caduta del giovane Joe Bonaparte (William Holden) che da timido violinista si trasforma in un cinico e feroce boxer per poi perdere tutto e rifugiarsi nella musica consolatrice." (P. Mereghetti). Sc. di Clifford Odets.
"Berlino, 1942. Il diciassettenne Friedrich, operaio e pugile di talento, entra a far parte della NaPoLa, un'esclusiva scuola in cui si formano i dirigenti del Terzo Reich. Incontrerà Albrecht, figlio di un ufficiale e critico verso l'ideologia nazista. Friedrich verrà inevitabilmente contagiato dalle idee di Albrecht." (FILMTV)
Nello slang della 'noble art', un “uomo facile” significa un pugile al tramonto. Tiberio Mitri, interprete e ex pugile, è l'uomo facile che muore sul ring, costretto da manager senza scrupoli a combattere contro un giovane pugile.
"Andrew Lang racconta la preparazione atletica e psicologica dei bambini di 12 anni nella scuola di pugilato più prestigiosa de l’Avana, l’Havana City. Negli 88 minuti del documentario seguiamo i loro allenamenti, la guerra continua con il peso e la fame," (MyMovies)
Stupendo quanto dimenticato film di Martin Ritt su una leggenda del pugilato, Jack (Johnson) Jefferson, il primo pugile nero a conquistare il titolo mondiale dei pesi massimi nel 1910 e e a conservarlo fino al 1915. Esiste anche un documentario con una strepitosa colonna sonora di Miles Davis.
Perché no? Pugilato di strada. Ma l'inserimento di questo film è semplicemente un cavallo di Troia per segnalare a database e utenti l'assenza di questi flm; A) IO E LA BOXE DI BUSTER KEATON (con Buster Keaton, Snitz Edwards, Francis MacDonald, Sally O’Neill -
Titolo originale "Battling Butler". Commedia, b/n durata 71 min. - USA 1926) - un gioiello di gag fra le corde. B) UNFORGIVABLE BLABCKNESS - THE RISE AND FALL OF JACK JOHNSON - 2004 regia di KEN BURNS). C) ANGELI DALLE MANI BENDATE regia di OSCAR BRAZZI (con Rossano Brazzi, Patricia Webley, Tiberio Mitri, Ghigo Masino - durata 90 min. - Italia 1976 - non è un capolavoro ma è un film sul pugilato con Tiberio Mitri!). D) JACK JOHNSON (1970, regia di William Cayton Colonna sonora strepitosa di Miles Davis). A parte il film di Brazzi, gli altri tre sono film importantissimi, quello di Keaton un capolavoro, di gran lunga migliore di quello di Chaplin. Ma si sa che Keaton è stato sempre sacrificato a vantaggio di Chaplin, complice lo stesso Chaplin.
Chaplin non è il protagonista --- http://www.youtube.com/watch?v=D0_oG_Ult9E --- http://www.dailymotion.com/video/xqqbcn_charlie-chaplin-the-knockout_shortfilms --- ma è da Knockout ugualmente. Con Roscoe Fatty Arbuckle.
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