Down Terrace
- Commedia
- Gran Bretagna
- durata 89'
Titolo originale Down Terrace
Regia di Ben Wheatley
Con Robin Hill, Robert Hill, Julia Deakin, David Schaal, Kerry Peacock, Tony Way
“Non sono le decisioni ad essere difficili, sono le azioni.”
Bill e Karl, padre e figlio, ritornano a casa, dopo alcuni mesi passati in prigione, decisi a scoprire chi del loro gruppo ha tradito. In un clima solo all’apparenza amichevole e fraterno, ma in realtà pieno di sospetti, risentimenti, diffidenze e tradimenti, la resa dei conti è inevitabile. Il primo film resta il migliore di Wheatley, parere del tutto personale. Non perfetto, penalizzato da qualche isterismo di troppo e da un’eccessiva verbosità nella prima parte, il suo gruppo di famiglia in un interno si risolve in una tragedia, velata di humor (impagabile l’episodio della nonna gettata per strada al passaggio dell’auto), dagli echi quasi shakespeariani. Girato con sole seimila sterline, scandito dai tredici giorni in cui si sviluppa la vicenda, ambientato quasi tutto nell’appartamento dei protagonisti (di proprietà di Robert Hill, l’attore che interpreta Bill), con rare escursioni esterne omicide, diviso tra una prima parte proletaria e una seconda con brusche e impulsive fiammate di odio, con una macchina a mano quasi sempre addosso ai suoi protagonisti. Con episodi di innegabile efficacia, (c’è una lenta e spietata morte per avvelenamento), un’apprezzabile ambiguità di fondo, uno spaccato sociale amaro e desolante, un colpo di scena finale, magari esagerato e sensazionalistico, ma funzionale. Compare già un martello come arma del delitto. Il comunque più potente “Animal kingdom” gli deve molto, soprattutto nella definizione di personaggi dalla perversa e affilata crudeltà, tra cui spicca la glaciale e diabolica madre di famiglia, qui interpretata da una fenomenale Julia Deakin.
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