Perfezionismo Forse “maniacalità” sarebbe un termine ancor più giusto. È proverbiale difatti la precisione chirurgica con cui Kubrick affrontava qualsiasi dettaglio di qualsiasi scena; non a caso, del regista inglese si ricorda come in una inquadratura di “Full metal jacket” un soldato nelle retrovie, durante un addestramento, abbia un elmetto che dondola, in quanto non perfettamente agganciato: una delle poche imperfezioni dell’intera carriera…
Musica dissonante L’emblema del valore ingombrante ed al contempo dissonante della musica selezionata da Kubrick è forse Strauss che accompagna il volo spaziale nel film del 1968…
Prospettiva centrale simmetrica Esiste una regola non scritta nel cinema: quella di dividere l’inquadratura in 9 quadranti (come uno schema del famoso gioco del “tris”), con il soggetto inquadrato che non deve mai trovarsi rigorosamente al centro dell’inquadratura, ma deve incrociare uno dei punti di congiunzioni delle righe orizzontali e verticali. Kubrick se ne frega e sfrutta l’opzione, pittorica ed architettonica in primis, della “prospettiva centrale”, arricchito da una simmetria quasi perfetta.
Il valore dello sguardo Dal voyeurismo esoterico di “Eyes Wide Shut”, a quello obbligato dell’Alex di “Arancia meccanica”, l’occhio è forse l’elemento del corpo umano che più caratterizza il cinema kubrickiano...
Carrellata Dal famoso carrello che solca le trincee in “Orizzonti di gloria” a quello ancora più leggendario “a seguire” che caratterizza i viaggi di Danny di “Shining”, la carrellata è un movimento di macchina indubbio marchio di fabbrica del regista inglese…
Gli scacchi Il gioco strategico per antonomasia è presrnte in buona parte delle pellicole di Stanley Kubrick: in "Rapina a mano armata" nel club dove Hyden recluta il lottatore, in "Orizzonti di gloria" è a scacchi il pavimento della stanza del processo,in "2001" Odissea nello spazio" Bowman gioca contro HAL una partita, in "Arancia Meccanica" è a scacchi l'ingresso della casa del Signor Alexander, ma anche in "Lolita" si gioca una partita tra Mason e Winters. * su segnalazione dell'amico Maso
Corridoi Percorsi lunghi e metaforicamente obbligati in cui i protagonisti viaggiano: “Shining” è probabilmente il film esemplificativo, anche se non l’unico, in cui il corridoio diventa un elemento dominante sul piano scenografico, nonché simbolico… In stretta correlazione con il discorso della prospettiva centrale...
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