L'altro ieri. Mio nonno ultimamente ci tiene a ricordarmi sempre che quando diventò Presidente del Consiglio, il Premier Bambino aveva poco più dell'età che ho io adesso.
Ieri. L'ambulanza è arrivata scavalcando l'impressionante serie di dissuasori di velocità - dossi stradali artificiali in doppia natura alleati, gomma vulcanizzata e asfalto, atti a salvare passeggini con relativi passeggeri spint'innanzi e alè mandati in avanscoperta come cacciabuoi - martoriando le sospensioni e la strumentazione medica, data allo stato in comodato d'uso da Emergency, come nemmeno Tina Maze sulle cunette di Schladming senza per questo riuscire a provare l'estasi dell'intagliatore Steiner trampolinando a mo' di rampa di lancio interstellare rinunciando così a saltare lo squalo : così però è facile perdere le rotule per strada, e via di assicurazione medica.
Oggi. Oggi ho preso il mio primo stipendio da Cittadino. Me lo sono guadagnato dormendo ogni giorno fino alle 11 di mattina, caracollando dal divano all'olo tv ( mi mancano solo 29 rate delle 48 totali ! ) e tirando sera e poi facendo della notte il mio abito migliore.
Domani. Mio nonno ride. Fra poco vi spiegherò anche perché. Anche perché non l'ho ben capito nemmeno io, e forse dirlo a voi mi aiuterà a comprenderlo. Io non ci credo a quello che mamma e papà mi hanno detto l'altro ieri, quando mi hanno chiamato dalla finestra ( abito nello stesso edificio, da sempre, al di là del grande cortile interno, però ho traslocato, è stata una grande giornata, quella, abbiamo fatto anche una festa, tutti quanti ), fatto salire in casa loro ( la chiamo così, ormai sono grandicello, ho 33 anni, e una stanzetta tutta per me ) e preso da parte e fatto sedere e guardandomi dritto negli occhi ( stranamente mio padre meno, questa volta, questa volta è stata mia madre al contrario del solito a guardarmi dritto in faccia... Forse perché il nonno in fondo è il suo papà...), insomma, ecco, me l'hanno detto. Demenza senile, hanno detto. Un principio di demenza senile, hanno detto. Ma io non ci credo. Perché l'ho guardato ben dritto negli occhi, anch'io, mio nonno, il papà di mia mamma, come mia mamma stava guardando me quel giorno, e chissà cosa vedeva, e io ho visto nello sguardo di mio nonno la solita sicurezza di quando mi dispensa consigli. Questa volta poi è rimasto in silenzio e mi ha detto che era un po' stanco – la stanza dell'ospedale in cui l'hanno messo contiene un solo altro letto, e per adesso è vuoto - perciò poi non gliel'ho chiesto se aveva capito bene quello che gli avevo appena detto – il mio primo stipendio, capite ? Il mio primo stipendio da cittadino !
DopoDomani. Una cosa però me l'ha detta mio nonno, prima di salutarmi definitivamente – l'infermiera era già passata a controllare se andava tutto bene e a prendere le ordinazioni per la cena – e coricarsi per il riposino pomeridiano, e oggi che mio nonno è stanco – e anche se è una bella giornata ha preferito continuare a sonnecchiare fino a sera, e io ancora non l'ho visto, oggi – ci ho ripensato, e più ci penso, a quella cosa, più non ne vengo a capo. Intendiamoci, è stata una cosa piacevole, mi è sembrata proprio una bella frase, si. Ma io mica sono sicuro di averla capita del tutto. Però, me l'ha detta con dolcezza, con la sua solita dolcezza, e gli occhi erano vivi, e vispi, e svegli, e intelligenti, come sempre insomma, come al solito, altro che demenza senile ! Mi ha detto : “ Lo sai, sono fiero di te. Hai fatto un buon lavoro, oggi. Sono proprio orgoglioso di te “ - che poi a ripensarci è veramente una cosa pazzesca, insomma : io lo stipendio mensile l'ho preso, il mio primo stipendio da cittadino, la mia prima mensilità da reddito di cittadinanza, ma in fondo, mica ho fatto nulla per meritarmelo, insomma, più ci penso, a 'sta cosa, e... Insomma, io non lo so mica tanto se sono orgoglioso di me. Di certo lo sono di lui. Ma vabbè, stavo dicendo... Ecco, allora, poi ha proseguito dicendomi : “ Io e te adesso siamo uguali, Italo ”. E rideva. E mi sembrava felice. Felice per me, capite ?
-- H.-G. Clouzot - W. Friedkin : tra il Tirare a Campare e (sarcasmo) la Sicurezza sul Lavoro... -- BongJoon-ho : disoccupazione e alienazione. -- M. Ceccherini : perché si. -- N. Parenti : mi pare pleonastico. -- K. Loach : forse è questo il film più inerente al tema del racconto contenuto nella playlist : il sussidio/sostegno statale - reddito di cittadinanza - integrazione salariale alla disoccupazione, strettamente legato alla ricerca attiva di un'occupazione e all'accettazione degli schifosi mini-job, con contributi inesistenti e conseguente inesistenza pensionistica. -- J.-L. e P. Dardenne : pleonasmo-bis. -- Tarr Béla : pleonasmo-tris.
-- Stanley Kubrick : per la cadenza alienante di ore e giorni...
Con Roy Scheider, Bruno Cremer, Francisco Rabal, Amidou, Ramon Bieri
In questa fotografia sembri ancora un uomo le mani in tasca e la faccia di chi andrà lontano si vede bene dagli occhi, anche senza il colore ci si vede il mare e non c'è dolore ma i figli arrivano sempre quando non te l'aspetti ed hanno bocche grandi e mangiano i difetti che pensavi pregi poco tempo prima e la barca rema con la testa china ed i palazzi intorno crescon come funghi il lavoro impazza, i giorni son più lunghi crescono i canali alla televisione e pensi sempre meno alla rivoluzione non ti sei accorto infatti, ti è passata accanto senza neanche un morto, nemmeno un pianto il mare guarda te, non sei più tu a guardarlo il tempo passa su di te, non sei più tu a passarlo e senza primavere da guardarci dentro col potere nuovo del divertimento lasci che quest'onda ti travolga ancora e la barca affonda senza un'avventura i figli ora sazi di ogni tua paura ti ringrazieranno per la tua statura lasciano la mano che tendevi loro e se ne vanno incerti nel paese nuovo nelle luci accese del paese nuovo nei rumori bianchi del paese nuovo nel silenzio assurdo del paese nuovo negli schermi neri del paese nuovo nelle facce stanche del paese nuovo nell'indifferenza del paese nuovo nelle case vuote del paese nuovo nella festa triste del paese nuovo
Appino - “1983” - il Testamento – 2013
[…] ed i trentenni vestono come i ventenni / ed i ventenni spacciano ai trentenni / e le trentenni scopano coi diciottenni / e i quarantenni sognano le quindicenni / ed i baristi litigano coi rumeni / hey tu vieni a vedere che bello che è /
nonno questo è il paese che hai fatto te /
poi ci vediamo tutti quanti in via Postumia / con la testa bassa ed una coca cola / che io lavoro giusto per tenermi in vita / sai cosa me ne frega dell'Europa unita / del sette e quaranta / la differenziata / alzate l'IMU tanto io non avrò mai una casa / neanche trent'anni e come quasi tutti quanti / il futuro me lo bevo per non pensarci / e i perdenti vestono come i vincenti / ed i vincenti in fondo sono dei perdenti / e le coppie escono con altre coppie / e gli studenti affittano delle altre doppie / e mia madre canta alla televisione / hey tu vieni a vedere che bello che è /
nonno è questo il futuro che sognavi te.
the Zen Circus - “Postumia” - Canzoni Contro la Natura - 2014
Ah, se CecchiGori non si fosse cagato sotto e avesse fatto uscire il film una dozzina d'anni fa, oggi l'Italia sarebbe diversa, gl'italiani avrebbero capito...
- Ehm...non insisti ragioniere, quando si mette una cosa in testa...non gliela toglie più nessuno. - Va beh ma...son cose personali, come fanno a saperlo ? - Sanno tutto, ragioniere, tutto. Andiamo su, andiamo ragazzi, su svelti. Venghi ragioniere, venghi !
Un Premier Fanciullo, la Massima Espressione dell'Italia Adulta.
Renzi è cresciuto negli anni '80, in Italia : il suo sogno ( la risposta alla fatidica domanda : " Cosa vuoi fare da grande ? " ), come il 'nostro', era quello di Continuare a Fare il Bambino. Ed ora abbiamo un Bambino al Comando : è il nostro essere adulti ( il Libro Italiano dei Morti e dei Morenti ) ad aver fallito...
Un arrivista e un ciarlatano : degli imperi sono stati costruiti con meno. Chi sta ai margini spesso riesce a controllare il centro, e chi sta al centro deve lasciare il posto, spontaneamente o oppure no.
Un Re Fanfarone di Qarth, in Game of Thrones.
2003 - la Razza in Estinzione :
-- Celentano : Senti io...io non so se...se la nostra generazione ha perso. Forse ha perso, però noi...abbiamo giocato. Perché io penso che chi non gioca...perde. -- Gaber : Si, si ma forse noi...abbiamo giocato anche un po' troppo. Non so se i nostri figli potranno giocare come noi.
Mr. Wolf - M.Monti risolveva problemi...sciogliendo cadaveri. Il compromesso ( nella sua accezione peggiore - e lo dice uno che ancora spera in un innesto PD-M5* ) qui è d'altra natura. Attendiamo di conoscere l'identità del cadavere.
Intanto ci mettiamo in fila. Che se c'è una fila ci sarà un motivo, no ? Il nuovo iPad 5, per esempio, quello che ti fa anche i toast ed il caffè. Intanto ci mettiamo in fila, poi andiamo a irrigare i campi col latte delle quote latte.
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